L’ITER DEGLI SFRATTI



INTERPRETAZIONE DI TRATTATIVA INGLESE 2

Settore s.-d.: L-LIN/12 Lingua e traduzione - Lingua inglese

Docente: Alexander CORMACK, professore a contratto

Argomento del corso

Il corso ha l’obiettivo di sviluppare le basi della tecnica che gli studenti hanno già acquisito durante il corso di interpretazione di trattativa I (secondo anno). In particolare, saranno potenziate le capacità di mediazione linguistica e culturale degli studenti in contesti legati ai servizi pubblici e all’ambito sanitario. Verranno proposte in classe simulazioni di trattative su argomenti che saranno comunicati all’inizio dell’anno agli studenti, per dare loro modo di prepararsi a casa.

Modalità d’esame

Tutti i partecipanti dovranno approfondire un aspetto dell’interpretazione di trattativa, in un progetto da realizzare in coppie. Il progetto (con un voto di 10 punti) consiste nella creazione di una serie di dialoghi mediati dall’interprete, e corredato con un commento linguistico. Il progetto deve essere presentato entro la fine delle lezioni. L’esame orale invece (con un voto di 20 punti) consiste in una trattative di circa quindici minuti su un argomento simile a quelli trattati in classe. Il voto finale sarà la somma dei due voti espresso in trentesimi.

Testi obbligatori

Manuali generali

Gentile, A., Ozolins., U. & Vasilakakos, M. (1996), Liaison Interpreting - a Handbook, Melbourne, Melbourne University Press.

Mack, G. & Russo, M. (a cura di), Atti della Giornata di Studio L’interprete e il traduttore di trattativa: formazione e professione, Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori (SSLMIT), Forlì 14 febbraio 2003, Torino, Hoepli Editore.

Mack, G. & Russo, M.(2005) (a cura di), Interpretazione di trattativa: la mediazione linguistico-culturale nel contesto formativo e professionale, Torino, Hoepli Editore.

Servizi pubblici e medicina

Bischoff A and Loutan L (2004) “Interpreting in Swiss Hospitals”, in Interpreting, Vol. 6, No. 2, pp. 181-204.

Carr, S. E., Roberts, R., Dufour A., & Steyn, D. (1997) (a cura di), The critical link: interpreters in the community, Amsterdam/Philadelphia, John Benjamins.

Mason, I. (1999) (a cura di), The Translator. Special issue on dialogue interpreting, 5: 2.

Pöllabauer S (2004) “Interpreting in Asylum Hearings” in Interpreting, Vol. 6, No. 2, pp. 143-180.

Dispensa: 38-41Roberts R.P. et al. (2000) (a cura di), The critical link 2: interpreters in the community, Amsterdam, John Benjamins.

Wadensjö, C. (1998) Interpreting as Interaction, London & New York, Longman.

Testi consigliati

Bazzanella, C. (2002) (a cura di), Sul dialogo. Contesti e forme di interazione verbale, Milano, Guerini Studio.

Katan, D. (1999), Translating cultures, Manchester, St. Jerome Publishing.

Mason, I. (2001) (a cura di), Triadic Exchanges, Manchester, St Jerome Publishing.

Ozolins, U. (1998), Interpreting and Translating in Australia: Current Issues and International Comparisons, Melbourne: Language Australia.

Rudvin, M. (2002), “How neutral is ‘neutral’? Issues in interaction and participation in community interpreting”, in in G. Garzone, M. Viezzi & P. Mead (a cura di): Perspectives on interpreting. Bologna: CLUEB: 217- 223.

Straniero Sergio, F. (1988) "Notes on cultural mediation", in The Interpreters' Newsletter, Trieste, Scuola superiore di lingue moderne, n. 8, 1998, pp. 151-168.

Wadensjö, C. (1998) “Community Interpreting”, In M. Baker (Ed.), Routledge Encyclopaedia Of Translation Studies, London And New York, Routledge: 33-37.

Siti Internet:



Una dispensa è scaricabili dal sito Internet del docente (sslmit.units.it/dispense/).

Contents

Lesson plan 3

Notes on permits and residence 4

Notes on getting a job and family reunion 23

Notes on housing and eviction 27

Notes on marriage and citizenship 33

Notes on political asylum and expulsion 38

Dialogues

Prison 42

Work permit 46

Housing and eviction 50

Crohn’s disease 53

Leukaemia 58

Diabetes mellitus 64

Kidney stones 69

Transient ischaemic attack 76

Model dossier 80

|Date |Hours |Topic |Reading |

|08/11/2006 |2 |Introduction |Mason I (1999) “Introduction” in Mason I (ed), The Translator. Special Issue on Dialogue Interpreting, 5: 147-160 |

|15/11/2006 |4 |Schools |Roberts RP (1995) “Community Interpreting Today and Tomorrow”, in Carr SE, Roberts RP, Dufour A and Steyn D (eds) The |

| | | |Critical Link: Interpreters in the Community, Amsterdam/Philadelphia, John Benjamins: 7-26 (17 D/I 0346) |

| | | |Dispensa: 4-22 |

|22/11/2006 |6 |Permits |Garber N (1998) “Community Interpretation: A Personal View”, in Roberts RP, Carr SE, Abraham D and Dufour A (eds) The |

| | |Residence |critical Link 2: Interpreters in the Community, Amsterdam/Philadelphia, John Benjamins: 9-20 (17 D/I 0513) |

| | | |Dispensa: 23-26 |

|29/11/2006 |8 |Getting a job |Linell P, Wadensjö C and Jönsson L (1992) “Communicative Contact through a Dialogue Interpreter”, in Grindsted A and |

| | |Family reunion |Wagner J (eds) Communication for Specific Purposes, Tübingen, Gunter Narr Verlag: 125-142 (17 B 0212) |

| | | |Dispenza: 27-32 |

|06/12/2006 |10 |Housing |Pöchhacker F (1998) “The Community Interpreter’s Task: Self-Perception and Provider Views”, in Roberts RP, Carr SE, |

| | |Eviction |Abraham D and Dufour A (eds) The Critical Link 2: Interpreters in the Community, Amsterdam/Philadelphia, John Benjamins:|

| | | |49-65 (17 D/I 0513) |

| | | |Dispensa: 33-37 |

|13/12/2006 |12 |Marriage in Italy |Pöllabauer S (2004) “Interpreting in Asylum Hearings” in Interpreting, Vol. 6, No. 2, pp. 143-180. |

| | |Citizenship |Dispensa: 38-41 |

|20/12/2006 |14 |Political asylum |Tebble H (1999) “The Tenor of Consultant Physicians”, in Mason I (ed), The Translator. Special Issue on Dialogue |

| | |Expulsion |Interpreting, 5: 179-200 |

|10/01/2007 |16 |Introduction to medical |Meyer B (2000) “Medical Interpreting: Some Salient Features”, in Garzone G and Viezzi M (eds) Interpreting in the 21st |

| | |component |Century: Challenges and Opportunities, Amsterdam/Philadelphia, John Benjamins: 159-179 (17 D/I 0614) |

| | | | |

|17/01/2007 |18 |Coronary artery |Pöchhacker F and Kadric M (1999) “The Hospital Cleaner as Healthcare Interpreter: A Case Study”, in Mason I (ed), The |

| | |atherosclerosis |Translator. Special Issue on Dialogue Interpreting, 5: 161-178 |

| | | | |

|24/01/2007 |20 |Appendicitis |Cambridge J (1999) “Information Loss in Bilingual Medical Interviews through an Untrained Interpreter”, in Mason I (ed),|

| | | |The Translator. Special Issue on Dialogue Interpreting, 5: 201-219 |

| | | | |

|14/02/2007 |22 |Cancer of the colon |Bischoff A and Loutan L (2004) “Interpreting in Swiss Hospitals”, in Interpreting, Vol. 6, No. 2, pp. 181-204. |

| | | | |

| | | | |

|21/02/2007 |24 |Breech presentation | |

| | |Caesarean section | |

|28/02/2007 |26 |Endocarditis | |

|07/03/2007 |28 |Chronic hepatitis | |

|14/03/2007 |30 |Epilepsy | |

| | | | |

|21/03/2007 |32 |Toxic nephropathy | |

| | | | |

|28/03/2007 |34 |Hypersensitivity | |

| | |pneumonitis | |

|04/04/2007 |36 |Silicosis | |

PERMESSI.

Innanzitutto sembra doveroso chiarire quali siano le possibili condizioni e i documenti che permettano ad uno straniero di soggiornare in Italia:

• un passaporto valido o documento equivalente (il quale,oltre a soddisfare le condizioni di cui gli articoli 13 e 14 della Convenzione di Applicazione dell’Accordo di Shengen, attesti debitamente l’identità del titolare e la sua nazionalità o cittadinanza);

• un visto di ingresso;

• essere entrati regolarmente attraverso uno dei valichi di frontiera appositamente istituiti;

• un permesso o di una carta di soggiorno rilasciati dalla questura italiana; un permesso di soggiorno o di un documento equivalente rilasciato dalle autorità di uno Stato dell’Unione Europea (per una permanenza non superiore ai 90 giorni);

IL PERMESSO DI SOGGIORNO.

