SCHEDA PROPOSTA DI PROGETTO – LINEA 3



SCHEDA PROPOSTA DI PROGETTO – LINEA 3

1. SEZIONE I: ANAGRAFICA 2

1.1 Ente proponente 2

1.2 Referente di progetto 2

1.3 Quadro riassuntivo dei Soggetti Pubblici coinvolti 2

2. SEZIONE II: DESCRIZIONE E CARATTERISTICHE DELL’INTERVENTO 5

2.1 Dati ed informazioni sulla zona interessata dall’intervento 5

2.2 Descrizione dell’intervento 22

2.3 Modulo M1 38

2.3.1 Quadro di sintesi 38

38

2.3.2 Tracciato 38

2.4 Modulo M2 39

2.4.1 Quadro di sintesi 39

2.4.2 Tracciato 40

2.5 Modulo M3 41

2.5.1 Quadro di sintesi 41

2.5.2 Tracciato 41

2.6 Modulo M4 42

2.6.1 Quadro di sintesi 42

2.6.2 Tracciato 43

3. SEZIONE III: QUADRO ECONOMICO GENERALE 47

4. SEZIONE IV: SOGGETTO MEDIATORE 48

5. SEZIONE V: TEMPISTICHE 49

5.1 Tempistiche relative alle fasi di predisposizione del progetto 49

5.2 Tempistiche relative alle fasi di realizzazione del progetto complessivo 50

6. SEZIONE VI: ALLEGATI 51

6.1 Allegati richiesti per la presentazione della proposta di progetto 51

6.2 Elenco delle mappe cartografiche allegate 51

6.3 Elenco di eventuali altri allegati presentati 51

SEZIONE I: ANAGRAFICA

1 Ente proponente

|Provincia |Novara |

|Indirizzo (Civico, CAP, Località) |Piazza Matteotti 1, 28100 Novara |

|Telefono |0321/378814 |

|Fax |0321/378882 |

|e-mail |affari.speciali@provincia |

2 Referente di progetto

|Nome |Luigi |

|Cognome |Iorio |

|Ruolo |Dirigente 10° Settore e RUP |

|Recapiti Telefonici |0321/378864 |

|E-Mail |l.iorio@provincia.novara.it |

3 Quadro riassuntivo dei Soggetti Pubblici coinvolti

|Soggetto competente |Delibera di Giunta N° |Data |

|Provincia di Novara | | |

|Comune di Novara | | |

|Comune di Cameri | | |

|Comune di Bellinzago Novarese | | |

|Comune di Oleggio | | |

|Comune Marano Ticino | | |

|Comune di Pombia | | |

|Comuni di Varallo Pombia | | |

|Comune di Borgo Ticino | | |

|Comune di Castelletto sopra Ticino | | |

|Comune di Dormelletto | | |

|Comune di Arona | | |

|Comune di Meina | | |

|Comune di Lesa | | |

|Comune di Oleggio Castello | | |

|Comune di Paruzzaro | | |

|Comune di Gattico | | |

|Comune di Borgomanero | | |

|Comune di Briga Novarese | | |

|Comune di Gozzano | | |

|Comune di Pogno | | |

|Comune di San Maurizio d’Opaglio | | |

|Comune di Pella | | |

|Soggetto competente |Delibera di Giunta N° |Data |

|Comune di Cureggio | | |

|Comune di Boca | | |

|Comune di Cavallirio | | |

|Comune di Romagnano Sesia | | |

|Comune di Prato Sesia | | |

|Comune di Grignasco | | |

|Comune di Ghemme | | |

|Comune di Sizzano | | |

|Comune di Fara Novarese | | |

|Comune di Carpignano Sesia | | |

|Comune di Sillavengo | | |

|Comune di Landiona | | |

|Comune di Vicolungo | | |

|Comune di Recetto | | |

|Comune di Biandrate | | |

|Comune di San Pietro Mosezzo | | |

|Comune di Caltignaga | | |

|Comune di Momo | | |

|Comune di Vaprio d’Agogna | | |

|Comune di Suno | | |

|Comune di Cressa | | |

|Comune di Fontaneto d’Agogna | | |

|Comune di Galliate | | |

|Comune di Romentino | | |

|Soggetto competente |Delibera di Giunta N° |Data |

|Comune di Trecate | | |

|Comune di Cerano | | |

|Comune di Garbagna Novarese, Nibbiola, | | |

|Vespolate, Borgolavezzaro, Tornaco, Terdobbiate e Sozzago | | |

|Comuni di Casalino e Vinzaglio | | |

Complessivamente, con il presente progetto, vengono quindi coinvolti 57 Comuni sugli 88 componenti la Provincia di Novara (è circa il 65% del totale). Dei citati 57 Comuni interessati, ben 32 (56%) hanno predisposto, da soli o associati tra loro e con altri 18 Comuni non coinvolti dal presente progetto (20% sul totale dei Comuni della Provincia e 32% rispetto ai Comuni interessati dal progetto), i progetti afferenti al Bando per i Progetti Integrati per lo Sviluppo Locale.

Considerando i 57 Comuni coinvolti e la loro dimensione produttiva relativa, si può affermare che la “copertura”, rispetto al servizio di Banda larga, è significativo e si può ragionevolmente attestare sul 70% delle aree produttive in essere.

I 57 Comuni interessati, rispetto agli 88 complessivi (65%) potranno servire i loro rispettivi uffici pubblici più quelli che insistono sul loro territorio di altri Enti Pubblici (Scuole, Tribunali, Uffici del Governo, della Regione, della Provincia e di realtà sovracomunali).

Dei 57 Comuni interessati dal presente progetto, ben 20 risultano sprovvisti di qualsivoglia copertura, per quanto concerne i servizi di Banda larga (quindi pari al 35%).

Tali percentuali sono destinate a salire perché il coinvolgimento degli Enti Locali crescerà in virtù della strategia messa in atto dalla Provincia che tende a far convenzionare tra loro il maggior numero possibile di Comuni per giungere alla massima copertura possibile del territorio provinciale.

La partecipazione degli operatori che si è già manifestata negli interventi di cui al Modulo M1 tenderà a crescere ulteriormente come si evince dalle intenzioni espresse con l’adesione ad alcuni progetti presenti nel Modulo M4. Ciò vale anche per altre realtà sociali come l’Associazione Irrigazione Est Sesia con cui proseguirà e si intensificherà la collaborazione oltre che sul Canale Cavour anche sugli altri Canali (Regina Elena e Diramatore Vigevano come inizio).

Infine sono in fase di studio delle raccomandazioni da trasmettere a Comuni ed Enti Pubblici in genere al fine di regolamentare le attività di scavo potenzialmente utili per la posa di fibra. Le raccomandazioni si riferiranno:ai Capitolati Speciali d’Appalto ed agli Elenchi Prezzi delle Stazioni Appaltanti; alle Norme Tecniche d’Attuazione dei Piani Regolatori Generali e del Piano Territoriale Provinciale; ai Regolamenti Comunali e Provinciale sulle manutenzioni stradali.

SEZIONE II: DESCRIZIONE E CARATTERISTICHE DELL’INTERVENTO

1 Dati ed informazioni sulla zona interessata dall’intervento

La provincia di Novara, dal punto di vista socio-economico, è fortemente radicata nel contesto territoriale che la vede territorio di confine e cerniera tra la grande aggregazione Milanese e l’asse di sviluppo della Regione Piemonte che si diparte dal capoluogo regionale. Sono forti le relazioni del Novarese sia con il Piemonte sia con la Lombardia. E’ un territorio che, nonostante la vicinanza con l’area metropolitana milanese, non presenta gravi fenomeni di congestione.

E’, altresì, un crocevia infrastrutturale caratterizzato, infatti, dalle intersezioni tra autostrade, strade statali, regionali e provinciali, e dalla presenza di sistemi ferroviari e aeroportuali di prim’ordine. Sussistono dei problemi. Il necessario ammodernamento delle reti è in ritardo rispetto ai processi in corso e le infrastrutture dello sviluppo sono oggi insufficienti. Le reti per la mobilità non sono ancora interconnesse. L’aeroporto di Malpensa 2000 finora ha portato prevalentemente disagi (inquinamento acustico) per la popolazione novarese.

Area dall’antica tradizione industriale, caratterizzata da distretti industriali tipici, presenta anche un’agricoltura ricca di prodotti tipici, talvolta di “nicchia”, che è straordinaria partner per il comparto agro-alimentare. Da consolidare in certe aree e da sviluppare in altra una convinta valorizzazione dell’economia turistica. Valorizzazione che potrà contare su risorse ambientali straordinarie come garantito dalla presenza, qualificata, di territori protetti a vario titolo e con varie forme.

La struttura demografica appare “sana”, meno pesantemente toccata dai processi di invecchiamento e di decremento che viceversa caratterizzano altre realtà. Va però segnalato che il saldo migratorio relativo potrebbe non compensare le dinamiche di medio periodo del saldo naturale.

I principali interlocutori economici e sociali hanno attenzione per l’azione degli Enti Locali tanto che stanno nascendo esperienze di cooperazione interistituzionale. Purtroppo la Pubblica Amministrazione non è ancora sufficientemente attrezzata per saper sfruttare i sostegni finanziari nazionali e comunitari e non sempre è puntuale nell’attuazione delle necessarie azioni di pianificazione e programmazione territoriale.

Il territorio esprime una rete di imprenditori economici e sociali testimonianza di una ricchezza articolata e sviluppata che ha obiettivi condivisi ma che talvolta difettano sulle azioni congiunte a causa di una certa riluttanza verso le nuove esperienze non ancora testate tanto da diventare patrimonio culturale consolidato.

Dal punto di vista insediativo si apprezza un aumento delle abitazioni totali ed occupate mentre cresce la casistica delle seconde case in aree a vocazione turistica.

La disoccupazione presente è contenuta, maggiore nel capoluogo, e non si segnalano conflitti sociali particolarmente forti. Va però annotato il perdurare di situazioni di crisi significative dei comparti tessile e chimico nonché la difficoltà del modello di grande impresa (ridimensionamento polo chimico a Novara e Bemberg a Gozzano). Alcune ristrutturazioni sono in atto anche nel settore dell’editoria ed in quello alimentare.

Il settore primario vanta imprese agricole ben organizzate in particolare nei settori vitivinicolo e florovivaistico. Quest’ultimo però ha difficoltà nel confronto con l’Europa e deve affrontare il problema del suo sviluppo nell’ottica della tutela paesistica. Nel settore del riso invece vi sono difficoltà significative di mercato.

Il territorio provinciale vanta risorse energetiche significative con i giacimenti petroliferi della bassa novarese. Questi sono contemporaneamente una ricchezza ed una grave problematica ambientale perennemente aperta che nel caso di Trecate si amplifica per la contestuale presenza del polo petrolchimico di San Martino.

Sino ad ora lo sviluppo si è incanalato secondo alcune evidenti direttrici:

❑ La crescita della grande impresa manifatturiera nel capoluogo con relativo sviluppo dei necessari e correlati servizi di rango superiore;

❑ Lo sviluppo e la crescita dei distretti industriali e di aree di specializzazione produttiva basate sulle piccole e medie imprese in particolare nelle realtà borgomanerese, del basso Cusio ed in parte dell’Ovest Ticino;

❑ L’uso intensivo del territorio della “Bassa” a favore della coltura del riso ed il recupero dei vigneti delle colline novaresi con la contestuale crescita del settore produttivo agroalimentare riferito in particolare a riso e vino;

❑ Lo sfruttamento delle risorse turistico – ambientali presenti in prossimità dei laghi d’Orta e Maggiore.

Oggi queste linee di sviluppo lamentano stati di crisi, ritardi nei processi di modernizzazione, fasi di transizioni dal vecchio modello a nuovi modelli talvolta non ancora neppure definiti. Per contro non è stata messa in campo una politica di sviluppo locale in grado di valorizzare il territorio.

La situazione attuale è caratterizzata da un tessuto di PMI ricco e diversificato per quanto riguarda i settori di applicazione e la dinamicità imprenditoriale. Due sono i distretti industriali significativi: quello della rubinetteria e del valvolame tra Borgomanero e San Maurizio d’Opaglio (basso Cusio) e quello del tessile/abbilgliamento tra Varallo Pombia ed Oleggio più qualche altra realtà della medio-bassa pianura. I limiti sono dati dall’indirizzo verso l’estero delle produzioni, dalla mancanza di aree produttive attrezzate con servizi ed infrastrutture, da un eccessivo legame tra vantaggi e competitività dei prezzi, dalle difficoltà nel nuovo contesto competitivo di alcune filiere tradizionali quali il tessile e l’abbigliamento.

Fortemente radicate sul territorio e sostenitrici dello sviluppo locale sono le Banche Popolari di Novara e di Intra. Sono realtà importanti ma le dimensioni non consentono ruoli da protagonista negli accorpamenti Limitato oggi l’accesso al credito da parte delle PMI e delle imprese artigiane. Limitatissimo quello relativo a progetti innovativi.

Novara è vocata alla ricerca. Vanta, infatti, centri di eccellenza quali l’Istituto Donegani. Inoltre sono localizzate a Novara facoltà universitarie altamente qualificate dell’Università del Piemonte Orientale. Novara con Vercelli e Alessandria è da alcuni anni sede di tale Università. Ciò comporta la possibilità di attivare sinergie importanti tra università, istituti di ricerca, imprese, in particolare per quanto riguarda la chimica, la medicina e la farmaceutica.