Il permesso di soggiorno(chiamato altresì “Carta d’identità diplomatica o di servizio” del Ministero degli Affari Esteri) è il documento che autorizza la permanenza allo straniero di circolare liberamente all’interno del Territorio Nazionale. Inoltre, in base alla normativa Shengen, permette, in unione al passaporto valido o documento equivalente, di entrare ed uscire dallo Spazio Shengen e di circolare liberamente, per un periodo non superiore a 90 giorni per semestre, nel territorio degli Stati Shengen, essendo comunque la persona obbligata a far presente la propria presenza alle rispettive Autorità di Pubblica Sicurezza entro 3 giorni lavorativi dall’ingresso.

Ogni straniero che entri legalmente in Italia con un regolare Visto di lunga durata, deve attenersi alle norme che regolano il soggiorno in Italia e quindi è tenuto a recarsi entro 8 giorni lavorativi dal momento dell’ingresso del Territorio Nazionale, presso la Questura territorialmente competente, per presentare la domanda di permesso di soggiorno. Il richiedente, sia per quanto concerne il permesso di soggiorno sia il suo rinnovo,è sottoposto ai rilievi fotodattiloscopici.

Gli uffici ed commissariati di Pubblica Sicurezza forniscono il modulo da compilare per inoltrare la domanda.

Sul documento, il richiedente deve tra l’altro specificare:

• i propri dati anagrafici, le proprie generalità e quelle dei figli minorenni conviventi, per i quali sia prevista l'iscrizione nel permesso di soggiorno del genitore (attraverso la copia dell'interno del passaporto con il visto di ingresso);

• il luogo in cui si intende soggiornare attraverso la presentazione del documento di residenza, dell’autocertificazione di domicilio, anche con dichiarazione di ospitalità;

• il motivo del soggiorno;

• per soggiorni per motivi diversi dal lavoro, la documentazione attestante la disponibilità di mezzi per il ritorno nel paese di provenienza;

• una marca da bollo da 14,62€;

• 4 proprie foto formato tessera;

• passaporto in originale e fotocopia delle pagine riguardanti i dati personali ed il visto d’ingresso;

Gli altri documenti che la questura può richiedere, sono specifici dei diversi tipi di permessi di soggiorno.

La Questura tratterrà un duplicato della domanda con tutti i documenti da consegnare in allegato,mentre un’altra viene consegnata allo straniero come ricevuta e deve presentare:

• il timbro dell’ufficio in cui è stata inoltrata la richiesta;

• la firma del funzionario incaricato;

• la data di presentazione della richiesta;

• l’indicazione con la data di rilascio del permesso di soggiorno, che avviene entro 20 giorni dalla presentazione della domanda;

La copia rappresenta l’attestazione della regolarità della permanenza all’interno dello Stato,e perciò deve essere conservata e mostrata in Questura al momento del rilascio.

Nell’eventualità di mancato rilascio o rinnovo, è possibile fare ricorso contro il possibile provvedimento di espulsione, e verificando se ci sono i requisiti fondamentali per il gratuito patrocinio. In ogni caso il ricorso non sospende l’espulsione e per poter restare all’interno dello Stato bisogna presentare l’apposita domanda al Tribunale.

IL RINNOVO

È necessario inoltrare la domanda di rinnovo alla questura competente almeno 30 giorni prima della scadenza del permesso di soggiorno apportando come motivazione la stessa presente sul permesso di soggiorno precedente ovvero la conversione per un motivo diverso. Il questore verificherà in seguito se persistono le condizioni che hanno permesso il rilascio del precedente permesso di soggiorno e se esistono le condizioni per la conversione. La richiesta di rinnovo va presentata assieme ai documenti attestanti la disponibilità di reddito sufficiente al mantenimento proprio e dei famigliari a carico in doppia copia. Al momento della consegna della domanda, allo straniero viene rilasciata una ricevuta valida per l’iscrizione al servizio sanitario nazionale. Il rinnovo di norma ha una durata non superiore al doppio di quella del primo permesso e viene concesso entro 20 giorni dalla data di presentazione della domanda. Il rinnovo e la proroga non sono consentiti per motivi di turismo e nel caso di lunghe e continue assenze dall’Italia(da un minimo di oltre 6 mesi a più della metà della durata del permesso di soggiorno biennale).

RIFIUTO E REVOCA

Il permesso di soggiorno viene negato se mancano i requisiti necessari per l’ingresso e la permanenza. Tale rifiuto può essere comunque revocato se il cittadino straniero è in possesso di nuovi elementi che consentono il rilascio o il rinnovo, oppure se è stato motivato da irregolarità amministrative sanabili.

Il permesso può anche venir revocato se vengono a mancare alcuni dei requisiti fondamentali:tale decisione deve venir comunicata allo straniero o direttamente o con notifica del provvedimento scritto e motivato. In caso di rifiuto o di revoca, si può fare ricorso al T.A.R.(Tribunale Amministrativo Regionale) entro 60 giorni dalla comunicazione

OBBLIGHI

Il cittadino straniero ha l’obbligo di mostrare il proprio permesso ogni volta che gli viene richiesto dagli ufficiali e dagli agenti di pubblica sicurezza.

Se si rifiuta, il cittadino straniero è punito con l’arresto fino a 6 mesi e con una multa fino a 400€. Le forze dell’ordine, se lo ritengono necessario, possono richiedere ulteriori informazioni e documenti sul lavoro, l’alloggio, il reddito di cui si dispone in Italia per mantenere i familiari a carico.

In caso di cambio di domicilio, lo straniero deve avvisare il questore entro 15 giorni.

TIPI DI PERMESSO DI SOGGIORNO.

Come detto precedentemente, non esiste un unico permesso di soggiorno, bensì ve ne sono molte tipologie differenti, a seconda del motivo alla base del soggiorno. La durata della validità, le condizioni di rilascio, di proroga, i documenti da allegare, la possibilità di conversione del permesso originario in un permesso di soggiorno diverso, variano in base al tipo.

|Tipi di permesso |Durata |Rinnovo |Conversione |Utilizzo |

|Affari |Uguale al visto o al massimo 3 mesi |No |In lavoro |- |

| | | |Autonomo | |

|Lavoro stagionale |6 o 9 mesi al massimo |No |In lavoro subordinato |- |

|Lavoro autonomo |Al massimo 2 anni |Sì |In lavoro subordinato |Anche per lavoro subordinato|

|Lavoro subordinato |Al massimo 2 anni |Sì |In lavoro autonomo |Anche per lavoro autonomo |

|Studio o formazione |Un anno al massimo |Annuo e per tutta la durata del|In lavoro subordinato |Anche per lavoro autonomo e |

| | |corso di studi | |subordinato |

|Motivi familiari |Uguale al soggiorno di chi ha chiesto|Sì |In lavoro subordinato e autonomo |Lavoro autonomo e |

| |il ricongiungimento e rinnovabile | | |subordinato; studio  |

| |insieme ad esso. | | | |

|Protezione sociale |6 mesi, rinnovabile |Sì, per un anno o per lavoro a |In studio o lavoro subordinato, solo |Studio e lavoro subordinato |

| | |tempo determinato |alla fine della seconda stagione | |

|Lavoratori dello spettacolo |Al massimo 6 mesi |Sì |No |Non è consentito cambiare il|

|(circensi, ballerini, | | | |settore di attività |

|artisti, musicisti..) | | | | |

|Cure sanitarie (per |Pari alla durata presunta delle cure |Sì per l'intera durata delle |No |- |

|l'ammalato e un eventuale | |cure | | |

|accompagnatore) | | | | |

|Asilo politico |1 mese per l'accoglimento della |Sì |In lavoro autonomo e subordinato |- |

| |domanda; 3 mesi (rinnovabile) in | | | |

| |attesa della valutazione; 2 anni | | | |

| |(rinnovabile) dopo il riconoscimento | | | |

| |dello status di rifugiato | | | |

|Asilo umanitario |Determinata nei singoli casi tramite |Determinato nei singoli casi |Determinata nei singoli casi tramite |- |

| |decreto   |tramite decreto       |decreto | |

|Residenza elettiva |2 anni |Sì, finché perdurano le |Sì,in altro tipo di pds per il quale il|- |

| | |condizioni in base alle quali |titolare possegga i requisiti previsti | |

| | |era stato rilasciato |dalla legge | |

| | |inizialmente | | |

|Motivi di salute |Di durata collegata alla persistenza |No |No |- |

| |della malattia e dei relativi rischi | | | |

|Integrazione di minore |1anno |Fino alla maggiore età |In lavoro subordinato, previa stipula |Consente lo svolgimento del |

| | | |del contratto di soggiorno per |lavoro subordinato ed |

| | | |lavoro; ed in lavoro autonomo previa |autonomo |

| | | |acquisizione dell'autorizzazione | |

| | | |dell'ente competente in base | |

| | | |all'attività svolta | |

|Motivi di giustizia |Non superiore ai 3 mesi salvo proroga|No |No |- |

| |per lo stesso periodo in presenza | | | |

| |degli stessi requisiti previsti per | | | |

| |il primo rilascio | | | |

|Attesaoccupazione |6 mesi dal rilascio |No |Sì |- |

PERMESSO DI SOGGIORNO PER TURISMO

La durata del permesso di soggiorno per turismo non è rinnovabile ed è corrispondente alla stessa prevista dal visto ovvero non può comunque superare il suo doppio. Affinché ciò sia possibile bisogna presentare oltre alla documentazione prevista di prassi, documenti che dimostrino l’impossibilità di lasciare il Paese:motivi di famiglia o di salute.

Invece nel caso i cui la persona provenga da Paesi esenti da visto, la durata di validità non può superare i 3 mesi dal giorno di ingresso attraverso la frontiera.

Il permesso di soggiorno per turismo non consente di intraprendere attività lavorative né alcun tipo di studi.

Segue la documentazione da presentare in allegato:

• 4 fotografie formato tessera;

• marca da bollo da 14,62€;

• passaporto in originale e fotocopia delle pagine inerenti i dati personali, il visto, i timbri di entrata e di uscita;

• documentazione relativa al domicilio: prenotazione alberghiera, contratto d'affitto intestato al richiedente o dichiarazione di ospitalità consegnata all’Autorità locale P.S.;

• documentazione attestante i mezzi di sostentamento per il periodo di soggiorno in Italia (28,00€ giornalieri):ad esempio deposito bancario o postale nominativo; polizza fideiussoria o fideiussione bancaria, ecc;

• documentazione in originale ed in fotocopia della copertura sanitaria (polizza assicurativa italiana o straniera, contro il rischio di malattie, infortuni e ricoveri ospedalieri per soggiorni superiori a 30 giorni e tessera sanitaria del Paese di origine entrambe valide sul territorio nazionale);

Nel caso di permesso di soggiorno per turismo per gruppi e comunque non superiore ai 30 giorni, questo può essere richiesto dal capogruppo mediante esibizione del suo passaporto più la copia dei documenti di identità dei componenti del gruppo, copia del programma del viaggio, documentazione attestante i mezzi di sostentamento e la copertura sanitaria.

PERMESSO DI SOGGIORNO PER AFFARI

Il permesso di soggiorno per affari è rilasciato a tutti i cittadini extracomunitari che intendono soggiornare in Italia per svolgere trattative, contratti o altre finalità commerciali, e a professionisti che devono risiedere per ragioni connesse all'esercizio della propria attività. La durata è uguale al visto ed è per tre mesi al massimo.

Segue la documentazione da presentare in allegato:

• l'invito in originale della società italiana con cui si è in affari, che garantisce sulle condizioni di vitto e alloggio e sull'assicurazione medica. In assenza di tale invito, il cittadino straniero deve dimostrare di provvedere personalmente al proprio sostentamento;

Lo straniero già presente in Italia, in possesso di regolare permesso di soggiorno per affari può chiedere alla Questura competente per il luogo in cui intende esercitare la propria attività, la conversione del permesso di soggiorno in permesso di soggiorno per lavoro autonomo. Tale conversione deve essere richiesta nell'ambito delle quote di ingresso per lavoratori stranieri, quando disponibili. Il cittadino straniero deve però essere in grado di dimostrare di avere i requisiti per l'esercizio dell’attività autonoma che deve svolgere e di avere mezzi economici sufficienti per lo svolgimento dell'attività stessa.

PERMESSI DI SOGGIORNO PER LAVORO

Per poter lavorare in Italia, i cittadini stranieri extracomunitari devono rientrare nelle quote di ingresso per lavoro, fissate annualmente con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, e fare dunque richiesta di permesso di soggiorno per lavoro stagionale.

PERMESSO DI SOGGIORNO PER LAVORO STAGIONALE

Il permesso di soggiorno per lavoro stagionale può essere rilasciato per un'attività lavorativa che prevede un impegno da un minimo di venti giorni ad un massimo di nove mesi. Il lavoratore extracomunitario che ha già svolto lavoro stagionale con regolare permesso di soggiorno stagionale ha diritto di precedenza per entrare in Italia, l’anno successivo, per svolgere attività lavorativa stagionale, rispetto a cittadini del suo stesso Paese che non hanno mai fatto ingresso per lavoro in Italia. Ha anche diritto, sempre se ha già svolto regolare attività lavorativa stagionale nell'anno precedente, di convertire il suo secondo permesso di soggiorno stagionale in permesso di soggiorno a tempo determinato o indeterminato, nei limiti delle quote d'ingresso per lavoro, sempre che sussistano le condizioni previste per il rilascio del permesso di soggiorno per lavoro subordinato a tempo indeterminato e determinato.

Il datore di lavoro o le associazioni di categoria per conto dei loro associati, che intendono istaurare un rapporto di lavoro subordinato di tipo stagionale con un lavoratore extracomunitario devono presentare apposita richiesta nominativa (procedura uguale a quella prevista per il permesso di soggiorno per lavoro subordinato a tempo determinato e indeterminato)presso lo Sportello Unico dell’Immigrazione.

Nel caso in cui il datore di lavoro o le associazioni di categoria non abbiano una conoscenza diretta del lavoratore, possono fare richiesta numerica all’Ufficio del Lavoro.

Ricevuta l’autorizzazione al lavoro dall’Ufficio del Lavoro, il datore di lavoro deve recarsi presso la Questura per la richiesta del nulla osta all'ingresso.

Il nulla osta deve essere rilasciato entro venti giorni dalla data di presentazione della richiesta.

Allo straniero che dimostri di essere venuto in Italia almeno due anni di seguito per prestare lavoro stagionale, può essere rilasciato, in caso di attività lavorative ripetitive, un permesso di soggiorno pluriennale, fino a tre annualità, di durata temporale annuale uguale a quella avuta nell'ultimo dei due anni precedenti.

Anche in caso di permesso di soggiorno stagionale pluriennale, occorrerà comunque richiedere annualmente il visto di ingresso. I visti per le annualità successive alla prima vengono rilasciati dall’autorità consolare su esibizione del contratto di soggiorno per lavoro stagionale, trasmesso dal datore di lavoro al lavoratore extracomunitario.

PERMESSO DI SOGGIORNO PER LAVORO AUTONOMO

Il cittadino extracomunitario che intende svolgere in Italia un'attività industriale, professionale, artigianale o commerciale, o costituire una società di capitali o di persona, o accedere a cariche societarie, deve dimostrare di:

• disporre di adeguate risorse finanziarie per l'esercizio della attività che intende intraprendere;

• essere in possesso di determinati requisiti, previsti dalla legge italiana per lo svolgimento di determinate attività (qualifiche professionali, iscrizioni ad albi o registri professionali);

• essere in possesso dell'attestazione dell'autorità competente, di data non anteriore a tre mesi, che dichiari che non sussistano motivi che impediscano il rilascio dell’autorizzazione o della licenza necessarie per lo svolgimento dell’attività;

Per poter richiedere il permesso di soggiorno per lavoro autonomo il lavoratore extracomunitario deve recarsi, entro 8 giorni dal suo ingresso in Italia, presso la Questura del luogo dove intende intraprendere l'attività lavorativa autonoma e presentare il visto di ingresso per lavoro autonomo e la certificazione attestante i requisiti, previsti dalla normativa in vigore, necessari per svolgere sul territorio

italiano lavoro autonomo (la certificazione viene data dalla rappresentanza diplomatica o consolare al momento del rilascio del visto di ingresso).

Segue la documentazione da presentare in allegato:

• 4 fotografie formato tessera;

• marca da bollo da 14.62€;

• passaporto in originale e fotocopia delle pagine inerenti ai dati personali e il visto d’ingresso;

• autocertificazione dello stato di famiglia di data non anteriore a 3 mesi (se necessario);

• autocertificazione di residenza o copia della dichiarazione di ospitalità consegnata all’Autorità locale P.S. ai sensi dell’art. 7 D.L.vo 286/98, oppure copia del contratto d’affitto intestato al richiedente;

La durata del permesso di soggiorno è quella prevista dal visto di ingresso, e comunque non potrà essere superiore a due anni e può venir convertito in permesso di soggiorno per lavoro subordinato. Può essere rinnovato dal lavoratore entro i termini previsti dalla normativa, sempre che permangano i requisiti che hanno permesso il primo rilascio e oltre ai documenti di prassi, alla domanda vanno allegati:

• fotocopia della partita IVA e del modello 740 (la dichiarazione dei redditi);

• la licenza, se prescritta;

• il certificato di iscrizione alla Camera di Commercio ovvero all’Albo Professionale, se richiesto;

PERMESSO DI SOGGIORNO PER LAVORO SUBORDINATO

Il datore di lavoro italiano o straniero regolarmente soggiornante in Italia, intenzionato ad assumere il richiedente alle sue dipendenze, deve presentare all’ufficio periferico del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale territorialmente competente, la richiesta nominativa di autorizzazione al lavoro allegando i seguenti documenti:

• copia della dichiarazione di ospitalità o del contratto d’affitto intestato al richiedente il permesso di soggiorno;

• copia del contratto di lavoro;

Ottenuta l’autorizzazione, il datore di lavoro deve richiedere alla Questura il nulla osta preventivo alla concessione del visto d’ingresso, quindi deve far pervenire i documenti al lavoratore dipendente, che li presenterà alla rispettiva rappresentanza diplomatica del suo Paese per il rilascio del visto d’ingresso.