Il momento attuale però non è dei più felici. Sono in atto ridimensionamenti dei poli di ricerca e l’università non è ancora in grado di far valere il proprio radicamento territoriale né di offrire un’offerta formativa allettante.

Pur non mancando le imprese innovative, in particolare in settori ad alta tecnologia quali chimica fine e materiali, con personale altamente qualificato, risulta difficile trovare un’offerta apprezzabile in termini di professionalità qualificate ad ogni livello. Si rende indispensabile una politica di valorizzazione del capitale umano che partendo da una qualificata formazione professionale tenda ad una formazione universitaria adeguata ed giunga ad offerte formative post – universitarie in sintonia con il livello della ricerca in campo.

Una linea di sviluppo socio-economico rilevante e che potrà essere in futuro ancora più significativa è la valorizzazione turistica del patrimonio ambientale. Quello dei laghi, delle prealpi, degli ambienti fluviali, delle colline. Certo il comparto turistico dovrà innovarsi e superare la struttura d’impresa tradizionale perché poco flessibile ed incapace di cogliere certi segmenti di domanda turistica. Taluni segmenti del comparto turistico pur essendo potenzialmente significativi non sono a tutt’oggi in grado di esprimere la loro valenza economica rilevante. I servizi a sostegno e complemento dell’attività turistica sono inadeguati allo stadio attuale senza considerare gli auspicabili incrementi del settore. Il turismo ricreativo, quello d’affari, il religioso, l’enogastronomico vanno potenziati e fatti conoscere.

Nel sistema Servizi Novara è polo regionale per diversi segmenti. La sanità in particolare ha raggiunto livelli di offerta di servizi altamente qualificati. Ma anche assistenza e scuola hanno buone offerte. Dell’Università si è già detto.

La terziarizzazione in Provincia di Novara ed in particolare nel capoluogo ha riguardato essenzialmente i servizi alle imprese meno significativi. Sono poche infatti ancora le imprese private di servizi ad alto valore aggiunto.

L’offerta commerciale è qualificata. All’interno rilevante il ruolo della grande distribuzione che induce il commercio di vicinato alla qualità di offerta o alla sua tipicità. I prodotti di nicchia sono i naturali sbocchi di un commercio al minuto che continua la sua preoccupante contrazione in particolare nei piccoli centri della Provincia. Non è infatti da dimenticare la profonda ed importante valenza sociale degli esercizi di vicinato.

Sono particolarmente attesi gli auspicabili effetti virtuosi della realizzazione dei grandi progetti infrastrutturali che interessano il territorio provinciale. Atteso con speranza l’indotto previsto: dalla realizzazione di Malpensa 2000, dallo sviluppo del settore logistico e dell’intermodalità in forza della piena attività del Centro Intermodale Merci (CIM) di Novara nonchè dagli effetti economici della realizzazione del riordino ferroviario in funzione della realizzazione dell’Alta Capacità e delle opere realizzate in prossimità del nodo del capoluogo ad essa collegate.

E’ necessario attivarsi affinché i benefici attesi non vengano goduti da altre realtà oggi molto concorrenziali potenzialmente in grado di formulare offerte di localizzazione preferenziale per funzioni pregiate e nuove imprese. La realtà milanese potrebbe essere concorrenziale per alta direzionalità e per il terziario avanzato mentre quelle di Verona e Mortara sono potenziali attrazioni per il settore della logistica e del trattamento merci in genere. Le province occidentali della Lombardia sono concorrenti temibili per l’indotto Malpensa e per l’offerta insediativa. In tale ultimo caso anche la Provincia di Vercelli è avversario temibile.

Si dovrà altresì prevedere lo sviluppo del polo universitario integrandolo con la ricerca e l’innovazione dei centri di ricerca pubblici e privati. Ciò serve a contrastare ed eliminare il crescente impoverimento del capitale umano con una crescente dipendenza da Milano. Con gli strumenti della concertazione operativi si dovrà accrescere l’indipendenza e la caratterizzazione della realtà novarese. Sfruttando tutti i mezzi a disposizione come incentivi a progetti di riqualificazione sociale, economica ed ambientale. Mezzi per altro in via di riduzione sempre più significativa.

Il tutto in un quadro complessivo che prevede decentramento di competenze e snellimenti burocratici a fronte di un indebolimento delle capacità tecniche e finanziarie degli Enti pubblici, di innovazioni radicali nella struttura del sistema del credito e degli intermediari finanziari, della nascita del concetto della ricerca di strumenti innovativi di finanziamento. Il radicamento territoriale di alcune grandi realtà economiche per effetto della globalizzazione è oggi quasi inesistente o molto più debole che in passato.

Gli sviluppi del comparto agroalimentare potrebbero portare ad un Distretto regionale ma la crisi del riso è elemento pesante da gestire.

Il comparto insediativo richiede un’elevata qualità ambientale ed urbanistica a fronte dei rischi di spinte speculative motivate dai grandi progetti in corso di realizzazione. Si deve saper cogliere la realizzazione delle grandi infrastrutture per essere nodo di sviluppo territoriale e polo attrattore per attività produttive in cerca di localizzazione o di rilocalizzazione. In caso contrario potremmo diventare area marginale a declino inevitabile e rovinoso.

Novara deve qualificarsi come polo dei servizi per i sistemi della produzione, della ricerca, dell’Università in forte sinergia con i sistemi produttivi locali. Novara dovrà costituire un sistema socio-economico complementare rispetto a quello milanese. Università e ricerca dovranno collaborare per rafforzare il sistema terziario verso i settori più innovativi. La loro azione sarà però utilissima anche nel rafforzamento della competitività delle PMI relativamente all’innovazione, alla qualità ed alla valorizzazione del capitale umano. In caso contrario è alto il rischio delle PMI locali rispetto ad altri sistemi produttivi locali italiani ed esteri che hanno dalla loro una concorrenzialità di prezzi frutto proprio di forti capacità d’innovazione e qualificazione dei prodotti.

Il comparto turistico dovrà puntare sullo sviluppo ambientalmente sostenibile in connessione con la valorizzazione del patrimonio storico, artistico, ambientale e paesaggistico delle terre novaresi. Ciò in considerazione del fatto che la realizzazione di progetti non coordinati ed ad elevato consumo di suolo e/o ad alto impatto ambientale riducono sensibilmente la qualità ambientale e conseguentemente la qualità della vita dei territori su cui tali azioni si determinano.

Ciò vale anche in agricoltura dove si dovrà porre maggiore attenzione alla coltivazione del riso ed alla valorizzazione delle produzioni tipiche locali, in particolare quella viticola per l’elevata potenzialità paesaggistica.

La collaborazione tra Pubbliche Amministrazioni dovrà crescere. La Provincia dovrà sempre più coordinare le azioni locali a valenza sovracomunale con strumenti adatti a far crescere la partecipazione di tutti gli attori potenzialmente coinvolti nel processo decisionale. Dovranno nascere collaborazioni per attivare politiche che inneschino i processi di sviluppo locale. Dovrà crescere la capacità provinciale di fare lobbying e marketing territoriale coinvolgendo istituzioni ed Enti Locali.

Se questa è la fotografia dello stato di fatto, va detto che le linee di indirizzo individuate dal Piano Territoriale Provinciale recentemente approvato, possono essere così schematizzate:

• Rafforzamento della vocazione produttiva con la creazione e la localizzazione di nuove realtà produttive;

• Tendenza alla qualità ed all’innovazione del sistema produttivo. Il sistema industriale locale deve puntare sul sapere, sulla qualità e sulla continua innovazione. Si deve quindi rafforzare la capacità competitiva del sistema delle imprese locali nei segmenti alti del mercato, accentuando l'offerta di beni di elevata qualità, fortemente differenziati, innovativi, capaci di incorporare servizi e conoscenze a elevato valore aggiunto;

• Rafforzamento delle interdipendenze tra imprese e tra queste ed il sistema dei servizi. E’ bene estendere ed infittire le interdipendenze infrasettoriali ed intersettoriali tra le imprese locali, operando per allungare e rafforzare la filiera produttiva "a monte e a valle", per accentuare la divisione del lavoro e la collaborazione tra imprese locali e per connettere tra loro aziende operanti in settori differenti. Risulta così strategico promuovere una decisa crescita del sistema dei servizi, soprattutto nel segmento a supporto delle PMI locali, e nel contempo promuovere un'efficiente integrazione tra questi ultimi e il settore industriale;

• Miglioramento della competitività del sistema territoriale. Si dovranno rendere più efficienti le condizioni ambientali di contesto (infrastrutture, servizi generali, qualità dell'ambiente costruito e non costruito, ecc.). Si dovrà altresì rafforzare il reticolo di relazioni tra economia, società, istituzioni e territorio;

• Conquista di un ruolo importante nel settore della logistica delle merci;

• Tutela e valorizzazione delle risorse ambientali, paesistiche e storico culturali; con riduzione e moderazione degli impatti ambientali negativi;

• Sviluppo di un turismo ambientalmente sostenibile;

• Adozione di metodi di produzione agricola di minore impatto, compatibili con le esigenze di protezione dell’ambiente con incentivazioni alla diversificazione colturale.

Tali obiettivi richiedono strategie articolate a livello territoriale. Di seguito se ne da quindi una visione complessiva:

• NOVARA, il capoluogo e dintorni:

1. azioni di qualificazione dell’offerta dei servizi connesse a misure di rafforzamento della struttura industriale nei segmenti tecnologicamente avanzati;

2. promozione della funzione universitaria;

3. creazione di un sistema integrato della ricerca;

4. rafforzamento dei servizi avanzati a supporto dell’intero sistema delle imprese a scala provinciale e regionale;

5. riorganizzazione del sistema creditizio;

6. potenziamento della logistica delle merci;

7. riqualificazione urbanistica e sviluppo di progetti integrati di vasta area connessi a obiettivi economico-sociali.

• LA PIANURA:

1. valorizzazione della produzione risicola;

2. rafforzamento della rete dei servizi alla persona per evitare un ulteriore indebolimento demografico dei Comuni di minore dimensione;

3. miglioramento del rapporto agricoltura-territorio (sistemazione del paesaggio agrario, impiego di pratiche e di tecnologie a basso impatto ambientale, rispetto della residenza e delle attività ad essa connesse, sviluppo di iniziative nel settore dell’agriturismo e della valorizzazione del patrimonio storico);

4. ridefinizione del rapporto con il mercato attraverso la trasformazione in senso market oriented della produzione risicola;

5. rafforzamento delle relazioni produttive con le altre attività della filiera risicola (industria di trasformazione, attività di produzione e fornitura di mezzi tecnici per la produzione, con la relativa assistenza e con i servizi connessi, attività finanziarie, assicurative, professionali);

6. facilitazione dell’accesso degli imprenditori agricoli agli aiuti finanziari e organizzativi di settore, in particolare a quelli comunitari;

7. sostegno del sistema distributivo nelle aree "a rischio".

• LE AREE LACUALI E COLLINARI.

1. valorizzazione delle risorse ambientali e ricerca delle sinergie tra politiche ambientali, turistiche e di sostegno alle produzioni agricole ad elevato valore aggiunto;

2. rafforzamento e qualificazione dell’offerta turistica (con la predisposizione di misure volte ad accrescere la dimensione media d’impresa ed azioni di marketing turistico finalizzate all’inserimento dell'area nella rete dei grandi tour operator, nei circuiti del turismo congressuale e del turismo d’affari);

3. valorizzazione di alcune aree attraverso iniziative economiche compatibili con l'integrità dell'ambiente (promozione di “turismo verde”, legato alla valorizzazione dei beni culturali e ambientali, incentivazione della realizzazione di attrezzature sportive, ricreative e per il tempo libero, attivazione di iniziative per l’agriturismo);

4. sostegno alle produzioni agricole di qualità (miglioramento delle produzioni tipiche, in particolare vitivinicole; organizzazione di attività formative; predisposizione di servizi di consulenza tecnica, gestionale, commerciale; supporto ad attività agro-industriali; incentivazione di attività eno-gastronomiche; formazione di strutture sovra-aziendali, come consorzi di vendita, gruppi di acquisto, strutture associative);

5. facilitazione all’accesso degli imprenditori agricoli agli aiuti finanziari di settore, in particolare a quelli comunitari.

• I DISTRETTI INDUSTRIALI della Subarea di Borgomanero e della Subarea Ovest Ticino:

1. sostegno alle PMI locali attraverso interventi di tipo post entry;

1. riduzione del peso degli oneri burocratici e amministrativi (supporto alla creazione di “sportelli unici”, ex Dlgs.112/98, organizzati in forma consortile);

2. miglioramento qualitativo dell’offerta di aree produttive (piani degli insediamenti produttivi caratterizzati da un percorso procedurale breve, da un'accentuata flessibilità delle destinazioni d'uso, da plasticità dell’offerta edilizia, da buona qualità sia dell'assetto urbanistico e planivolumetrico complessivo sia della tipologia edilizia dei fabbricati, da un'efficace promozione e gestione delle iniziative, da un'accorta dotazione di infrastrutture fisiche/tecnologiche e di servizi collettivi, informativi e “strategici”);

3. sostegno della diffusione di alcuni fattori di sviluppo di natura prevalentemente immateriale (miglioramento delle capacità di accesso a informazioni e conoscenze strategiche; incentivazione dello scambio di esperienze tra le imprese locali e tra queste ultime e imprese di altre aree, università, centri di ricerca, istituzioni locali; costituzione di centri servizi e centri tecnologici con la diretta partecipazione sia progettuale che finanziaria delle piccole e medie imprese locali; realizzazione di corsi di formazione per profili professionali emergenti - e/o di difficile reperibilità sul mercato del lavoro locale - e corsi di formazione per manager e potenziali imprenditori).

La banda larga nella Provincia di Novara: “ultimo miglio” e Backbone.

Premessa

Per quanto riguarda l’“ultimo miglio” i dati sono stati ottenuti mediante verifica diretta sul sito di alcuni dei principali operatori di telecomunicazioni. Si è verificata una sostanziale uguaglianza sulla copertura in quanto normalmente gli operatori utilizzano le stesse centrali Telecom.

Analisi dell’ “ultimo miglio”

Degli 88 Comuni che costituiscono la Provincia di Novara , a Novembre 2005, solo 45 risultavano raggiunti dall’ xDSL. Il dettaglio della “copertura” territoriale di alcuni degli operatori è data dalla Tavola n. 2 e dalle Tabelle seguenti.

In tabella dati aggregati degli operatori wind-infostrada e Telecom:

|Aggiornamento a Novembre 2005 | |wind-infostrada |Telecom |

|AGRATE CONTURBIA |0322 832080 |  |  |

|AMENO |0322 998103 |  |si |

|ARONA |0322 231111 |si |si |

|BARENGO |0321 997134 |  |  |

|BELLINZAGO |0321 924700 |si |si |

|BIANDRATE |0321 83122 |si |si |

|BOCA |0322 87129 |  |  |

|BOGOGNO |0322 808760 |si |si |

|BOLZANO NOVARESE |0322 982080 |si |si |

|BORGOLAVEZZARO |0321 885121 |  |  |

|BORGOMANERO |0322 837734 |si |si |

|BORGO TICINO |0321 907734 |  |si |

|BRIGA NOVARESE |0322 955731 |si |si |

|BRIONA |0321 826080 |  |  |

|CALTIGNAGA |0321 652114 |  |  |

|CAMERI |0321 519620 |  |si |

|CARPIGNANO SESIA |0321 824401 |si |si |

|CASALBELTRAME |0321 83154 |si |  |

|CASALEGGIO NOVARA |0321 839132 |  |  |

|CASALINO |0321 870112 |  |  |

|CASALVOLONE |0161 315157 |si |  |

|CASTELLAZZO NOVARESE |0321 83718 |  |  |

|CASTELLETTO SOPRA TICINO |0331 971920 |si |  |

|CAVAGLIETTO |0322 806101 |  |  |

|CAVAGLIO D'AGOGNA |0322 806114 |  |  |

|CAVALLIRIO |0163 80140 |si |  |

|CERANO |0321 728107 |  |  |

|COLAZZA |0322 218102 |  |  |

|COMIGNAGO |0322 50107 |  |  |

|CRESSA |0322 863610 |si |si |

|CUREGGIO |0322 839100 |  |  |

|DIVIGNANO |0321 995375 |  |  |

|DORMELLETTO |0322 401411 |si |si |

|FARA NOVARESE |0321 829520 |si |si |

|FONTANETO D'AGOGNA |0322 89164 |si |si |

|GALLIATE |0321 800700 |si |si |

|GARBAGNA NOVARESE |0321 845110 |  |  |

|GARGALLO |0322 94115 |si |si |

|GATTICO |0322 838988 |si |si |

|GHEMME |0163 840982 |si |  |

|GOZZANO |0322 913443 |si |si |

|GRANOZZO CON MONTICELLO |0321 55110 |  |si |

|GRIGNASCO |0163 418488 |si |  |

|INVORIO |0322 259472 |  |si |

|LANDIONA |0321 828121 |  |  |

|LESA |0322 76421 |si |si |

|MAGGIORA |0322 87113 |  |  |

|MANDELLO VITTA |0321 835628 |  |  |

|MARANO TICINO |0321 923022 |  |si |

|MASSINO VISCONTI |0322 219120 |  |  |

|MEINA |0322 660319 |si |si |

|MEZZOMERICO |0321 976629 |  |  |

|MIASINO |0322 980012 |  |  |

|MOMO |0321 926021 |  |  |

|NEBBIUNO |0322 58001 |  |  |

|NIBBIOLA |0321 84854 |  |  |

|NOVARA |0321 3701 |si |si |

|OLEGGIO |0321 969875 |si |si |

|OLEGGIO CASTELLO |0322 53600 |si |si |

|ORTA SAN GIULIO |  |  |  |

|PARUZZARO |0322 53100 |si |si |

|PELLA |0322 918004 |si |si |

|PETTENASCO |0323 89115 |  |  |

|PISANO |0322 58033 |  |  |

|POGNO |0322 996007 |  |si |

|POMBIA |0321 95333 |si |si |

|PRATO SESIA |0163 850541 |si |  |

|RECETTO |0321 836119 |  |  |

|ROMAGNANO SESIA |0163 828311 |si |  |

|ROMENTINO |0321 860643 |si |si |

|SAN MAURIZIO D'OPAGLIO |0322 967222 |  |si |

|SAN NAZZARO SESIA |0321 834131 |  |  |

|SAN PIETRO MOSEZZO |0321 53112 |si |si |

|SILLAVENGO |0321 825117 |si |si |

|SIZZANO |0321 820214 |  |  |

|SORISO |0322 983202 |  |  |

|SOZZAGO |0321 70176 |  |  |

|SUNO |0322 885511 |  |  |

|TERDOBBIATE |0321 84710 |  |  |

|TORNACO |0321 846118 |  |  |

|TRECATE |0321 776311 |si |si |

|VAPRIO D'AGOGNA |0321 996124 |  |  |

|VARALLO POMBIA |0321 95355 |si |si |

|VERUNO |0322 830222 |  |  |

|VESPOLATE |0321 882131 |  |  |

|VICOLUNGO |0321 835013 |  |  |

|VINZAGLIO |0161 317127 |  |  |

Nella Tabella seguente dati Wind:

|Comune |Telefono |Descrizione esito |ADSL |HDSL |

|AGRATE CONTURBIA |0322 832080 |non disponibile |NO |NO |

|AMENO |0322 998103 |NUMERAZIONE SU BLACK LIST |  |  |

|ARONA |0322 231111 |Disponibile |SI |SI |

|BARENGO |0321 997134 |non disponibile |NO |NO |

|BELLINZAGO |0321 924700 |Disponibile |SI |SI |

|BIANDRATE |0321 83122 |Disponibile |SI |SI |

|BOCA |0322 87129 |non disponibile |NO |NO |

|BOGOGNO |0322 808760 |disponibile su HDSL |NO |SI |

|BOLZANO NOVARESE |0322 982080 |disponibile su HDSL |NO |SI |

|BORGO TICINO |0321 907734 |Disponibile |SI |NO |

|BORGOLAVEZZARO |0321 885121 |NUMERAZIONE SU BLACK LIST |  |  |

|BORGOMANERO |0322 837734 |Disponibile |SI |NO |

|BRIGA NOVARESE |0322 955731 |Disponibile |SI |SI |

|BRIONA |0321 826080 |non disponibile |NO |NO |

|CALTIGNAGA |0321 652114 |non disponibile |NO |NO |

|CAMERI |0321 519620 |NUMERAZIONE SU BLACK LIST |  |  |

|CARPIGNANO SESIA |0321 824401 |Disponibile |SI |NO |

|CASALBELTRAME |0321 83154 |Disponibile |SI |NO |

|CASALEGGIO NOVARA |0321 839132 |non disponibile |NO |NO |

|CASALINO |0321 870112 |NUMERAZIONE SU BLACK LIST |  |  |

|CASALVOLONE |0161 315157 |disponibile su HDSL |NO |SI |

|CASTELLAZZO NOVARESE |0321 83718 |NUMERAZIONE SU BLACK LIST |  |  |

|CASTELLETTO SOPRA TICINO |0331 971920 |Disponibile |SI |NO |

|CAVAGLIETTO |0322 806101 |non disponibile |NO |NO |

|CAVAGLIO D'AGOGNA |0322 806114 |non disponibile |NO |NO |

|CAVALLIRIO |0163 80140 |disponibile su HDSL |NO |SI |

|CERANO |0321 728107 |CODICE TELECOM NON TROVATO |  |  |

|COLAZZA |0322 218102 |non disponibile |NO |NO |

|COMIGNAGO |0322 50107 |NUMERAZIONE SU BLACK LIST |  |  |

|CRESSA |0322 863610 |Disponibile |SI |SI |

|CUREGGIO |0322 839100 |NUMERAZIONE SU BLACK LIST |  |  |

|DIVIGNANO |0321 995375 |NUMERAZIONE SU BLACK LIST |  |  |

|DORMELLETTO |0322 401411 |Disponibile |SI |SI |

|FARA NOVARESE |0321 829520 |Disponibile |SI |SI |

|FONTANETO D'AGOGNA |0322 89164 |disponibile su HDSL |NO |SI |

|GALLIATE |0321 800700 |Disponibile |SI |SI |

|GARBAGNA NOVARESE |0321 845110 |non disponibile |NO |NO |

|GARGALLO |0322 94115 |Disponibile |SI |SI |

|GATTICO |0322 838988 |Disponibile |SI |SI |

|GHEMME |0163 840982 |Disponibile |SI |SI |

|GOZZANO |0322 913443 |Disponibile |SI |SI |

|GRANOZZO CON MONTICELLO |0321 55110 |non disponibile |NO |NO |

|GRIGNASCO |0163 418488 |Disponibile |SI |SI |

|INVORIO |0322 259472 |disponibile su HDSL |NO |SI |

|LANDIONA |0321 828121 |NUMERAZIONE SU BLACK LIST |  |  |

|LESA |0322 76421 |Disponibile |SI |SI |

|MAGGIORA |0322 87113 |non disponibile |NO |NO |

|MANDELLO VITTA |0321 835628 |non disponibile |NO |NO |

|MARANO TICINO |0321 923022 |NUMERAZIONE SU BLACK LIST |  |  |

|MASSINO VISCONTI |0322 219120 |non disponibile |NO |NO |

|MEINA |0322 660319 |Disponibile |SI |SI |

|MEZZOMERICO |0321 976629 |NUMERAZIONE SU BLACK LIST |  |  |

|MIASINO |0322 980012 |non disponibile |NO |NO |

|MOMO |0321 926021 |non disponibile |NO |NO |

|NEBBIUNO |0322 58001 |non disponibile |NO |NO |

|NIBBIOLA |0321 84854 |non disponibile |NO |NO |

|NOVARA |0321 3701 |Disponibile |SI |SI |

|OLEGGIO |0321 969875 |Disponibile |SI |NO |

|OLEGGIO CASTELLO |0322 53600 |Disponibile |SI |SI |

|ORTA SAN GIULIO |  |non disponibile |NO |NO |

|PARUZZARO |0322 53100 |Disponibile |SI |SI |

|PELLA |0322 918004 |Disponibile |SI |SI |

|PETTENASCO |0323 89115 |non disponibile |NO |NO |

|PISANO |0322 58033 |NUMERAZIONE SU BLACK LIST |  |  |

|POGNO |0322 996007 |disponibile su HDSL |NO |SI |

|POMBIA |0321 95333 |Disponibile |SI |SI |

|PRATO SESIA |0163 850541 |Disponibile |SI |SI |

|RECETTO |0321 836119 |non disponibile |NO |NO |

|ROMAGNANO SESIA |0163 828311 |Disponibile |SI |NO |

|ROMENTINO |0321 860643 |Disponibile |SI |SI |

|SAN MAURIZIO D'OPAGLIO |0322 967222 |non disponibile |NO |NO |

|SAN NAZZARO SESIA |0321 834131 |NUMERAZIONE SU BLACK LIST |  |  |

|SAN PIETRO MOSEZZO |0321 53112 |Disponibile |SI |NO |

|SILLAVENGO |0321 825117 |Disponibile |SI |NO |

|SIZZANO |0321 820214 |non disponibile |NO |NO |

|SORISO |0322 983202 |non disponibile |NO |NO |

|SOZZAGO |0321 70176 |non disponibile |NO |NO |

|SUNO |0322 885511 |non disponibile |NO |NO |

|TERDOBBIATE |0321 84710 |NUMERAZIONE SU BLACK LIST |  |  |

|TORNACO |0321 846118 |non disponibile |NO |NO |

|TRECATE |0321 776311 |disponibile su HDSL |NO |SI |

|VAPRIO D'AGOGNA |0321 996124 |non disponibile |NO |NO |

|VARALLO POMBIA |0321 95355 |Disponibile |SI |SI |

|VERUNO |0322 830222 |non disponibile |NO |NO |

|VESPOLATE |0321 882131 |NUMERAZIONE SU BLACK LIST |  |  |

|VICOLUNGO |0321 835013 |non disponibile |NO |NO |

|VINZAGLIO |0161 317127 |non disponibile |NO |NO |

La voce NUMERAZIONE SU BLACK LIST corrisponde ad una anomalia nella verifica imputabile a diversi fattori.