Una volta in Italia, dovrà presentarsi in questura con la domanda per il permesso di soggiorno il quale sarà valido per 2 anni.

Segue la documentazione da presentare in allegato:

• 4 fotografie formato tessera;

• marca da bollo da 14,62€;

• autocertificazione di residenza o copia della dichiarazione di ospitalità consegnata all’Autorità locale P.S. ai sensi dell’art. 7 D.L.vo 286/98, oppure copia del contratto d’affitto intestato al richiedente;

• passaporto in originale e fotocopia delle pagine inerenti i dati personali ed il visto d’ingresso;

• dichiarazione sottoscritta del datore di lavoro o del legale rappresentante della ditta, con allegata fotocopia di un suo documento d’identità,attestante la presa in carico del lavoratore straniero;

• fotocopia dell’autorizzazione del lavoro;

Il permesso di soggiorno è rinnovabile se persistono i requisiti fondamentali che hanno concesso il primo rilascio.

Segue la documentazione da presentare in allegato:

• 4 fotografie formato tessera;

• marca da bollo da 14,62€;

• autocertificazione di residenza o copia della dichiarazione di ospitalità consegnata all’Autorità locale P.S. ai sensi dell’art. 7 D.L.vo 286/98, oppure copia del contratto d’affitto intestato al richiedente;

• passaporto in originale e fotocopia delle pagine inerenti i dati personali ed il visto d’ingresso;

• fotocopia del codice fiscale;

• fotocopia del della tessera sanitaria;

• fotocopia del CUD insieme alla fotocopia dell’ultima busta paga oppure le fotocopie delle ultime 12 buste paga;

• dichiarazione sottoscritta del datore di lavoro o del legale rappresentante della ditta, con allegata fotocopia di un suo documento d’identità,attestante la presa in carico del lavoratore straniero;

• fotocopia dell’autorizzazione del lavoro;

Nel caso in cui, al momento del rinnovo, il richiedente sia disoccupato, oltre ai documenti sopra elencati, deve aggiungere la fotocopia del certificato di iscrizione alle liste di collocamento.

Questo permesso di soggiorno è convertibile in permesso di soggiorno per lavoro autonomo.

PERMESSO DI SOGGIORNO PER STUDIO O FORMAZIONE

Il permesso di soggiorno per motivi di studio può venir richiesto sia dallo straniero extracomunitario residente all’estero entrato in Italia per la prima volta grazie al visto d’entrata per motivi di studio, sia dallo straniero già regolarmente residente in Italia.

Segue la documentazione da presentare in allegato:

• 4 fotografie formato tessera;

• marca da bollo da 14,62€;

• copia della dichiarazione di ospitalità consegnata all’Autorità locale P.S. ai sensi dell’art. 7 D.L.vo 286/98, oppure copia del contratto d’affitto intestato al richiedente;

• passaporto in originale e fotocopia delle pagine inerenti i dati personali ed il visto d’ingresso;

• documentazione relativa al corso di studi seguito o da seguire;

• documentazione attestante i mezzi di sostentamento;

• copertura sanitaria;

Salvo diversamente stabilito dagli accordi internazionali o dalle condizioni per le quali lo straniero è ammesso a frequentare corsi di studio in Italia, il permesso di soggiorno può essere convertito, prima della sua scadenza, in permesso per motivi di lavoro nel limite delle quote stabilite annualmente dal Governo con il Decreto-Flussi e previa stipula del contratto di soggiorno per lavoro o, in caso di lavoro autonomo, previo rilascio della certificazione attestante la sussistenza necessaria. ciò implica che la persona che si trova in Italia per motivi di studio e vuole convertire il suo permesso di soggiorno in permesso di soggiorno per motivi di lavoro, potrà farlo dall'Italia solo se in caso di disponibilità di posti all'interno delle quote annuali. Altrimenti, dovrà fare rientro nel proprio Paese e attendere il decreto flussi dell’anno successivo. Nel caso di straniero, regolarmente soggiornante, che dispone di permesso di soggiorno per studio al raggiungimento della maggiore età, le quote di ingresso annuali saranno decurtate in misura pari al numero di permesso di soggiorno per studio o formazione convertiti in permesso di soggiorno per motivi di lavoro. Stessa disposizione si applica agli stranieri che hanno conseguito in Italia un diploma di laurea o di laurea specialistica, in seguito alla frequenza dei relativi corsi di studio in Italia.

Il permesso di soggiorno per studio permette di svolgere un'attività lavorativa di tipo subordinato per un tempo non superiore a 20 ore settimanali, anche cumulabili per cinquantadue settimane, fermo restando il limite annuale di 1040 ore.

I visti e i permessi di soggiorno per motivi di studio sono rinnovati agli studenti universitari che, nel primo anno di corso, abbiano superato una verifica di profitto, e due per gli anni di corso successivi al primo (comunque, in caso di gravi problemi di salute o per cause di forza maggiore, tutto debitamente documentate, si potrà anche superare una sola verifica). Il permesso di soggiorno non può essere rinnovato alla scadenza del terzo anno successivo alla conclusione del corso di studi (III° anno fuori corso), a meno che non si voglia conseguire un titolo di specializzazione o un dottorato di ricerca. In questo caso, il permesso dura quanto il corso di specializzazione o dottorato ed è rinnovabile per un ulteriore anno. Inoltre, lo straniero può tornare in Italia per sostenere gli esami di abilitazione all'esercizio della professione, con un particolare visto d'ingresso (e relativo permesso di soggiorno). Fatti gli esami, potrà iscriversi al corrispondente Albo professionale, sempre che esso non sia riservato ai cittadini italiani. Gli studenti stranieri godono della parità di trattamento con gli italiani, per quanto riguarda i servizi e gli interventi per il diritto allo studio esistenti, compresi quelli non destinati alla generalità degli studenti, quali le borse di studio, i prestiti d'onore ed i servizi abitativi. Le regioni possono consentire l'accesso gratuito al servizio di ristorazione agli studenti stranieri in condizioni documentate di disagio economico.

PERMESSO DI SOGGIORNO PER MOTIVI FAMILIARI

Alcune categorie di persone possono presentare la domanda per il permesso di soggiorno per motivi familiari in presenza di determinati requisiti:

• allo straniero che ha fatto ingresso in Italia con visto di ingresso per ricongiungimento familiare o con visto di ingresso al seguito del proprio familiare, o con visto di ingresso per ricongiungimento al figlio minore;

• a stranieri regolarmente soggiornanti per altri motivi da almeno un anno, che abbiano contratto matrimonio nel territorio dello Stato con cittadini italiani o con cittadini di altro Stato membro dell’Unione Europea, oppure con cittadini stranieri regolarmente soggiornanti. Nel caso in cui al matrimonio non sia seguita l'effettiva convivenza, il permesso di soggiorno è immediatamente revocato, salvo la nascita di prole dal matrimonio;

• al familiare straniero regolarmente soggiornante, in possesso dei requisiti per il ricongiungimento con il cittadino italiano o di uno Stato membro dell'Unione Europea, ovvero con straniero regolarmente soggiornante in Italia. In tal caso, il permesso di soggiorno del familiare è convertito in permesso di soggiorno per motivi familiari;

• al genitore straniero, anche naturale, di minore italiano residente in Italia. In tal caso, il permesso di soggiorno per motivi familiari è rilasciato anche a prescindere dal possesso di un valido titolo di soggiorno, a condizione che il genitore richiedente non sia stato privato della potestà genitoriale secondo la legge italiana;

Il permesso di soggiorno per motivi familiari ha la stessa durata del permesso di soggiorno del familiare in possesso dei requisiti per il ricongiungimento ed è rinnovabile insieme ad esso. Il permesso di soggiorno per motivi familiari consente l'esercizio di lavoro subordinato e autonomo,quindi con il rinnovo questo può venir convertito in permesso di soggiorno per l'attività svolta. La richiesta va presentata entro 8 giorni dall'ingresso in Italia, in caso di persona arrivata con visto per ricongiungimento familiare. In altri casi la richiesta va fatta quando scade il precedente permesso di soggiorno o quando sono presenti i requisiti richiesti per il nuovo permesso di soggiorno.