Nella Tabella seguente dati Telecom:

|AMENO |

|ARONA |

|BELLINZAGO NOVARESE |

|BIANDRATE |

|BOGOGNO |

|BOLZANO NOVARESE |

|BORGO TICINO |

|BORGOMANERO |

|BRIGA NOVARESE |

|CAMERI |

|CARPIGNANO SESIA |

|CRESSA |

|DORMELLETTO |

|FARA NOVARESE |

|FONTANETO D'AGOGNA |

|GALLIATE |

|GARGALLO |

|GATTICO |

|GOZZANO |

|GRANOZZO CON MONTICELLO |

|INVORIO |

|LESA |

|MARANO TICINO |

|MEINA |

|NOVARA |

|OLEGGIO |

|OLEGGIO CASTELLO |

|PARUZZARO |

|PELLA |

|POGNO |

|POMBIA |

|ROMENTINO |

|S.MAURIZIO D'OPAGLIO |

|S.PIETRO MOSEZZO |

|TRECATE |

|VARALLO POMBIA |

Analisi del Backbone

Per quanto riguarda il Backbone nella Provincia di Novara, le mappe delle prossime figure (vedi figure 1 e 2) evidenziano le principali dorsali che finora sono state individuate tramite ricerche web.

Le dorsali individuate dalla Provincia di Novara sono frutto sia di considerazioni socio-economiche sia di valutazioni da parte degli operatori delle telecomunicazioni (vedi figura 3).

[pic]

Figura 1

[pic]

Figura 2

[pic]

Figura 3

2 Descrizione dell’intervento

Introduzione

Al fine di rendere pienamente efficace la rete della dorsale Regionale (nodo Top-ix) che ha un punto di terminazione nel Comune di Novara, è necessario disporre una rete provinciale ad altissima banda che renda totalmente fruibili i vantaggi resi accessibili dalla presenza della suddetta rete regionale.

Sebbene nel breve periodo si possa pensare a tecnologie di diversa natura, quali xDSL o wireless, queste tecnologie per motivi tecnologici e pratici non potranno mai sostituire la fibra ottica per quanto riguarda la costituzione di dorsali a livello provinciale, ma semmai esserne parte integrante per la distribuzione “ultimo miglio”.

Cablare in fibra ottica un'area è una operazione costosa, la provincia di Novara non è un'area appetibile agli operatori dal punto di vista commerciale. Inoltre il cablaggio per l'accesso è a tutti gli effetti un monopolio naturale. Resta quindi agli enti territoriali locali l'onere di provvedere alla realizzazione di questa infrastrutturazione. Per altro è un'attività che non differisce da quella di urbanizzazione e di viabilità che viene già svolta, e che se anzi svolta contestualmente porta ad un costo incrementale estremamente basso.

Per l'ente pubblico la realizzazione di una rete per telecomunicazioni ad alta tecnologia dovrebbe costituire un obiettivo strategico. Infatti da un lato contribuisce a ridurre se non ad eliminare quel "digital divide", ma ancora più importante risulta per le zone più periferiche del territorio in quanto permette di fornire strumenti di lavoro che consentono anche a professionisti o comunque a chi svolge lavori di concetto di svolgerli in larga parte anche da remoto. E questo permetterebbe non solo di evitare l'esodo verso i centri maggiori e di ridurre il pendolarismo dai centri periferici con conseguente riduzione di traffico, incidenti e inquinamento, ma anche di incentivare il ritorno a queste zone di lavoratori ad alto reddito. Inoltre nelle zone turistiche la possibilità di telelavorare potrebbe essere un fattore che incentiva una maggior permanenza dei turisti, soprattutto nuovamente nelle aree più isolate. Evidentemente quanto prima viene realizzata tanto maggiori saranno i benefici.

Un'altra considerazione che indica l'ente pubblico come il naturale realizzatore di una infrastruttura di accesso è che questa costituisce essenzialmente un cosiddetto "monopolio naturale". Infatti una volta realizzata una rete di accesso in fibra risulta molto difficile realizzarne un'altra in parallelo, e comunque economicamente improponibile. Tali considerazioni, unite alla volontà di ridurre al minimo i disagi di lavori sulle strade, potrebbero indurre ad agire in questo senso in modo che gli operatori noleggino le fibre invece di realizzare una propria rete.

Deve essere sottolineato che, contrariamente per esempio all'illuminazione pubblica delle strade, una infrastruttura di telecomunicazioni porta introiti, che magari non ammortizzano gli investimenti in poco tempo, ma che correttamente gestiti possono coprire almeno i costi operativi.

Date comunque le peculiari necessità di una rete di Telecomunicazioni in fibra ottica, è necessario predisporre un piano generale di cablaggio del territorio, e organizzare una supervisione dei lavori che permetta di sfruttare i lavori necessari per le altre infrastrutture anche per la posa dell'infrastruttura per telecomunicazioni. Visto il tasso medio di lavori sulle strade urbane e non, è presumibile che in pochi anni si possa giungere al cablaggio della maggior parte dei nuclei abitati senza dover realizzare lavori di scavo apposta per le fibre ottiche. Per rendere pienamente operativa la rete potrebbero essere necessari, in dipendenza delle peculiari caratteristiche di ogni area urbana, opere specifiche per il raccordo tra i nuclei abitati, ma questi possono essere realizzati per esempio con la tecnica della minitrincea a costi contenuti.

In questo documento vengono dapprima illustrate le caratteristiche architetturali e le tecnologie di posa per le reti in fibra ottica. In seguito, viene descritto l'approccio possibile alla pianificazione e progettazione delle reti da parte degli enti pubblici territoriali.

Tecnologie di posa per reti in fibra ottica

In questa sezione vengono brevemente presentate le possibili tecnologie per la posa di una rete in fibra ottica. La presentazione è orientata a fornire un panorama generale qualitativo di queste tecnologie che fornisca gli elementi per comprendere le modalità di realizzazione di una rete in fibra ottica. Vedremo le tecniche per la posa dei tubi in cui le fibre vengono installate, divise in tecniche per lo scavo apposito e il riutilizzo di tubazioni esistenti. Queste tecniche devono essere viste come complementari, e ciascuna potrà essere utilizzata di volta in volta secondo necessità e opportunità in un particolare tratto; tale valutazione verrà fatta in fase di progetto esecutivo.

Posa dei tubi

La posa dei tubi può essere effettuato con più metodi, anche utilizzati sinergicamente per ottenere il risultato voluto.

Scavo

Una dei metodi per la posa delle tubazioni dove viene messo il cavo, o talvolta per la posa diretta di un cavo in fibra ottica "armato" , nel terreno è quello di effettuare uno scavo. Tale scavo può essere effettuato appositamente per la posa dell'infrastruttura di telecomunicazioni, oppure svolto contestualmente ad altri lavori di scavo e/o di sistemazione, in particolare nel caso di scavo tradizionale.

Lo scavo con microtrincea e la tecnica no-dig sono utilizzabili quasi esclusivamente per la realizzazione della derivazione utente, e non per la posa del cavo di dorsale. Per questo resta lo scavo tradizionale ed eventualmente anche il minitrincea.

Scavo tradizionale lungo sedi stradali

Lo scavo tradizionale viene effettuato con scavatrici meccaniche, o anche manualmente, a diverse profondità e larghezze. Lo scavo di questo tipo è costoso anche perché richiede un estensivo ripristino del manto stradale, ed è quello che impatta maggiormente sulla strada anche in termini di disagio per chi la deve percorrere. Per altro lo scavo è sempre tale da poter essere utilizzato per la posa di più infrastrutture contemporaneamente, se previsto in anticipo.

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Figura 1 Particolare di installazione in banchina pavimentata o erbosa

[pic]

Figura 2 Particolare di installazione in carreggiata

Caratteristiche:

- in caso di strade pubbliche vanno rispettate le regole del Codice della Strada (profondità di interramento minima di 1m); richiede il ripristino dell'asfalto nella corsia della carreggiata interessata dallo scavo;

- richiesta di permessi agli enti competenti;

- posa di infrastruttura polifora (tipicamente da 3, 6, 12 fori), con o senza protezione in cemento.

Vantaggi: infrastruttura di lunga durata, facilità di manutenzione, scalabilità e flessibilità. Svantaggi: tempi di esecuzione e costi. I permessi richiedono iter lunghi e complessi che potrebbero essere limitati nel caso di utilizzo di strade provinciali. E’ comunque una tecnica invasiva che comporta disagi all'interno delle aree urbane. Si tratta di tecniche utilizzate per la realizzazione dell'infrastruttura di backbone, distribuzione cittadina e accesso.

Minitrincea

La normativa prevede che questa tecnica può essere utilizzata su strade periferiche o lungo le provinciali. La tecnica della minitrincea permette la realizzazione di infrastrutture per telecomunicazioni tramite il ricorso ad una macchina operatrice per l’esecuzione di una scavo di dimensioni ridotte (larghezza 15 cm circa, profondità da 30 a 40 in condizioni standard, con possibilità di estensione fino a 80 cm), e il ricorso a personale specializzato per la posa e riempimento dell’infrastruttura di progetto.

Le particolari caratteristiche della macchina scavatrice consentono una notevole riduzione dei tempi di lavorazione con la conseguente chiusura del cantiere in tempi considerevolmente ristretti rispetto a quelli necessari per eseguire scavi di tipo tradizionale.

Il processo di lavorazione può essere diviso in 5 fasi:

1. determinazione del tracciato;

2. esecuzione di scavo;

3. posa manuale dell’infrastruttura;

4. riempimento;

5. ripristino del manto stradale.

Prima d’iniziare le opere di scavo dovrà essere accertata la presenza e la posizione di servizi nel sottosuolo, allo scopo di stabilire il tracciato ottimale dello scavo e di evitare che durante i lavori si arrechino danni agli stessi. A tal fine dovranno essere esaminate le documentazioni cartografiche d’esercizio disponibili presso gli Enti proprietari (energia, acqua, Gas, ecc.). Se tali dati non fossero reperibili, si dovrà provvedere a richiede l'intervento degli addetti all’esercizio dei servizi per effettuare un sopralluogo nell’area interessata. Qualora le documentazioni dei servizi esistenti non fossero accessibili, o fossero da ritenere non attendibili, occorrerà effettuare delle verifiche sul terreno ad intervalli idonei, trasversali al tracciato prescelto, allo scopo di individuare o confermare il percorso e la profondità dei sottoservizi. Ove necessario si dovrà ricorre a metodi d’indagine georadar. Individuata la posizione dei sottoservizi, si dovrà definire il tracciato da seguire con l’obiettivo principale di ridurre al minimo le interferenze, sia in fase d’esecuzione dei lavori, sia per gli eventuali interventi di manutenzione successivi.

La minitrincea è eseguita da una macchina operatrice speciale che monta una fresa a disco azionata da un sistema idraulico. La fresa è in grado di tagliare asfalto, calcestruzzi, terreni ghiacciati e rocciosi in maniera precisa ed accurata.

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Figura 3 Macchina operatrice per

l’esecuzione della minitrincea

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Figura 4 Particolare della fresa a disco

La pulizia del fondo dello scavo è assicurata utilizzando un particolare attrezzo (vomere) posto immediatamente dietro alla fresa. Il vomere inoltre ha la funzione d’impedire che il terreno frani nello scavo e di assicurare la corretta ubicazione dell’infrastruttura sul fondo dello scavo.

Come tecnica risulta quella più vantaggiosa per il collegamento tra centri abitati, e talvolta anche in particolari aree, quali quelle produttive. Poiché resta più in alto rispetto a tutti gli altri sottoservizi non interferisce con questi. Particolare cura va comunque posta a non correre sopra e paralleli ad una di queste, perché nel caso richiedesse manutenzione sarebbe necessario togliere il cavo per telecomunicazioni con evidente danno al servizio. Questo problema però è limitabile con una corretta progettazione in quanto i sottoservizi tradizionali vengono per norma realizzati ad almeno un metro dal bordo stradale, mentre la minitrincea viene realizzata a bordo strada. L'interferenza quindi solitamente è a 90°.

No-dig

La tecnica cosiddetta "no-dig" ossia niente scavo è una tecnica che utilizza talpe meccaniche per lo scavo in orizzontale sotto la superficie. E’ una tecnica che può essere utilizzata per attraversare strade o ferrovie senza toccare le infrastrutture di superficie, oppure per oltrepassare fiumi o canali. Per le tratte urbane è una tecnica interessante in quanto non richiede lavori estensivi sulle strade, cosa importante in centri storici dotati di pavimentazioni pregiate e dove non si sia stati lungimiranti a sufficienza da prevedere canalizzazioni per i sottoservizi. Con questa tecnica comunque è importante avere una mappa dettagliata del sottosuolo per evitare che la talpa vada a danneggiare altri sottoservizi. Sebbene le talpe abbiano sensori, e spesso anche telecamere, per controllare il procedere dello scavo, non sempre si riesce a fermarla in tempo per evitare danni. Per rilevare tali sottoservizi è consigliabile utilizzare il georadar lungo la tratta che si intende percorrere.