Segue la documentazione generica da presentare in allegato:

• 4 fotografie formato tessera;

• marca da bollo da 14,62€;

• passaporto in originale e fotocopia delle pagine inerenti i dati personali e il visto d’ingresso;

• la documentazione testimoniante i mezzi di sostentamento ed in particolare la disponibilità di reddito da parte della persona che chiede il ricongiungimento rapportata al numero dei familiari a carico. È necessario dimostrare di aver percepito, nell'anno precedente a quello della richiesta, un reddito sufficiente al sostentamento proprio e dei familiari conviventi, non inferiore all'importo annuo dell'assegno sociale. Il reddito può essere documentato tramite dichiarazione dei redditi o CUD o, in mancanza di questi, attraverso buste paga, fatture, contributi INPS. Tra le fonti di reddito rientra anche il trattamento pensionistico per invalidità, specificandone l'ammontare;

ulteriore documentazione nel caso di ricongiungimento familiare con cittadino extracomunitario:

• copia del permesso di soggiorno valido del richiedente il ricongiungimento (coniuge, figlio, genitore);

• copia della dichiarazione di ospitalità consegnata all’Autorità locale P.S. ai sensi dell’art. 7 D.L.vo 286/98;

ulteriore documentazione nel caso di coesione familiare con il coniuge italiano o comunitario ex D.L. 470/92:

• autocertificazione di residenza e stato di famiglia con data non anteriore ai 3 mesi;

• fotocopia del documento di identità del cittadino italiano o comunitario con il quale si è ricongiunti;

PERMESSO DI SOGGIORNO PER PROTEZIONE SOCIALE

Quando, nel corso di operazione di polizia, di indagini, siano accertate situazioni di violenza o di grave sfruttamento nei confronti di uno straniero ed emergano concreti pericoli per la sua incolumità, per effetto dei tentativi di sottrarsi ai condizionamenti di un'associazione dedita a delitti previsti dagli art. 380 del Codice di Procedura Penale, o delle dichiarazioni rese nel corso delle indagini preliminari o del giudizio, il Questore rilascia uno speciale permesso di soggiorno per consentire allo straniero di sottrarsi alla violenza e ai condizionamenti dell'organizzazione criminale e di partecipare a un programma di assistenza e di integrazione sociale. Il permesso di soggiorno per motivi di protezione sociale può essere anche rilasciato, all'atto delle dimissioni dall'istituto di pena, allo straniero che ha terminato l'espiazione di una pena detentiva, inflitta per reati commessi durante la minore età, e che ha dato prova concreta di partecipazione a un programma di assistenza e integrazione sociale.

In presenza delle circostanze previste dalla normativa, la proposta per il rilascio è effettuata:

• dai servizi sociali degli enti locali, o dalle associazioni, enti ed altri organismi registrati, convenzionati con l’ente locale, che abbiano rilevato situazioni di violenza o di grave sfruttamento nei confronti dello straniero;

• dal Procuratore della Repubblica, nei casi in cui sia iniziato un procedimento penale relativamente a fatti di violenza o di grave sfruttamento nei confronti dello straniero, nel corso del quale lo straniero abbia reso dichiarazioni;

Ricevuta la richiesta del permesso e verificata la sussistenza dei requisiti previsti dalla normativa, il Questore provvede al rilascio del permesso di soggiorno per motivi di protezione sociale, una volta acquisito l'eventuale parere del Procuratore della Repubblica;

• il programma di assistenza e integrazione sociale relativo allo straniero conforme alle prescrizioni ministeriali;

• l'adesione dello straniero al programma di assistenza e integrazione sociale, previa avvertenza delle conseguenze previste dalla normativa in caso di interruzione del programma stesso o di condotta incompatibile con le finalità dello stesso;

• l'accettazione degli impegni connessi al programma da parte del responsabile della struttura in cui il programma deve essere realizzato;

Il permesso di soggiorno per motivi di protezione sociale contiene, quale motivazione, la sola dicitura "per motivi umanitari" ed è rilasciato con modalità che assicurano l'eventuale differenziazione da altri tipi di permessi e l'agevole individuazione dei motivi del rilascio ai soli uffici competenti, anche mediante il ricorso a codici alfanumerici.

PERMESSO DI SOGGIORNO PER I LAVORATORI DELLO SPETTACOLO

In Italia, lavoratori nel campo dello spettacolo rientrano in certe condizioni, tra le persone che possono entrare in Italia a lavorare al di fuori dei flussi e delle quote stabilite dal Ministero.

Si può lavorare nel settore dello spettacolo in tre modi:

• alle dipendenze di un datore di lavoro;

• autonomamente;

• per ingaggio di enti teatrali, della RAI, di emittenti televisive private o di enti pubblici nell'ambito di manifestazioni culturali o folcloristiche.

I lavoratori dello spettacolo possono essere assunti alle dipendenze dei datori di lavoro per esigenze connesse alla realizzazione e produzione di spettacoli previa apposita autorizzazione rilasciata dall'Ufficio speciale per il collocamento dei lavoratori dello spettacolo, previo nulla osta provvisorio dell'Autorità provinciale di pubblica sicurezza. L'autorizzazione è rilasciata prima che il lavoratore extracomunitario entri nel territorio nazionale, salvo che si tratti di personale artistico ovvero di personale da utilizzare per periodi non superiori a tre mesi. I lavoratori extracomunitari autorizzati a svolgere attività lavorativa subordinata nel settore dello spettacolo non possono cambiare settore di attività né la qualifica di assunzione. I visti di ingresso per artisti stranieri che effettuano prestazioni di lavoro autonomo di breve durata e comunque non superiore a 90 giorni, sono rilasciati al di fuori delle quote, con il vincolo che gli artisti non possano svolgere attività per un produttore o committente di spettacolo diverso da quello per cui il visto è stato rilasciato.

PERMESSO DI SOGGIORNO PER CURE MEDICHE

Questo permesso di soggiorno concede allo straniero che si trova all'estero, la possibilità di ottenere un permesso per cure mediche da effettuarsi in Italia. Uguale opportunità è data ad un eventuale accompagnatore dello straniero. Se la persona si trova già in Italia, può richiedere un permesso di soggiorno per motivi di salute, in presenza dei requisiti previsti.

Lo straniero deve essere in grado di esibire la documentazione medica attestante la patologia riscontrata, e di fornire garanzie circa la sua copertura finanziaria per affrontare le spese mediche, il soggiorno in Italia e il ritorno nel Paese di origine. Il permesso di soggiorno per cure mediche ha durata pari alla durata presunta del trattamento terapeutico ed è rinnovabile solo finché durino le necessità terapeutiche documentate. La domanda del visto, o di rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno, può anche essere presentata da un familiare o da chiunque altro vi abbia interesse. Il cittadino deve richiedere, nel Paese di residenza, il visto di ingresso per l'Italia alla competente rappresentanza diplomatica o consolare, allegando:

• dichiarazione della struttura sanitaria prescelta, pubblica o privata accreditata, che indichi il tipo di cura, la data di inizio e la durata presumibile della stessa, la durata dell'eventuale degenza prevista;

• attestazione dell'avvenuto deposito di una somma a titolo cauzionale sulla base del costo presumibile delle prestazioni richieste. Questo, in dollari statunitensi o in euro, dovrà corrispondere al 30% del costo presumibile delle prestazioni richieste e dovrà essere versato alla struttura prescelta;

• documentazione comprovante la disponibilità in Italia di risorse sufficienti per il pagamento integrale delle spese sanitarie e di quelle di vitto e alloggio fuori dalla struttura sanitarie e il rimpatrio per l'assistito e per l'eventuale accompagnatore;

• certificazione sanitaria, attestante la patologia del richiedente nel rispetto delle disposizioni in materia di tutela dei dati personali. La certificazione rilasciata all’estero deve essere corredata di traduzione in lingua italiana.

• documento valido per l'espatrio.

In caso di esito positivo, contestualmente al rilascio del visto, l'autorità consolare rilascia allo straniero una comunicazione scritta in lingua a lui comprensibile o, ove impossibile, in inglese, francese, spagnolo o arabo, secondo le preferenze dell'interessato, che illustri i diritti e doveri dello straniero relativi all'ingresso e al soggiorno in Italia, nonché l'obbligo di presentarsi nei tempi stabiliti dalla legge alle competenti autorità dopo il suo ingresso in Italia. Qualora non sussistano i requisiti previsti dalla normativa in vigore per procedere al rilascio del visto di ingresso, l'autorità diplomatica o consolare comunica il diniego allo straniero con provvedimento scritto, con le indicazioni delle modalità di eventuale impugnazione. Una volta entrato in Italia, dovrà recarsi entro 8 giorni presso la Questura competente per territorio per il rilascio del permesso di soggiorno per cure mediche.

Segue la documentazione da presentare in allegato:

• 4 fotografie formato tessera;

• marca da bollo da 14,62€;

• passaporto in originale e fotocopia delle pagine inerenti i dati personali e il visto d’ingresso;

• copia della dichiarazione di ospitalità consegnata all’Autorità locale P.S. ai sensi dell’ art. 7 D.L.vo 286/98;

PERMESSO DI SOGGIORNO PER ASILO POLITICO/UMANITARIO

Permesso di soggiorno per “richiesta asilo”

Richiedente asilo è la persona che ha fatto domanda di asilo, accettata dalle autorità competenti, e che per questa ragione ha ricevuto un permesso di soggiorno per "richiesta asilo", o l’attestato nominativo prima dell'accesso in CDI o CPT. È dunque a pieno titolo uno straniero regolarmente soggiornante e come tale ha diritto a tutte le prestazioni e ai servizi previsti dalla legge. La normativa prevede che la condizione giuridica irregolare dello straniero sul territorio non possa pregiudicare il suo diritto ad accedere alla procedura di asilo. Il permesso di soggiorno per "richiesta asilo" , rilasciato allo straniero con documento personale di identificazione e che spontaneamente si reca presso le autorità competenti per presentare domanda di asilo, ha durata di 3 mesi, rinnovabile fino ad espletamento della procedura. Il richiedente asilo non può allontanarsi dal territorio dello Stato, né accedere alla procedura di ricongiungimento familiare.