Posa in condotte esistenti

L'utilizzo di tubazioni esistenti è estremamente interessante in quanto permette di eliminare i disagi di uno scavo, e in parte anche i costi. Il risparmio sui costi risulta parziale in quanto solitamente il costo della posa della fibra risulta più elevato. Un altro problema è che risulta necessario concordare con il proprietario dell'infrastruttura l'utilizzo di tali tubazioni, e questi spesso preferiscono evitare di aggiungere un ulteriore elemento di complessità alla propria rete, anche per una mancanza di cultura interna. Risulta per altro evidente che qualora le entità che gestiscono queste infrastrutture siano in mano aziende municipalizzate, di proprietà di comuni che intendono realizzare anche una cablatura del territorio, l'utilizzo delle infrastrutture esistenti potrebbe diventare un obiettivo che viene definito come compito istituzionale della municipalizzata per la finalità strategica di dotare il comune di una infrastruttura essenziale.

Elettricità

Le fibre ottiche non sono conduttrici di elettricità e quindi, al contrario dei cavi in rame utilizzati per i servizi di telecomunicazione fino ad oggi, possono convivere in piena sicurezza anche con i cavi di elettricità, anche ad alta tensione. Qualora quindi le tubazioni utilizzate in ambito urbano per portare l'elettricità abbiano lo spazio fisico per installare i cavi in fibra ottica esse sono sfruttabili anche per infilare questi ultimi. Questa possibilità comunque resta in capo a chi ha installato queste tubazioni.

Gas

Sono state sviluppate tecnologie per la posa di cavi in fibra ottica anche all'interno di tubazioni per la distribuzione del gas metano in operazione. Sebbene queste tecniche permettano lo sfruttamento di queste tubazioni richiedono comunque accorgimenti molto speciali, quali per esempio l'uso di cavi in fibra ottica non soggetti all'accumulo di cariche elettrostatiche, e personale specializzato sia nelle telecomunicazioni che nella gestione di reti di metano. Anche la manutenzione dell'infrastruttura richiede tempi e accorgimenti speciali, perché ogni manutenzione sulla fibra implica anche degli interventi sulla rete del gas. Questa tecnica risulta quindi adatta solo alle società di gestione della rete gas, e con molti limiti operativi. Può essere utile particolarmente per collegare agglomerati urbani periferici dove sia problematico effettuare altri scavi, ma che siano comunque serviti dalla rete di distribuzione del metano.

Fognature

La posa in fognature, o anche in condotte di scolo di acque reflue, risulta una delle più interessanti per il riutilizzo di scavi esistenti. Le fognature sono, in genere, tubazioni di grande dimensione, in cui la parte liquida scorre solo lungo una parte, e vengono completamente riempite solo in casi eccezionali.

Storicamente la prima tecnica prevede di utilizzare il “cielo” delle tubazioni per posare cavi in fibra ottica dotati di opportuni rivestimenti e accorgimenti per resistere all'ambiente. Oltre al fatto che nelle tubazioni possono scorrere anche liquidi corrosivi e materiale solido, si deve tener presente che le tubazioni vengono pulite sia con getti d'acqua ad altissima pressione, sia con spazzole metalliche particolarmente energiche. Vi sono differenti metodi di posa, ma, essenzialmente, tutti prevedono l'utilizzo di una talpa apposita che provvede all'installazione sia degli agganci per i tubi, sia tubi in cui vengono infilati i cavi in fibra ottica. Questi ultimi vengono infilati con tecniche tradizionali come per quelli posati in terra. Le tubazioni possono avere un diametro da 200 a 800mm per l'uso delle talpe. Per misure maggiori si usano tecniche diverse di fissaggio della fibra alle pareti, mentre tubi di diametro è inferiore a 200mm non sono adatti ad ospitare fibra servendo contemporaneamente da scarico.

Una tecnica più recente prevede una tecnologia di posa che è stata utilizzata a partire dal 1994 in Europa ed in Italia la prima posa sperimentale è stata realizzata nel 2000, con successo. Attualmente, anche nelle città italiane, si assiste ad una diffusione sempre crescente della realizzazione di reti in fibra ottica effettuate con questa tecnologia. Il cavo tipo Brugg è un cavo resistente agli Agenti Chimici, lo speciale polimero BT0104 di cui è costituita la guaina lo rende inattaccabile dai liquami, anche acidi, trascinati nel condotto. Ha un'altissima resistenza allo schiacciamento (oltre le 100 atmosfere di pressione) e il peso stesso (563 Kg./Km.) lo ancora al fondo dei condotti impedendone lo spostamento anche con forti flussi di liquame. Gli speciali tubetti in acciaio inox che racchiudono le fibre, ermeticamente sigillati con il laser, contengono anche un composto gel insolubile che prolunga la vita delle fibre ottiche e ne assicura l'affidabilità. I tubetti sono protetti da uno strato di trefoli in acciaio, in virtù di tale struttura il carico di rottura del cavo più piccolo è di 14 tonnellate. I trefoli sono, inoltre, rivestiti con un materiale bituminoso le cui caratteristiche sono la forte capacità isolante e la protezione contro acqua e ruggine.

Le attività previste per la posa del cavo in rete fognaria sono di bassissimo impatto ambientale e seguono alcuni passaggi di semplice comprensione:

1) Inserimento di un galleggiante nel condotto fognario (al galleggiante è ancorata la fune di traino).

2) Trasporto della fune di traino tramite il galleggiante attraverso il condotto fognario.

3) Fissaggio della fune di traino al cavo

4) Preparazione all’ingresso del cavo con i rulli

5) Inserimento del cavo nel condotto fognario

6) Ingresso del cavo nel liquame fognario

7) Fissaggio del cavo nella botola

8) Posizionamento delle scatole di giunzione

9) Le scatole di giunzione devono essere installate esternamente al condotto per le seguenti ragioni:

- Facile accesso in qualsiasi momento da personale di installazione

- Il personale di installazione può operare in ambiente privo di contaminazioni

L’adozione di una soluzione progettuale di questo tipo consente di realizzare una rete ottica ottenendo i seguenti notevoli vantaggi:

• L’installazione non comporta impatto ambientale con conseguente inibizione delle

carreggiate stradali.

• Assenza di scavi nelle strade e risparmio per le opere di smantellamento del manto

stradale.

• Nessun costo di ripristino nei centri storici delle città.

• Nessun rallentamento alla viabilità urbana.

• I tempi di installazione rapidi.

• La posa del cavo per rete fognaria è molto più economico rispetto ai sistemi tradizionali di scavo.

• Il cavo non deve essere fissato alle pareti dei condotti non sempre in perfette condizioni.

• L’installazione del cavo non richiede l’ausilio di robot.

• Massima sicurezza in quanto il cavo è resistente all’acqua, agli agenti chimici, allo

schiacciamento, ai roditori ed alla pressione degli idro-jets di pulizia.

Il cavo SewerLINK, per le sue caratteristiche, consente inoltre un posizionamento in tutti quegli ambienti dove un cavo con caratteristiche tradizionali incontrerebbe difficoltà insormontabili da un punto di vista strutturale, ambienti che, al pari del condotto fognario, non richiederebbero la realizzazione di alcuna infrastruttura per accogliere i cavi, né tantomeno scavi:

- Canali

- Bacini

- Fiumi

Tubi diversi non in esercizio

Mentre le considerazioni precedenti sono state fatte per la coesistenza di infrastrutture esistenti e operative con un cavo in fibra ottica, è evidente che nel caso esistano tubazioni di qualunque genere non in esercizio è possibile utilizzarle pienamente. In questo caso, secondo il diametro e la tipologia dell'infrastruttura, si può utilizzarle per la posa diretta del cavo in fibra ottica oppure si possono posare dei tubi analoghi a quelli interrati che poi serviranno ad infilare la fibra. L'utilizzo di tubazioni esistenti non in esercizio va considerata sempre come la prima opzione, insieme alla posa in scavi e opere già pianificati per altre esigenze.

Su pali appositi

La posa su pali appositi è quella largamente più utilizzata negli Stati Uniti nelle aree rurali, anche per i cavi in rame. In Trentino questa tecnica è stata utilizzata anche da Telecom Italia, quando ancora era la SIP, per raggiungere aree abitate, case o gruppi di case sparsi. Tali pali sono stati posati con espropri di terreno o su terreno pubblico in quanto opere di interesse pubblico. Visto che la rete potrebbe essere posata sia in parallelo agli esistenti cavi in rame che in loro sostituzione non ci sono ostacoli tecnici al riutilizzo dei pali esistenti. In particolari casi è possibile pensare di posare nuovi pali al posto di uno scavo, almeno in funzione tattica per anticipare lo sviluppo della rete di accesso anche in zone isolate.

Su linee elettriche

La posa sulle linee elettriche di distribuzione è stata largamente utilizzata da vari operatori nazionali, per esempio Wind per la sua rete, che utilizza la rete Enel, oppure Infostrada che prima di essere inglobata in Wind ha realizzato la propria rete sui pali delle linee ferroviarie elettrificate. Sebbene il numero di fibre utilizzabili sia in genere ridotto, per non pesare troppo sui cavi ai quali viene appesa, sono comunque in numero più che adeguato per una rete di accesso. Questo sia a livello di distribuzione, dove la rete elettrica è quasi sempre aerea, che a livello di accesso utente, dove si arriva con pali aerei proprio a quegli utenti lontani dai centri abitati principali, e per i quali quindi uno scavo sarebbe poco remunerativo. Il metodo più utilizzato è quello di appendere il cavo alla fune di guardia degli impianti ad alta tensione, o di sostituire tale fune con una che porti le fibre al proprio interno. Dove la fune di guardia non sia presente o non sia adatta per caratteristiche meccaniche, come per esempio per la distribuzione in bassa tensione, è possibile solitamente utilizzare il palo per appendere la fibra.

Strategie di progettazione e pianificazione

La progettazione di un’infrastruttura per telecomunicazioni in fibra ottica da parte di un ente pubblico o comunque di una municipalizzata richiede metodologie di pianificazione apposite. Infatti se una società di telecomunicazioni deve pensare alla rete come ad una infrastruttura a sè stante, e con una contemporaneità tra la posa e l'utilizzo, qui l'ottica risulta completamente diversa. Innanzitutto qui la rete viene progettata in funzione di un suo utilizzo da parte di operatori terzi, e di una condivisione tra questi, oltre che per un uso interno. Inoltre la progettazione della rete può essere effettuata alla pari delle altre opere di urbanizzazione, e tra la posa di una particolare tratta e il suo utilizzo ci può anche essere un intervallo di tempo maggiore rispetto a quello che un operatore riterrebbe utile, perché se la posa viene effettuata parallelamente alla realizzazione o manutenzione di altre opere il costo è dovuto ai solo tubi, pozzetti ed eventualmente le fibre se posate contestualmente.

Gestione della progettazione e realizzazione sul territorio provinciale

I seguenti passi rappresentato le macroattività nella realizzazione della rete pubblica:

Progettazione

• E’ stato identificato un responsabile della progettazione

• E’stato realizzato il progetto preliminare globale a livello provinciale

• Identificare in via definitiva le prime tratte da realizzare con i fondi regionali e provinciali

Pianificazione dei lavori

• Identificare un responsabile della pianificazione. Tale responsabile dovrà operare per tutto il tempo richiesto alla realizzazione della rete.

• Prevedere gli investimenti necessari di anno in anno.

• Realizzare i progetti definitivi tenendo in conto tutti i lavori, ordinari e straordinari, che vengono effettuati sul territorio.

Gestione operativa

• Identificare un responsabile di gestione (soggetto mediatore). La gestione potrebbe essere effettuata anche da enti o società esterne.

• Predisporre contratti per gli operatori che vogliano noleggiare l’infrastruttura

• Gestire i rapporti economici con tali operatori

La parte di pianificazione dei lavori risulta la più critica per la gestione dei costi. Risulta evidente che tanto più si riescono ad utilizzare scavi per altri lavori tanto più alto sarà il risparmio.

Considerazioni sulle aree della Provincia di Novara

Il progetto di “Realizzazione delle dorsali in fibra ottica”, derivato dal “Programma Provinciale per il Servizio di Banda larga”, rispetta i criteri ed i paletti individuati dalla Regione Piemonte.

La copertura del territorio è assicurata con una combinazione dei diversi sistemi operativi. Così la fibra ottica si integra con i sistemi wi-fi, wi-max e satellitare a seconda della realtà orografica provinciale.

Il territorio della Provincia di Novara offre, infatti, una significativa varietà di ambienti naturali. A nord il territorio è caratterizzato dalla presenza delle Prealpi, con corrugazioni superficiali importanti. L’idrografia conta su una fitta rete di acque superficiali e tre laghi: di Mergozzo, Orta e Maggiore.

Quindi scendendo verso sud si incontrano le colline moreniche del Monte Regio. Separano i bacini idrografici del fiume Sesia e dei torrenti Agogna e Terdoppio. Parallele a queste vi sono quelle del Monte Rosso che invece separano i bacini dei torrenti precedenti da quello del fiume Ticino.

Infine si giunge alla pianura, significativamente definita “Bassa”, con un corredo ricchissimo di acque superficiali (sistemi di irrigazione, in particolare, delle risaie).

Ha grande importanza anche la rete degli abitati e la conseguente infrastrutturazione della mobilità. I tracciati viari e ferroviari, strettamente collegati con la rete abitativa, sono, infatti, anche la traccia dello sviluppo economico e sociale del territorio novarese a tutt’oggi. Spesso articolato in sviluppi nastriformi, lungo le arterie principali, o puntiformi (caselli autostradali o nodi di connessione tra più assi viari) lo sviluppo delle terre novaresi sta recentemente conoscendo una stagione diversa, di aggregazioni polari, o già in essere o che saranno indotte dalle scelte dello strumento di programmazione territoriale (Piano Territoriale Provinciale).

La presenza antropica consolidata e quella progettata dettano, inevitabilmente, le condizioni alle quali una nuova infrastruttura di servizio, come la Banda larga, deve attenersi per assicurare presenza ed efficacia all’iniziativa di potenziamento e sviluppo delle attività imprenditoriali.

Così il territorio può essere letto come connessione tra dorsali che innervano le terre del novarese in base alle localizzazioni produttive antropiche. Le aree produttive locali o sovracomunali dovranno essere collegate da tali dorsali che nell’insieme costituiranno una rete che “coprirà” l’intera Provincia. Novara sarà il naturale punto di riferimento, essendo anche sede del Backbone. Dal capoluogo si irradieranno, quindi, le dorsali.

In direzione sud, da Novara a Borgolavezzaro e quindi alle terre della Provincia di Pavia seguendo il tracciato della SR 211 che passa da Garbagna Novarese, Nibbiola e Vespolate.

In direzione ovest, dal capoluogo parte la dorsale che seguendo il Canale Cavour giunge a Galliate. Da qui la dorsale si affianca al Canale Diramatore Vigevano e toccando Romentino, Trecate, Cerano, giunge, nuovamente, nelle terre pavesi.

In direzione nord sono due le dorsali irradianti il territorio. Una punta su Arona l’altra su Borgomanero. Quella di Arona segue dapprima il Canale Regina Elena interessando oltre al capoluogo anche Cameri. Quindi segue, dalle porte di Bellinzago Novarese, il tracciato della SS 32. Incontra così gli abitati di Oleggio, Mezzomerico, Marano Ticino, Pombia, Varallo Pombia, Borgo Ticino, Castelletto sopra Ticino e Dormelletto. Ad Arona la dorsale segue la SS 32, sul bordo del Lago Maggiore, sino a Meina e Lesa. Da qui potrebbe attivarsi un primo collegamento con la Provincia del Verbano Cusio Ossola.

L’altra dorsale segue la SR 229. Passando da Caltignaga, Momo, Vaprio d’Agogna, Suno, Cressa e Fontaneto d’Agogna giunge a Borgomanero.

Da Borgomanero passa anche una dorsale di “gronda”. E’ quella che seguendo il tracciato della SR 142 da Arona, passando per Oleggio Castello, Paruzzaro e Gattico, giunge a Borgomanero e da qui passando da Cureggio, Boca e Cavallirio arriva a Romagnano Sesia ad incrociare la dorsale lungo la SP 299 di cui si dirà tra breve.

Da Borgomanero parte un’altra dorsale. Quella per il Distretto dei rubinetti e del valvolame che interessa Briga Novarese, Gozzano, Pogno e San Maurizio d’Opaglio. Segue diversi tracciati di strade provinciali. Da qui, passando per Pella, potrebbe attivarsi un secondo collegamento con la Provincia del Verbano Cusio Ossola.

A Romagnano Sesia la dorsale di gronda prosegue in direzione di Gattinara in Provincia di Vercelli. Così potrebbe attivarsi un primo collegamento con la citata Provincia.

Ancora da Romagnano Sesia parte la dorsale, lungo la SP 299, verso Grignasco. Da lì si potrebbe proseguire per il territorio vercellese di Borgosesia costituendo la seconda possibile connessione tra le reti delle due province confinanti.

Un ulteriore collegamento, seguendo, dapprima, il percorso della SP 299 e, quindi, interessando le SSPP nn. 15 e 16, da Romagnano Sesia porta a Recetto passando da Ghemme, Sizzano, Fara Novarese, Carpignano Sesia, Sillavengo, Landiona e Vicolungo.

Infine da Recetto si torna a Novara seguendo il Canale Cavour. E’ una dorsale di “gronda” meridionale. Interessa Biandrate, Vicolungo, e San Pietro Mosezzo.

Un’altra dorsale potenziale è poi quella che da Novara porta a Vercelli attraverso la SR 11, passando da Casalino.

Questa in sintesi la “fotografia” del territorio novarese così come questo si presenta oggi ed in considerazione dei progetti, per il futuro, determinati dalla realizzazione in essere di grandi infrastrutture (AV/C Torino – Milano, Collegamento con Malpensa, Raddoppio Novara – Arona, Corridoio Genova – Rotterdam) oppure contenuti nello strumento di pianificazione territoriale, recentemente approvato dalla Regione Piemonte, vale a dire, il Piano Territoriale Provinciale.

Obiettivi e risultati attesi. Punti di interesse

Le dorsali proposte rispettano pienamente i criteri richiesti di connessione con la dorsale di Backbone. Backbone che è situato presso locali del Comune di Novara, in Novara, Viale Manzoni 20. Tutte le dorsali, inoltre, sono tra loro connesse in un’unica rete. Lo scopo è potenziare i distretti industriali esistenti e crearne di nuovi valorizzando altre realtà produttive così come definito nella Tavola “B” del Piano Territoriale Provinciale. Piano recentemente approvato dalla Regione Piemonte. I tracciati sono stati individuati anche con un’attenzione ad altri settori economici quali il terziario ed il turistico. Ciò in particolare nell’Ovest Ticino, lungo la gronda Romagnano Sesia – Borgomanero, in prossimità dei laghi d’Orta e Maggiore, e lungo le colline del Monte Regio e del Monte rosso. Di seguito si sintetizzano i possibili punti di interesse toccati dalle dorsali proposte.

|N0-N1 |COLLEGAMENTO CON TORINO (nodo Topix) |

|N1 – N2 |Area produttive a nord di Novara |

|N2-16 |Aree produttive sulla direttrice Cavour |

|N2-N3 |Area produttive a nord di Novara |

|N3-20 |Aree produttive dei Comuni di Novara e Galliate |

|20-21 |Aree Produttive Comuni di Galliate, Romentino, Trecate e Cerano |

|N0-18 |Area di snodo verso la “bassa” novarese e la Lomellina pavese |

|18-19 |Aree produttive Comuni di Garbagna, Nibbiola, Vespolate e Borgolavezzaro |

|N3-4 |Aree produttive Comuni di Bellinzago, Cameri ed Oleggio |

|4 -4A |Aree produttive Comuni di Bellinzago, Cameri ed Oleggio |

|4A-5 |Aree produttive Ovest Ticino e turistiche del Lago Maggiore |

|5-6 |Aree turistiche del Lago Maggiore e possibile connessione con il VCO |

|5-7 |Aree produttive e terziarie della direttrice Borgomanero – Arona |

|7-8 |Aree produttive a sud di Borgomanero e connessione con le dorsali lungo le SR 229 e 142 |

|8-9 |Aree produttive Distretto industriale della rubinetteria e del valvolame e turistiche della |

| |sponda occidentale del Lago d’Orta |

|9-9B |Aree produttive Distretto industriale della rubinetteria e del valvolame e turistiche della |

| |sponda occidentale del Lago d’Orta. Possibile connessione con il VCO |

|8-10 |Aree produttive e terziarie del Piano Rosa sulla direttrice Borgomanero – Romagnano Sesia |

| |(SR 142) |

|10-11 |Aree produttive nodo di Romagnano Sesia e connessione con la dorsale lungo la SP 299 |

|11-12 |Possibile connessione con la Provincia di Vercelli in territorio di Gattinara |

|11-13 |Aree produttive della “bassa Valsesia” nell’ambito del Distretto industriale di Gattinara – |

| |Borgosesia |

|10-14 |Aree produttive Colline del Monte Regio lungo la SP 299 |

|14-15 |Aree produttive tra Carpignano Sesia e Fara Novarese |

|15-16 |Aree produttive Est Sesia |

|N2-7 | Aree produttive lungo la direttrice Novara – Borgomanero (SR 229) |

|17 |Area produttiva a Casalino nei pressi del casello A26 di Vercelli est. Possibile connessione|

| |con la Provincia di Vercelli |

Valutazione dei costi con analisi delle varie tratte

Le analisi dei costi effettuati tratta per tratta e corredati dalle considerazioni in parte già espresse nelle considerazioni su esposte vengono allegati al presente documento. Si da atto, in tale schematizzazione, dei diversi interventi ricompresi nei moduli M1, M2, M3 ed M4.

3 Modulo M1

1 Quadro di sintesi

|Modulo M1 |

|(Porzione infrastrutturale del progetto già realizzata) |

|Soggetti attuatori locali: |Comune di Novara in collaborazione con Università del Piemonte Nord Orientale “A. Avogadro”, CSI |

| |Piemonte, ASL 13 di Novara, Est Sesia |

|Tipo di finanziamento: | Mutuo |

|Anno di realizzazione: |2003 – 2004 – 2005 |

|Realizzatore dell’infrastruttura: |SIRTI, Torino |

|Proprietà dell’infrastruttura: |Comune di Novara |

|Manutenzione dell’infrastruttura: |SIRTI, Torino |

|Gestore dell’infrastruttura: | CED Comune di Novara |

3 Tracciato

|Modulo M1 |Punto di Inizio Tratta |Punto di Fine Tratta |Estensione Lineare |Note |

| | | |(m) | |

|Tratta 0 Novara |Ced Comune di Novara |Ced Comune di Novara |200 | |

|Raccordo |Viale Manzoni 20 |Viale Manzoni 26 | | |

|Backbone | |Nodo Backbone | | |

| | |Rupar 2/ TOP-IX | | |

|Tratta 1 |Ced Comune di Novara |Sedi Collegate: |4.239 |Zone collegate: |

|Novara |Viale Manzoni 20 |Facoltà Farmacia | |Largo Pastore, |

|Dorsale 1 | |Scuola Don Ponzetto | |C.so Milano, Via Fogazzaro, Canale |

| | |Punto Fisso Polizia Municipale S. | |Q. Sella, P.zza Mons. Brusita, C.so |

| | |Agabio | |Trieste, Via della Rotta, Via |

| | |Sede CSI Piemonte | |Poletti, Via Bonola, Via Morazzone |

| | |Raccordo Zona Industriale | | |

|Tratta 2 |Ced Comune di Novara |Sedi collegate: Anagrafe zona sud, |7.623 |Zone collegate: Largo San Lorenzo, |

|Novara |Viale Manzoni 20 |ASSA, Servizi Cimiteriali, Ex | |Via Curtatone, Via Gatti, Via |

|Dorsale 2 | |Macello, Facoltà Medicina, Comando | |Perrone, Via Mazzini, Baluardo M. |

| | |Carabinieri, | |d’Azeglio, Viale Roma, C.so 23 |

| | |Azienda Ospedaliera, | |Marzo,P.zza Pasteur, Via Cernia, |

| | |Facoltà Economia, Sede univ. | |Viale P.zza d’Armi, Viale Giulio |

| | |Salesiani, Ist. Salesiano “San | |Cesare, Via Verdi |

| | |Lorenzo”, Istituto OMAR, Cimitero, | | |

| | |Centrale Telecom Torrion Quartana | | |

|Tratta 3 |Ced Comune di Novara |Sedi collegate: Comando Vigili, |5.926 |Zone collegate: P.zza Garibaldi, |

|Novara |Viale Manzoni 20 |Questura, Ufficio Commercio, | |Largo Buscaglia, Sottopasso |

|Dorsale 3 | |Piscina, Chiosco Vigili, INPS, ITIS| |ferrovia, Via Cotta, Via Magenta, |

| | |Fauser | |Via Solferino, Via Regaldi, Via |

| | | | |Marconi, Via Alcarotti, Largo Don |

| | | | |Minzoni, P.zza del Popolo, C.so |

| | | | |Torino, Viale Roma, Largo Leonardi, |

| | | | |C.so Vercelli, Via Pietro Generali |

|Tratta 4 |Ced Comune di Novara |Raccordo con dorsale 2 Baluardo |3.609 |Zone collegate: P.zza Garibaldi, |

|Novara Dorsale 4 |Viale Manzoni 20 |Lamarmora | |Largo Buscaglia, Sottopasso |

| | |Sedi Collegate: Comando Vigili, | |ferrovia, Via Cotta, Via Magenta, |

| | |Questura, Ufficio Commercio, | |Via Solferino, Via Regaldi, Via |

| | |Piscina, Chiosco Vigili, INPS, ITIS| |Marconi, Via Alcarotti, Largo Don |

| | |“Fauser”, ASL 13 Sede Centrale, ASL| |Minzoni, P.zza del Popolo, C.so |

| | |13 Sede Viale Roma | |Torino, Viale Roma, Largo Leonardi, |

| | | | |C.so Vercelli, Via Pietro Generali |

|Tratta 5 Novara |Novara, C.so Risorgimento |Novara, C.so Risorgimento |1.200 |Infrastruttura condivisa IRU a |

|Raccordo Canale Cavour|Incrocio Via Carbonari |Canale Cavour | |Fastweb |

|Tratta 6 |Novara, C.so Risorgimento |Viale Manzoni 20 |2.500 |Raccordo Dorsali Nord |

|Novara |Incrocio Via Carbonari | | | |

|Tratta 7 |Novara, C.so Trieste |A Via Gherzi |1.344 |Raccordo rete civica con centrale |

|Novara |da Via Wild | | |Eutelia condivisa IRU Fastweb |

|Tratta 8 |Novara, |Novara, |2.000 | |

| |C.so Vittoria 4 |C.so Vittoria 300 | | |

|Tratta 9 |Novara, C.so Vercelli |Novara, |963 |Infrastruttura condivisa IRU a |

| |da Via Pola |C.so Vercelli | |Fastweb |

| | |Via Camoletti | | |

4 Modulo M2

1 Quadro di sintesi

La Provincia di Novara partecipa alla realizzazione della rete di dorsali con un primo finanziamento pari ad € 250.000,00. Con tale intervento si potrà completare quello attuabile con il finanziamento regionale pari ad € 246.551,00. Infatti con l’insieme dei finanziamenti si realizzerà il collegamento tra il Backbone novarese e le aree produttive lungo la direttrice individuata dal Canale Cavour. Operazione che vedrà in sinergia la Provincia di Novara, i diversi Comuni interessati ed un’importante realtà locale l’Associazione Irrigazione Est Sesia che mette a disposizione la propria rete esistente lungo il citato Canale.