Non può lavorare, ma se, per ragioni che esulano dalle responsabilità del richiedente, la decisione sulla sua richiesta di asilo non viene adottata entro sei mesi dalla presentazione della domanda, la persona ha diritto di svolgere attività lavorativa fino alla conclusione della procedura di riconoscimento. Questo nuovo permesso non può essere convertito in permesso di soggiorno per lavoro. Se la persona riceve l’autorizzazione a lavorare, può continuare ad usufruire delle condizioni di accoglienza erogate dai centri attivati, ma a condizione di contribuire alle spese, in base al reddito. Ugualmente può partecipare ai corsi di formazione previsti nel programma dell'ente locale che si occupa dell'accoglienza del richiedente asilo. Il richiedente asilo ha diritto ad accedere alle prestazioni sanitarie che seguono all'iscrizione al SSN (Servizio Sanitario Nazionale), nonché a tutti i benefici spettanti ad uno straniero regolarmente soggiornante.

La Convenzione di Ginevra concede il riconoscimento dello status di rifugiato solo a chi può dimostrare una persecuzione individuale, ma esistono casi in cui una persona è impossibilitata a rientrare nel proprio Paese a causa di motivi legati a situazioni estese a tutto il territorio di provenienza, e non per cause specificatamente individuali (ad es. situazioni di guerre). In questo caso, la normativa prevede che la persona possa essere riconosciuta titolare di un permesso di soggiorno per motivi umanitari. La procedura per la persona è identica a quella di richiesta asilo politico, sarà poi la Commissione Territoriale, dopo aver ascoltato il richiedente asilo, a stabilire se dare esito positivo alla domanda e che tipo di riconoscimento concedere, se l'asilo politico o la protezione umanitaria.

I titolari di permesso di soggiorno per motivi umanitari possono muoversi liberamente all'interno del territorio nazionale. Nel caso di volontà di fuoriuscita dal territorio dello Stato di straniero titolare di permesso per asilo umanitario, la Questura competente rilascia allo straniero un titolo di viaggio valido per permanenze all'estero di massimo 3 mesi. Lo straniero deve indicare il periodo di permanenza all'estero previsto e il paese di destinazione. Il permesso di soggiorno per motivi umanitari ha durata di 1 anno, e può essere rinnovato nel caso in cui la Commissione Territoriale ritenga che, anche nell'anno successivo, siano ancora esistenti le condizioni che ne hanno determinato il rilascio.

In caso di mancato rinnovo, è possibile fare ricorso al Tribunale territorialmente competente. Il ricorso non sospende il provvedimento di espulsione. Per potere restare legalmente sul territorio dello Stato durante l'iter della procedura di ricorso,la persona deve fare apposita richiesta al Tribunale. Il titolare di permesso di soggiorno per asilo umanitario non ha diritto ad accedere alla procedura di ricongiungimento familiare, ma può richiedere la conversione in permesso di soggiorno per motivi familiari o per altra tipologia, in presenza dei requisiti previsti.

La persona non fa domanda di asilo umanitario, dal momento che la procedura esistente è solo quella per l’asilo politico. La Commissione Territoriale può decidere, a seguito dell'audizione della persona, di non concedere l’asilo politico ma di "consigliare" la Questura di dare un permesso di soggiorno per motivi umanitari. Tecnicamente, dunque, lo straniero avrà un diniego per la sua richiesta di asilo politico, ma potrà usufruire di un regolare permesso di soggiorno per protezione umanitaria, di durata di un anno, rinnovabile per lo stesso motivo, se la Commissione riterrà ancora valide le motivazioni per cui ha senso la protezione umanitaria della persona da parte dello Stato. In caso contrario, sarà revocato e la persona, in assenza di differenti motivazioni che lo autorizzino a permanere sul territorio dello Stato, dovrà lasciare l’Italia. In caso di mancato rinnovo, è comunque possibile fare ricorso al Tribunale territorialmente competente. Il ricorso non sospende il provvedimento di espulsione, a meno di richiesta apposita.

PERMESSO DI SOGGIORNO PER RESIDENZA ELETTIVA

Il permesso di soggiorno per residenza elettiva è rilasciato:  

• al cittadino extracomunitario che abbia fatto regolare ingresso nel territorio dello Stato con visto di ingresso per residenza elettiva;

• al cittadino extracomunitario regolarmente residente in Italia da almeno tre anni, il quale percepisca una rendita o una pensione erogata in Italia avente un importo non inferiore al trattamento minimo di pensione previsto dal regime italiano di assicurazione generale obbligatoria, e che disponga per sé di un alloggio ad uso di abitazione, ma che per qualsiasi motivo, non abbia titolo per ottenere il rilascio della carta di soggiorno.

Segue la documentazione da presentare in allegato:

• 4 fotografie formato tessera;

• marca da bollo da 14,62€;

• passaporto in originale e fotocopie delle pagine inerenti i dati personali e il visto d’ingresso;

• fotocopia del certificato di pensione o certificato dei redditi o mezzi di vita (da cui risulti un reddito non inferiore all’importo annuo dell’assegno sociale);

• copia della dichiarazione di ospitalità consegnata all’Autorità locale P.S. ai sensi dell’art. 7 D.L.vo 286/98, ovvero la copia del contratto d’affitto intestato al richiedente;

PERMESSO DI SOGGIORNO PER MOTIVI DI SALUTE

Lo straniero che si trovi irregolarmente già sul territorio nazionale ha, come misura eccezionale, la possibilità di richiedere uno speciale permesso di soggiorno per motivi di salute: "In tutti quei casi in cui lo straniero abbia contratto una malattia o subito un infortunio o malattia professionale che non consentano di lasciare il territorio nazionale alla scadenza del permesso di soggiorno". Stessa possibilità è data alla donna straniera incinta; anche se è in Italia senza permesso di soggiorno, non può essere espulsa fino a 6 mesi dopo il parto, e ha diritto a un permesso di soggiorno per motivi di gravidanza. Per lo stesso periodo non potrà essere espulso neppure il marito, padre del bambino, se vive con lei. Se invece lo straniero, che si trova all'estero, vuole venire in Italia per sostenere delle cure, deve fare domanda di permesso di soggiorno per cure mediche.

Il permesso di soggiorno per motivi di salute viene concesso temporaneamente, per cause eccezionali, a fronte di documentati motivi che impediscano allo straniero di affrontare il viaggio di rientro nel Paese di provenienza. Si tratta di tutte quelle cure che consentono all'interessato di evitare il rischio di aggravamenti o di cronicizzazione della malattia. Solo se, sulla base di documentazione medica, risulta che il soggetto per le sue condizioni di salute non è trasportabile, si può richiedere il permesso di soggiorno per motivi di salute, di durata collegata alla persistenza della malattia e dei relativi rischi. Il permesso rilasciato per motivi di gravidanza, dura per il tempo precedente al parto e per i 6 mesi successivi. Non può essere rinnovato oltre il decorso della malattia, né convertito in altra tipologia. Il permesso di soggiorno "per motivi di salute" rilasciato a seguito di una malattia, infortunio o malattia professionale, che non consentano allo straniero di lasciare il territorio nazionale al momento della scadenza del permesso di soggiorno, dà luogo ad una proroga dell'iscrizione obbligatoria al SSN.

Segue la documentazione da presentare in allegato:

• 4 fotografie formato tessera;

• marca da bollo da 14,62€;

• certificazione medica necessaria;

• copia della dichiarazione di ospitalità consegnata all’Autorità locale P.S. ai sensi dell’art. 7 D.L.vo 286/98, ovvero la copia del contratto d’affitto intestato al richiedente;

PERMESSO DI SOGGIORNO PER INTEGRAZIONE SOCIALE

Nel caso in cui i tempi burocratici per l'iter della procedura di affido si protraggano, il minore non accompagnato o il suo tutore legale di fatto possono richiedere, al momento del raggiungimento della maggiore età del minore non accompagnato, un permesso di soggiorno per integrazione del minore, previo parere del Comitato dei Minori stranieri.

Requisito è che i minori non accompagnati siano stati ammessi, per un periodo non inferiore a 2 anni, a un progetto di integrazione sociale e civile gestito da un ente pubblico o privato riconosciuto. Ugualmente, è possibile richiedere un permesso di soggiorno per integrazione del minore anche al momento del primo rinnovo del permesso di soggiorno per minore età, purché siano presenti i requisiti di ammissione del minore stesso a un progetto di integrazione sociale e civile gestito da un ente pubblico o privato riconosciuto. Il permesso di soggiorno per minore età non è convertibile in altra tipologia, il permesso di soggiorno per integrazione del minore consente invece la conversione in permesso per studio, lavoro subordinato o autonomo.