2 Tracciato

|Modulo M2 |Punto di Inizio Tratta |Punto di Fine Tratta |Estensione Lineare|Note |

| | | |(m) | |

|Tratta N2-16 |COMUNE DI SAN PIETRO MOSEZZO |COMUNE DI RECETTO INTERSEZIONE CON |8.365 |POSA IN TUBAZIONE EST |

|Lotto 2 | |TRATTA 15-16 | |SESIA LUNGO STRADA |

| | | | |ALZAIA |

| | | | | |

| | | | | |

| | | | | |

5 Modulo M3

1 Quadro di sintesi

La Provincia di Novara è assegnataria di un possibile finanziamento ammontante ad € 246.551,00. Per definire cosa fare con tali fondi regionali si è, dapprima, considerato il “Programma Provinciale per il Servizio di Banda larga”. Quindi si sono valutate le pre-esistenze, sostanzialmente la sola rete Man di Novara più un’interessante rete lungo il Canale Cavour dell’Associazione Irrigazione Est Sesia. Sia il Comune di Novara, sia l’importante Sodalizio irriguo hanno espresso una chiara volontà di collaborazione con la Provincia nella realizzazione della rete di dorsali per la parte loro più confacente. Per contro la realtà produttiva dei Comuni che si affacciano sulle sponde del citato Canale sono importanti, rilevanti ed in forte prevedibile espansione.

Si è quindi stabilito che la sinergia potenziale era da sfruttare. Dopo contatti e valutazioni comuni con Comune di Novara ed Associazione Irrigazione Est Sesia l’intesa è stata trovata ed il Comune di Novara ha provveduto ad un sub-coordinamento dei Comuni interessati. Ha quindi avanzato una proposta che originalmente interessava l’intero tracciato del Canale Cavour. Dai contatti attivati si è però verificata l’assenza di interesse della confinante Provincia di Vercelli. Si è allora limitato il progetto alla parte di tragitto “novarese” e qui ora si dà conto del tratto realizzabile con i fondi a disposizione. Fondi che, come si è visto poc’anzi sono stati integrati da un finanziamento provinciale che rende possibile il completamento dell’idea proposta. Così le aree produttive tra Novara e Recetto potranno usufruire di un servizio certamente importante ed incrementare e consolidare il proprio sviluppo.

2 Tracciato

 

|Modulo M3 |Punto di Inizio Tratta |Punto di Fine Tratta |Estensione Lineare|Note |

| | | |(m) | |

|Tratta N0-N1 |CED COMUNE NOVARA |NOVARA CORSO RISORGIMENTO |2.840 |IN CANALIZZAZIONE COMUNALE |

| |VIALE MANZONI 20 NODO TOP-IX | | |ESISTENTE |

|Tratta N1-N2 |NOVARA CORSO RISORGIMENTO |CANALE CAVOUR |850 |SCAVO IN MINITRINCEA SU |

| | | | |STRADA ASFALTATA (SP 229 PER |

| | | | |BORGOMANERO) |

|Tratta N2-16 |CANALE CAVOUR |CANALE CAVOUR COMUNE DI SAN PIETRO |5.900 DI 14.265 |POSA IN TUBAZIONE EST SESIA |

|Lotto 1 |PUNTO N2 |MOSEZZO | |LUNGO STRADA ALZAIA |

6 Modulo M4

1 Quadro di sintesi

Il progetto di “Realizzazione delle dorsali in fibra ottica”, deriva dal “Programma Provinciale per il Servizio di Banda larga”, ed intende garantire la “copertura” del territorio in combinazione con i sistemi wi-fi, wi-max e satellitare.

Le dorsali previste intendono costituire una rete che avrà, come punto di riferimento, la sede del Backbone a Novara. Da lì si irradiano:

1. in direzione sud, la Novara – Borgolavezzaro, verso le terre della Provincia di Pavia, lungo la SR 211, passando da Garbagna Novarese, Nibbiola e Vespolate;

2. in direzione est, dal capoluogo lungo il Canale Cavour sino a Galliate;

3. lungo il Canale Diramatore Vigevano, toccando Romentino, Trecate, Cerano, verso ancora le terre pavesi;

4. verso nord puntando su Arona. Si segue dapprima il Canale Regina Elena e si passa da Cameri. Quindi, alle porte di Bellinzago Novarese, si segue la SS 32 passando da Oleggio, Mezzomerico, Marano Ticino, Pombia, Varallo Pombia, Borgo Ticino, Castelletto sopra Ticino e Dormelletto;

5. da Arona un’altra dorsale segue la SS 32, sul bordo del Lago Maggiore, sino a Meina e Lesa. Da qui potrebbe attivarsi un primo collegamento con la Provincia del Verbano Cusio Ossola;

6. ancora verso nord, da Novara, un’altra dorsale segue la SR 229 e passa da Caltignaga, Momo, Vaprio d’Agogna, Suno, Cressa e Fontaneto d’Agogna. Arriva a Borgomanero;

7. da Borgomanero passa anche una dorsale di “gronda”, seguendo il tracciato della SR 142 da Arona, passando per Oleggio Castello, Paruzzaro e Gattico e giunge a Borgomanero. Da qui passando da Cureggio, Boca e Cavallirio arriva a Romagnano Sesia ad incrociare la dorsale lungo la SP 299;

8. da Borgomanero parte la dorsale per il Distretto dei rubinetti e del valvolame che interessa Briga Novarese, Gozzano, Pogno e San Maurizio d’Opaglio. Segue diversi tracciati di strade provinciali;

9. passando per Pella, potrebbe attivarsi un secondo collegamento con la Provincia del Verbano Cusio Ossola;

10. a Romagnano Sesia la dorsale di gronda prosegue in direzione di Gattinara in Provincia di Vercelli. Così potrebbe attivarsi un primo collegamento con la citata Provincia;

11. sempre da Romagnano Sesia parte la dorsale, lungo la SP 299, verso Grignasco;

12. da lì si potrebbe proseguire per il territorio vercellese di Borgosesia costituendo la seconda possibile connessione tra le reti delle due province confinanti;

13. un altro collegamento, seguendo, dapprima, il percorso della SP 299 e, quindi, interessando le SSPP nn. 15 e 16, da Romagnano Sesia porta a Recetto passando da Ghemme, Sizzano, Fara Novarese, Carpignano Sesia, Sillavengo, Landiona e Vicolungo;

14. da Recetto si torna a Novara seguendo il Canale Cavour. E’ una dorsale di “gronda” meridionale. Interessa Biandrate, Vicolungo, e San Pietro Mosezzo;

15. altra dorsale: da Novara porta a Vercelli attraverso la SR 11, passando da Casalino grazie ad una possibile connessione con la Provincia di Vercelli;

La proposta avanzata tiene conto dello stato di fatto ma anche della realizzazione delle grandi infrastrutture quali la AV/C Torino – Milano, il Collegamento con Malpensa, il Raddoppio Novara – Arona, il Corridoio Genova – Rotterdam, nonché delle potenzialità contenute nelle previsioni espresse nel Piano Territoriale Provinciale.

Le dorsali proposte rispettano i criteri richiesti di connessione con il Backbone situato presso i locali del Comune di Novara siti, in Novara, Viale Manzoni 20. Lo scopo è potenziare i distretti industriali esistenti e crearne di nuovi valorizzando altre realtà produttive. I tracciati sono attenti anche ad altri settori economici quali il terziario ed il turistico relativamente ad aree specifiche. Ciò vale, in particolare, per l’Ovest Ticino, la gronda Romagnano Sesia – Borgomanero, i laghi d’Orta e Maggiore, le colline del Monte Regio e del Monte rosso.

2 Tracciato

|Modulo M4 |Punto di Inizio Tratta |Punto di Fine Tratta |Estensione |Note |

| | | |Lineare (m) | |

|Tratta N2-N3 |CANALE CAVOUR |CANALE CAVOUR INTERSEZIONE CON CANALE |1.245 |POSA IN TUBAZIONE EST SESIA |

| | |REGINA ELENA | |LUNGO STRADA ALZAIA |

|Tratta N3-20 |CANALE CAVOUR INTERSEZIONE CON CANALE|CANALE CAVOUR INTERSEZIONE CON |7.150 |POSA IN TUBAZIONE EST SESIA |

| |REGINA ELENA |DIRAMATORE VIGEVANO | |LUNGO STRADA ALZAIA |

|Tratta 20-21 |CANALE CAVOUR INTERSEZIONE CON |COMUNE DI CERANO |12.455 |SCAVO E POSA IN STRADA BIANCA |

| |DIRAMATORE VIGEVANO | | |(ALZAIA DIRAMATORE VIGEVANO) CON|

| | | | |TECNICA MINITRINCEA |

|Tratta N0-18 |CED COMUNE NOVARA |NOVARA INCROCIO CORSO GIULIO CESARE CON|1.625 |IN CANALIZZAZIONE COMUNALE |

| |VIALE MANZONI 20 NODO TOP-IX |CORSO 23 MARZO | |ESISTENTE |

|Tratta 18-19 |NOVARA INCROCIO CORSO GIULIO CESARE |COMUNE DI BORGOLAVEZZARO |16.445 |SCAVO IN MINITRINCEA SU STRADA |

| |CON CORSO 23 MARZO | | |ASFALTATA (SP 211) |

|Tratta N3-4 |CANALE CAVOUR INTERSEZIONE CON CANALE|COMUNE DI BELLINZAGO NOVARESE |7.775 |SCAVO E POSA IN STRADA BIANCA |

| |REGINA ELENA |INTERSEZIONE TRA CANALE REGINA ELENA | |(ALZAIA REGINA ELENA) CON |

| | |E SP 4 | |TECNICA MINITRINCEA |

|Tratta 4-4A |COMUNE DI BELLINZAGO NOVARESE |COMUNE DI BELLINZAGO NOVARESE |4.400 |SCAVO IN MINITRINCEA SU STRADA |

| |INTERSEZIONE TRA CANALE REGINA |INTERSEZIONE TRA SP 4 E SS 32 | |ASFALTATA (SP 4) |

| |ELENA E SP 4 | | | |

|Tratta 4A-5 |COMUNE DI BELLINZAGO NOVARESE |COMUNE DI ARONA INTERSEZIONE SS 32 CON |21.760 |SCAVO IN MINITRINCEA SU STRADA |

| |INTERSEZIONE TRA SP 4 E SS 32 |SR 142 | |ASFALTATA (SS 32) |

|Tratta 5-6 |COMUNE DI ARONA INTERSEZIONE SS 32 |COMUNE DI LESA |9.500 |SCAVO IN MINITRINCEA SU STRADA |

| |CON SR 142 | | |ASFALTATA (SS 32) |

|Tratta 6-6B |COMUNE DI LESA |CONFINE CON PROVINCIA VCO |725 |POSSIBILE CONNESSIONE CON |

| | | | |DORSALE VCO SCAVO IN MINITRINCEA|

| | | | |SU STRADA ASFALTATA (SS 32) |

|Tratta 5-7 |COMUNE DI ARONA INTERSEZIONE SS 32 |COMUNE DI BORGOMANERO INTERSEZIONE SR |11.550 |SCAVO IN MINITRINCEA SU STRADA |

| |CON SR 142 |142 CON SR 229 | |ASFALTATA (SR 142) |

|Tratta 7-8 |COMUNE DI BORGOMANERO INTERSEZIONE SR|COMUNE DI BORGOMANERO CIRCONVALLAZIONE |1.115 |SCAVO IN MINITRINCEA A LATO DI |

| |142 CON SR 229 |SUD INCROCIO CON CIRCONVALLAZIONE EST | |STRADA ASFALTATA (SR 142) |

|Tratta 8-9 |COMUNE DI BORGOMANERO |COMUNE DI SAN MAURIZIO D’OPAGLIO |14.000 |SCAVO IN MINITRINCEA A LATO DI |

| |CIRCONVALLAZIONE SUD INCROCIO CON | | |STRADA ASFALTATA (SS PP 229/ |

| |CIRCONVALLAZIONE EST | | |45/46/47/47B) |

|Tratta 9-9B |COMUNE DI SAN MAURIZIO D’OPAGLIO |CONFINE CON PROVINCIA VCO |1.140 |SCAVO IN MINITRINCEA A LATO DI |

| | | | |STRADA ASFALTATA (SP 48) |

|Tratta 8-10 |COMUNE DI BORGOMANERO |COMUNE DI ROMAGNANO SESIA INCROCIO CON |11.060 |SCAVO IN MINITRINCEA A LATO DI |

| |CIRCONVALLAZIONE SUD INCROCIO CON |SR 299 PER LA VALSESIA | |STRADA ASFALTATA (SR 142) |

| |CIRCONVALLAZIONE EST | | | |

|Tratta 10-11 |COMUNE DI ROMAGNANO SESIA INCROCIO |COMUNE DI ROMAGNANO SESIA INCROCIO TRA |2.000 |SCAVO IN MINITRINCEA A LATO DI |