PERMESSO DI SOGGIORNO PER MOTIVI DI GIUSTIZIA

Salvo che si tratti di persona che debba essere estradata verso l'estero o nei confronti della quale si debba procedere all'esecuzione di un provvedimento di espulsione dal territorio dello Stato, il cittadino extracomunitario che, non avendo titolo per ottenere il rilascio o il rinnovo della carta di soggiorno o di un altro tipo di permesso di soggiorno, dimostri, con le modalità previste, di avere la necessità di proseguire il suo soggiorno nel territorio dello Stato al fine di provvedere alla propria difesa o di essere a disposizione dell'autorità giudiziaria, può richiedere il rilascio di un permesso di soggiorno per motivi di giustizia. Se la persona si trova all'estero, dovrà prima fare richiesta di un visto di ingresso per motivi di giustizia, per potere entrare in Italia.

Il permesso di soggiorno per motivi di giustizia può essere rilasciato su richiesta dell'Autorità giudiziaria. Ha la durata massima di 3 mesi prorogabili per lo stesso periodo, nei casi in cui la presenza dello straniero sul territorio nazionale sia indispensabile in relazione a procedimenti penali in corso per uno dei reati di cui all'articolo 380 del codice di procedura penale, nonché per taluno dei delitti contro la prostituzione o la tratta . Non è convertibile in altro tipo di permessi di soggiorno.

PERMESSO DI SOGGIORNO PER ATTESA OCCUPAZIONE

Se il cittadino straniero perde il posto di lavoro: - per licenziamento; - per morte del datore di lavoro; - per altre cause dipendenti dalla volontà del datore di lavoro; può ottenere comunque il rilascio di un permesso di soggiorno per attesa occupazione.

Il permesso di soggiorno per attesa occupazione avrà la durata di sei mesi dal momento del rilascio e consentirà al lavoratore straniero di cercare una nuova occupazione lavorativa durante tutta la validità del permesso. Quando il cittadino straniero, titolare del permesso per attesa occupazione, troverà una nuova occupazione dovrà recarsi presso la Questura competente e richiedere la conversione del permesso di soggiorno in un permesso di soggiorno per motivi di lavoro.

Per ottenere il rilascio di questo tipo di permesso di soggiorno il datore di lavoro, nell'ipotesi in cui si interrompa il rapporto lavorativo, dovrà scrivere una dichiarazione di cessazione dell'attività lavorativa. In caso di decesso del datore di lavoro questa dichiarazione potrà essere fatta dai parenti o dagli eredi di questo, i quali dovranno inoltre allegare il relativo certificato di morte. 

Segue la documentazione da presentare in allegato:

• 4 foto formato tessera;

• marca da bollo da € 14.62;

• passaporto o documento equivalente e relative fotocopie;

• certificato o autocertificazione dello stato di famiglia di data non anteriore a 3 mesi;

• certificato o autocertificazione di residenza di data non anteriore a 3 mesi;

• contratto di locazione o comodato registrato;

• iscrizione nelle liste o nell'elenco o nell'elenco anagrafico del centro dell'impiego;

• lettera di licenziamento del vecchio datore oppure lettera di dimissioni, o certificato di morte qualora si tratta di badanti;

• dichiarazione dei redditi ultimo anno con ricevuta di presentazione;

• codice fiscale;

• iscrizione al SSN da esibire alla consegna del permesso.

RESIDENZA

Ai sensi dell’ art. 43 del Codice Civile, “ la residenza è nel luogo in cui la persona ha dimora abituale”.

Tale concetto differisce sostanzialmente da quello di domicilio: il domicilio di una persona è nel luogo in cui essa ha stabilito la sede principale dei suoi affari ed interessi”.

La materia è disciplinata la dalla legge 24 dicembre 1954, n.1228 e dal D.P.R. 30 maggio del 1989, n. 223, nuovo regolamento anagrafico della popolazione residente, intendendosi con questo termine le persone aventi la propria dimora abituale nel territorio comunale. Con il termine residenza s'intende la situazione di fatto che risulta quando una persona ha abituale dimora in un dato luogo, con una stabilità non perpetua e continua ma duratura accompagnata dalla volontà di fissarvi la propria abitazione

La Corte di Cassazione nella sentenza n.1738 del 1986, per definire il concetto di residenza ha aggiunto all'elemento soggettivo della volontà personale di dimorare in un determinato luogo, l'elemento oggettivo dell'effettiva dimostrazione che quel soggetto abita stabilmente in quel posto.L'accertamento viene effettuato tramite i vigili urbani, che si recano nel luogo in cui una persona dichiara di voler fissare la propria residenza.La natura di stato di fatto della residenza, è chiara nel momento in cui si prevede che l'ufficiale dell'anagrafe, al quale siano segnalate posizioni anagrafiche di persone non ancora iscritte nel registro della popolazione residente ma aventi dimora abituale nel comune, debba obbligatoriamente procedere, avviando un procedimento di iscrizione d'ufficio e provvedere ad effettuare gli opportuni accertamenti, per stabilire quale sia la reale situazione di fatto.Di conseguenza, applicando la medesima normativa, anche la richiesta di iscrizione all'anagrafe per cittadini stranieri, in possesso di regolare permesso di soggiorno, è obbligatoria per legge, qualunque sia la loro nazionalità o provenienza, eccetto che per il personale diplomatico e consolare.

L’indirizzo indicato nel permesso di soggiorno corrisponde al domicilio del cittadino straniero. La fissazione della residenza in un Comune Italiano, viceversa, comporta l’adempimento di una serie di formalità prescritte dal D.P.R. 30.05.1989 n. 223 e dalla L. 24.12.1954 n. 1228.L’interessato dovrà firmare una dichiarazione di trasferimento su un apposito modulo, disponibile presso gli stessi uffici dell’anagrafe del Comune ove si intende fissare la residenza, davanti ad un funzionario dell’anagrafe (Art. 13, D.P.R. 223/89).

Per poter procedere con la richiesta di residenza legale, il soggetto deve essere in possesso di un permesso di soggiorno di durata superiore a tre mesi e abitare in un posto definito, la dimora abituale, per almeno tre mesi.

Nel caso in cui lo straniero abiti ad esempio in una comunità, un convitto,negli alloggi della Caritas, deve consegnare la richiesta al direttore della struttura, il quale sarà lui stesso a presentarla all’ufficio dell’anagrafe.

La residenza può venir richiesta anche da chi è ospite in casa di un’altra famiglia. Il capo di tale famiglia deve indicare chiaramente nella domanda, di essere favorevole alla richiesta di residenza ed il tipo di legame intercorrente con il richiedente.

Seguono i documenti da allegare alla richiesta di residenza:

• Passaporto valido;

• Codice fiscale;

• Il permesso di soggiorno vistato dal Commissariato del Comune;

• La cartella della tassa dei rifiuti della casa;

i rifugiati politici, al posto del passaporto, devono presentare il certificato dichiarante lo status di rifugiato.

Verrà rilasciata, quindi, una ricevuta attestante l’avvenuta presentazione della richiesta di fissazione di residenza. La definitiva fissazione formale della residenza sarà subordinata all’esito positivo dei controlli effettuati da parte della Polizia Municipale sull’effettiva permanenza nel nuovo comune di residenza. Qualora nel corso degli accertamenti emergano discordanze con quanto dichiarato da richiede l’iscrizione anagrafica, l’ufficiale dell’anagrafe comunicherà quanto è emerso alla autorità di pubblica sicurezza.

Nell’eventualità di cambio di residenza, è necessario recarsi all’Ufficio Cambi di Residenza del comune scelto e firmare una dichiarazione di trasferimento davanti all’impiegato,entro 20 giorni dal trasferimento.

Se deve cambiare residenza tutta la famiglia, la richiesta può essere presentata da uno qualsiasi dei familiari, a patto che sia maggiorenne e porti la copia dei permessi di soggiorno di tutti i componenti della famiglia. Devono essere indicati tutti i dati anagrafici di tutti i componenti e se fra di essi c’è un minorenne, la richiesta può essere inoltrata solo dalla persona che esercita la tutela o la patria potestà.

L’Ufficio Cambi di Residenza trasmette a notizia direttamente alla Questura.

Seguono i documenti per il cambio di residenza:

• Copia del contratto di affitto o dell'atto di proprietà della casa, oppure una dichiarazione del proprietario della casa, che afferma la disponibilità a offrire ospitalità;

• Copia del permesso di soggiorno in regola;

• Dichiarazione di trasferimento da firmare davanti all’impiegato;

Quando una persona ha nel medesimo luogo il domicilio (luogo in cui una persona ha stabilito la sede principale dei suoi affari e interessi) e la residenza e trasferisce questa altrove, si considera trasferito anche il domicilio. È altresì possibile avere domicilio e residenza in luoghi diversi rilasciando una specifica dichiarazione nell'atto in cui è stato denunciato il trasferimento di residenza. Chi ha una patente o una carta di circolazione italiana, deve cambiare la residenza anche su queste. Bisogna compilare un modulo con il numero della patente, la data ed il luogo del rilascio e l'eventuale numero di targa della macchina. Se si trasferisce tutta la famiglia, serve un modulo per ogni persona che ha la patente ma può andare a consegnarli una persona sola. Chi ha una patente straniera non deve fare nessun cambiamento.