| |CON SR 299 PER LA VALSESIA |SR 299 PER LA VALSESIA ED SR 142 | |STRADA ASFALTATA (STRADE |

| | | | |COMUNALI) |

|Tratta 11-12 |COMUNE DI ROMAGNANO SESIA INCROCIO |TERRITORIO DEL COMUNE DI GATTINARA |1.000 |SCAVO IN MINITRINCEA A LATO DI |

| |TRA SR 299 PER LA VALSESIA ED SR 142 |CONFINE CON PROVINCIA VERCELLI | |STRADA ASFALTATA (SR 142) |

|Tratta 11-13 |COMUNE DI ROMAGNANO SESIA INCROCIO |COMUNE DI GRIGNASCO |8.220 |SCAVO IN MINITRINCEA A LATO DI |

| |TRA SR 299 PER LA VALSESIA ED SR 142 | | |STRADA ASFALTATA (SR 299) |

|Tratta 13-13B |COMUNE DI GRIGNASCO |COMUNE DI GRIGNASCO CONFINE CON |875 |SCAVO IN MINITRINCEA A LATO DI |

| | |PROVINCIA DI VERCELLI | |STRADA ASFALTATA (SR 299) |

|Tratta 10-14 |COMUNE DI ROMAGNANO SESIA INCROCIO |COMUNE DI FARA NOVARESE INCROCIO STRADA|10.530 |SCAVO IN MINITRINCEA A LATO DI |

| |CON SR 299 PER LA VALSESIA |COMUNALE (DA SR 299) CON SP 15 PER | |STRADA ASFALTATA (SR 299) E SU |

| | |CARPIGNANO SESIA | |STRADE COMUNALI |

|Tratta 14-15 |COMUNE DI FARA NOVARESE INCROCIO |COMUNE DI CARPIGNANO SESIA INCROCIO SP |4.170 |SCAVO IN MINITRINCEA A LATO DI |

| |STRADA COMUNALE (DA SR 299) CON SP 15|15 CON SP 16 | |STRADA ASFALTATA (SS PP 15 E 16)|

| |PER CARPIGNANO SESIA | | |E SU STRADE COMUNALI |

|Tratta 15-16 |COMUNE DI CARPIGNANO SESIA INCROCIO |COMUNE DI RECETTO INTERSEZIONE CON |10.540 |SCAVO IN MINITRINCEA A LATO DI |

| |SP 15 CON SP 16 |ALZAIA CANALE CAVOUR | |STRADA ASFALTATA (S P 16) |

|Tratta 17 |CONFINE CON PROVINCIA DI VERCELLI |COMUNE DI CASALINO |3.000 |SCAVO IN MINITRINCEA A LATO DI |

| |POSSIBILE CONNESSIONE CON PROVINCIA | | |STRADA ASFALTATA (SS 11) |

| |DI VERCELLI | | | |

|Tratta N2-7 |CANALE CAVOUR |COMUNE DI BORGOMANERO INTERSEZIONE SR |28.000 |SCAVO IN MINITRINCEA A LATO DI |

| | |142 CON SR 229 | |STRADA ASFALTATA (SR 229) |

|Tratta N2-16 |ALZAIA CANALE CAVOUR |SBRACCIO COMUNE DI RECETTO |497 |SCAVO IN MINITRINCEA A LATO DI |

|Lotto 3 | | | |STRADA ASFALTATA |

|Tratta N2-16 |ALZAIA CANALE CAVOUR |SBRACCIO COMUNE DI SAN NAZZARO SESIA |2.973 |SCAVO IN MINITRINCEA A LATO DI |

|Lotto 4 | | | |STRADA ASFALTATA |

|Tratta N2-16 |ALZAIA CANALE CAVOUR |SBRACCIO COMUNE DI BIANDRATE |609 |SCAVO IN MINITRINCEA A LATO DI |

|Lotto 5 | | | |STRADA ASFALTATA |

|Tratta N2-16 |ALZAIA CANALE CAVOUR |SBRACCIO COMUNE DI CASALBELTRAME |2.026 |SCAVO IN MINITRINCEA A LATO DI |

|Lotto 6 | | | |STRADA ASFALTATA |

|Tratta N2-16 |ALZAIA CANALE CAVOUR |SBRACCIO COMUNE DI VICOLUNGO |2.335 |SCAVO IN MINITRINCEA A LATO DI |

|Lotto 7 | | | |STRADA ASFALTATA |

|Tratta N2-16 |ALZAIA CANALE CAVOUR |SBRACCIO COMUNE DI CASALEGGIO NOVARA |3.876 |SCAVO IN MINITRINCEA A LATO DI |

|Lotto 8 | | | |STRADA ASFALTATA |

|Tratta N2-16 |ALZAIA CANALE CAVOUR |SBRACCIO COMUNE DI SAN PIETRO MOSEZZO |190 |SCAVO IN MINITRINCEA A LATO DI |

|Lotto 9 | |FRAZIONE DI MOSEZZO | |STRADA ASFALTATA |

|Tratta N2-16 |ALZAIA CANALE CAVOUR |SBRACCIO COMUNE DI SAN PIETRO MOSEZZO |2.735 |SCAVO IN MINITRINCEA A LATO DI |

|Lotto 10 | | | |STRADA ASFALTATA |

|Tratta N2-16 |ALZAIA CANALE CAVOUR |SBRACCIO COMUNE DI CAMERI |1.846 |SCAVO IN MINITRINCEA A LATO DI |

|Lotto 11 | | | |STRADA ASFALTATA |

|Tratta N2-16 |ALZAIA CANALE CAVOUR |SBRACCIO COMUNE DI GALLIATE |1.134 |SCAVO IN MINITRINCEA A LATO DI |

|Lotto 12 | | | |STRADA ASFALTATA |

|Tratta N2-16 |ALZAIA CANALE CAVOUR |SBRACCIO COMUNE DI ROMENTINO |3.230 |SCAVO IN MINITRINCEA A LATO DI |

|Lotto 13 | | | |STRADA ASFALTATA |

|Tratta N2-16 |ALZAIA CANALE CAVOUR |SBRACCIO COMUNE DI TRECATE |6.079 |SCAVO IN MINITRINCEA A LATO DI |

|Lotto 14 | | | |STRADA ASFALTATA |

|Tratta Novara varie|NOVARA SUD |NOVARA EST |5.500 |IN CANALIZZAZIONE COMUNALE |

|1 | | | |ESISTENTE O SCAVO A LATO DI |

| | | | |STRADA ASFALTATA |

|Tratta Novara varie|NOVARA EST, VIA BIANDRATE, SUD OVEST,|NOVARA EST, VIA BIANDRATE, SUD OVEST, |11.000 |IN CANALIZZAZIONE COMUNALE |

|2 |SAN ROCCO |SAN ROCCO | |ESISTENTE O SCAVO A LATO DI |

| | | | |STRADA ASFALTATA |

|Tratta Novara varie|NOVARA NORD, SANT’AGABIO, CANALE |NOVARA NORD, SANT’AGABIO, CANALE |10.650 |IN CANALIZZAZIONE COMUNALE |

|3 |CAVOUR, ZONA INDUSTRIALE ORIONE |CAVOUR, ZONA INDUSTRIALE ORIONE | |ESISTENTE O SCAVO A LATO DI |

| | | | |STRADA |

|Tratta Novara varie|NOVARA, CORSO RISORGIMENTO, VIA |NOVARA, CORSO RISORGIMENTO, VIA |4.700 |IN CANALIZZAZIONE COMUNALE |

|4 |BELTRAMI, VIA DELLA VITTORIA |BELTRAMI, VIA DELLA VITTORIA | |ESISTENTE O SCAVO A LATO DI |

| | | | |STRADA |

|Tratta Novara varie|NOVARA, ZONA CENTRALE AD EST DI VIA |NOVARA, ZONA CENTRALE AD EST DI VIA |1.500 |IN CANALIZZAZIONE COMUNALE |

|5 |MAZZINI |MAZZINI | |ESISTENTE O SCAVO A LATO DI |

| | | | |STRADA |

|Tratta Novara varie|NOVARA EST |NOVARA CIM |5.900 |IN CANALIZZAZIONE COMUNALE |

|6 | | | |ESISTENTE O SCAVO A LATO DI |

| | | | |STRADA |

SEZIONE III: QUADRO ECONOMICO GENERALE

Tabella di suddivisione dei finanziamenti

| |Modulo M1 |Modulo M2 |Modulo M3 |Modulo M4 |

|Soggetto |Progettazione |Realizzazione |Progettazione |Progettazione |Realizzazione |Progettazione |Progettazione |Realizzazione |Progettazione |Progettazione |Realizzazione |

|Finanziatore | | |di massima |di dettaglio | |di massima |di dettaglio | |di massima |di dettaglio | |

|Regione Piemonte |0 |0 | | | | | |246.551,00 | | | |

|Provincia di Novara |0 |0 |800 |4.200 |250.000,00 |750 |4.181 | |6.000 |36.000 | |

|Comune di Novara |0 |1.337.547,0 |0 |0 |0 |0 |0 | |0 |0 | |

| | | | | | | | | | | | |

| | | | | | | | | | | | |

| | | | | | | | | | | | |

| | | | | | | | | | | | |

| | | | | | | | | | | | |

Tabella di riepilogo dei costi

| |Modulo M1 |Modulo M2 |Modulo M3 |Modulo M4 |Totale |

|Costi di Realizzazione |1.337.547 |250.000,00 |246.551,00 |15.208.761,30 |17.042.859,30 |

|Costi di Manutenzione su base |30.000,00 |7.132,00 |4.795,00 |130.000,00 |171.927,00 |

|annuale | | | | | |

SEZIONE IV: SOGGETTO MEDIATORE

| |Il Soggetto Mediatore E’ stato individuato dal soggetto proponente |

|Ragione Sociale | |

|Tipologia | |

|Via e numero civico | |

|Comune | |

|Numero di telefono | |

|Referente | |

| |

|Motivazioni | |

|Procedura di selezione | |

|Riferimento Atti Amministrativi | |

|X |Il Soggetto Mediatore NON è stato individuato dal soggetto proponente |

La Provincia di Novara sta vagliando alcune ipotesi territorialmente omogenee, in grado di ottemperare ai compiti istituzionali sfruttando conoscenza della realtà territoriale, buona pratica tecnica nel settore di riferimento, conoscenza del mercato degli operatori, conoscenza delle richieste degli imprenditori del settore. La scelta avverrà comunque nei tempi previsti dalla Call 3.

SEZIONE V: TEMPISTICHE

2 Tempistiche relative alle fasi di predisposizione del progetto

|FASI | | |PIANO DEL PROGETTO |

| | | |(ogni casella corrisponde ad una settimana) |

| |Data inizio |Data fine |Settembre |Ottobre |Novembre |Dicembre |Gennaio |Febbraio |Marzo |

|Redazione proposta di|01.09.2005 |10.12.2005 |x |

|progetto | | | |

| |Data inizio |Data fine |2006 |2007 |

| | | |

|Deliberazione della Provincia proponente - in originale o in copia conforme all’originale - |647/2005 |12.12.2005 |

|contenente: | | |

| | | |

|Approvazione della proposta di progetto | | |

|Elenco degli Enti Locali partecipanti al progetto | | |

|Dati del Responsabile del procedimento | | |

| | | |

|Deliberazione in originale o in copia conforme all’originale per ogni Comune/Ente Locale | | |

|cointeressato contenente: | | |

| | | |

|Approvazione della proposta di progetto | | |

|Riconoscimento della Provincia come referente di progetto verso il Gruppo di Lavoro RUPAR2 | | |

3 Elenco delle mappe cartografiche allegate

|TAVOLA 1 “Copertura territoriale da parte degli operatori” |

|TAVOLA 2 “Copertura territoriale complessiva” |

|TAVOLA 3 “Le dorsali e la mobilità” |

|TAVOLA 4 “Le dorsali, la mobilità e le attività produttive. Il dettaglio del Capoluogo” |

|TAVOLA 5 “Le dorsali e le attività produttive” |

|TAVOLA 6 “Le dorsali ed il Piano Territoriale Provinciale” |

|TAVOLA 7 “Le dorsali ed il Piano Territoriale Provinciale. Il dettaglio del Capoluogo” |

|TAVOLA 8 “Le dorsali ed il Piano Territoriale Provinciale. Dettagli delle dorsali” |

4 Elenco di eventuali altri allegati presentati

|PROGRAMMA PROVINCIALE PER IL SERVIZIO DI BANDA LARGA |

|Relazione |

|Tavola 0 “Tipologia di copertura territoriale” |

|ALLEGATO TEMPLATE |

|Individuazione dei moduli M1 – M2 – M3 – M4 |

|Individuazione dei moduli M1 – M2 – M3 – M4. Il dettaglio del Capoluogo |

|ALLEGATO TEMPLATE |

|Parametri indicativi dei costi |

|ALLEGATO TEMPLATE |

|Valutazione dei costi con analisi delle varie tratte |

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3

3

3

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