OTTENIMENTO DI UN LAVORO

Parlando dell’ottenimento di un posto di lavoro da parte di un cittadino straniero, bisogna innanzitutto fare una prima distinzione tra cittadini comunitari e cittadini extracomunitari. I primi hanno libertà d’accesso al mercato del lavoro italiano e non devono dunque sottostare a particolari normative. Per quanto concerne invece i cittadini extracomunitari, la questione è più complessa, dovendo infatti questi ultimi passare sempre attraverso un sistema di quote. Discorso a parte va fatto invece per i cittadini neo-comunitari, per i quali esistono delle quote specificamente dedicate grazie ad una deroga valida fino al 30 aprile 2006, la quale ha buone probabilità di essere prorogata.

Il Decreto Flussi

Non esiste per ora, al di là dell’Accordo di Schengen, una normativa comune a livello europeo in materia di immigrazione, quindi, volendo controllare il flusso di lavoratori stranieri, lo Stato Italiano si è dotato di un particolare atto legislativo, il cosiddetto Decreto Flussi, con il quale ogni anno viene stabilita la quota di lavoratori stranieri, non appartenenti ai paesi dell’UE, che possono entrare in Italia e lavorare regolarmente con un contratto di lavoro subordinato, domestico o stagionale. I dati in base ai quali vengono calcolate queste quote vengono elaborati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, tenendo conto dell’andamento dell’occupazione nazionale e della effettiva richiesta di lavoro sul mercato italiano a livello regionale e provinciale. Attraverso tale Decreto non viene determinato solo il numero di cittadini extracomunitari che hanno diritto a trasferirsi in Italia per svolgere un lavoro tra quelli summenzionati, ma, in base ad una serie di parametri, vengono stabilite anche le quote preferenziali per ogni tipo di lavoro e per ogni Stato o area geografica. Si vengono così delineando diverse quote preferenziali, in virtù anche degli accordi di politica estera sanciti dallo Stato italiano, sulla cui base sono riservate determinate quote per singoli Stati. Ad esempio, dal momento che l’Albania sta collaborando con il Governo italiano nella lotta all’immigrazione clandestina, ad essa verrà dedicata una quota riservata. Lo stesso si può dire dell’Egitto, cui spetta una quota riservata in virtù dell’aiuto offerto all’Italia per bloccare le barche di clandestini lungo le sue coste. Al contrario, sono invece previste restrizioni numeriche all’ingresso per i lavoratori provenienti da Paesi che non collaborano adeguatamente alle misure di contrasto dell’immigrazione illegale. Altre quote preferenziali spettano invece ai cittadini di origine italiana che possano dimostrare una parentela di terzo grado in linea diretta d’ascendenza con un cittadino italiano. Vi è quindi una suddivisione a cascata che, a partire dalla quota iniziale di cittadini extracomunitari, suddivide tale numero in tipologie di lavoro e Stati, assegnando poi ad ogni provincia italiana un determinato numero di lavoratori.

Normalmente il cittadino straniero entra in Italia con un visto per turismo e alla scadenza del visto resta in Italia in attesa che esca il nuovo Decreto Flussi, che dà loro la possibilità di essere regolarmente assunto da un datore di lavoro italiano. Al momento dell’uscita del Decreto Flussi, varato quest’anno il 10 gennaio 2006, spetta al datore di lavoro presentare domanda per regolarizzare il dipendente che si trova in una stato di clandestinità. Tuttavia, trovandosi in una posizione precaria e svantaggiata, molto spesso sono gli stessi cittadini immigrati a sbrigare tutte le pratiche e a procurare tutti i documenti necessari per la loro regolarizzazione. Nel momento in cui la ditta si trova in possesso di tutti i documenti prescritti dalla Legge, il cittadino extracomunitario dovrà tornare nel suo Paese d’origine, rivolgersi all’Ambasciata italiana ed ottenere così un nuovo visto per motivi di lavoro. Solo allora il lavoratore potrà essere assunto regolarmente. E’ importante rilevare come il Decreto Flussi premi coloro che per primi presentano la domanda, mentre tutti coloro che la presentano dopo l’esaurimento delle quote disponibili non hanno più nessuna possibilità di ottenere un posto di lavoro, a meno che nel corso dell’anno non vengano varati altri Decreti Flussi, fatto piuttosto raro. Un altro aspetto non trascurabile è costituito dal fatto che, dal momento della scadenza del permesso di soggiorno per turismo al momento della regolarizzazione, il cittadino extracomunitario rimane sul territorio italiano in uno stato di clandestinità, ed è quindi passibile di espulsione.

Conversione del permesso di soggiorno per motivi di studio in permesso di soggiorno per lavoro

Accanto al caso appena esposto, esempio della situazione più comune in cui un cittadino extracomunitario cerca di ottenere un posto di lavoro attraverso il Decreto Flussi, vi è un’ampia e svariata casistica che fa capo a tale Decreto ed è difficilmente riassumibile data la sua vastità. Tra i diversi casi in cui ci si rifà al Decreto Flussi, per la stesura dei dialoghi e la creazione della situazione in cui si trova il cittadino extracomunitario protagonista della vicenda, ci si è serviti di un caso particolare, ovvero la conversione di un permesso di soggiorno per motivi di studio in permesso di soggiorno per lavoro. Anche in questo caso la conversione è subordinata all’esistenza di posti di lavoro disponibili all’interno delle quote stabilite dal Decreto Flussi, e per questo ci è sembrato un caso interessante. Nel momento in cui si sia verificata la sussistenza di quote adeguate al caso cui si fa riferimento, la conversione del permesso di soggiorno per motivi di studio in permesso di soggiorno per lavoro può avvenire direttamente in Italia, senza che l’interessato sia costretto a ritornare nel suo Paese d’origine per procurarsi carte e documenti. Proprio questa è la differenza più rilevante tra una normale concessione di un permesso di soggiorno per motivi di lavoro e la conversione da permesso per studio in permesso per lavoro. Nel momento in cui il cittadino extracomunitario decide di presentare domanda di conversione del permesso di soggiorno, quest’ultimo deve essere ancora in corso di validità e, allo stesso tempo, deve essere pubblicato il Decreto Flussi che metta a disposizione le quote. Qualora si intenda convertire il permesso di soggiorno in questione in permesso di soggiorno per lavoro autonomo, si dovrà verificare non solo la disponibilità di quote, ma anche se, all’interno delle quote per lavoro autonomo, vi siano dei posti riservati per la conversione da studio a lavoro autonomo. Quanto appena detto va considerato come la normativa e la prassi sinora attuate, tuttavia il nuovo regolamento di attuazione D.P.R. 334/04 ha introdotto un’importante modifica: il testo ora vigente sembra infatti permettere la conversione da studio a lavoro senza dover attendere le quote per gli stranieri che “hanno conseguito in Italia il diploma di laurea o laurea specialistica a seguito della frequenza dei relativi corsi di studio in Italia”. Sarebbe dunque possibile convertire il permesso di soggiorno in qualsiasi momento dell’anno, senza sottostare alle quote del Decreto Flussi, con l’unica regola secondo cui “le quote d’ingresso per l’anno successivo alla data del rilascio sono decurtate in misura pari al numero dei permessi di soggiorno per motivi di studio o formazione, convertiti in permessi di soggiorno per motivi di lavoro”. L’applicazione di tale comma semplificherebbe significativamente le pratiche per gli studenti che, terminati i loro studi, desiderino fermarsi a lavorare in Italia e ne aumenterebbe sensibilmente le possibilità di riuscita, dal momento che solo raramente si verifica la coincidenza della presenza di quote dopo che gli studenti hanno terminato gli studi.

La procedura per ottenere la conversione del permesso di soggiorno per motivi di studio in permesso di soggiorno per lavoro non è molto complessa e prevede la richiesta allo Sportello Unico della Prefettura mediante la presentazione di una domanda di verifica di sussistenza di quote per lavoro subordinato. La domanda può essere inoltrata allo Sportello Unico della Prefettura solo successivamente alla pubblicazione del Decreto Flussi sulla Gazzetta Ufficiale. La domanda può essere presentata alla Prefettura della provincia di residenza del datore di lavoro, della provincia ove ha sede legale l’impresa o della provincia dove avrà luogo la prestazione dell’attività lavorativa. Alla domanda, redatta su apposito modello V, si deve allegare:

a. copia del permesso di soggiorno per studio in corso di validità

b. contratto di soggiorno per lavoro subordinato redatta su modello Q, con orario di lavoro settimanale superiore a 20 ore, sottoposto alla sola condizione dell’effettivo rilascio del relativo permesso si soggiorno per lavoro subordinato, sottoscritto dal solo datore di lavoro

c. copia di valido documento di identità del datore di lavoro

d. copia di valido documento d’identità del richiedente

Lo Sportello invia poi la richiesta alla Direzione Provinciale del Lavoro, che provvede a verificare la disponibilità delle quote di ingresso e ne comunica l’esito allo Sportello. Qualora l’esito sia negativo, lo Sportello ne dà comunicazione al cittadino straniero, mentre in caso affermativo il cittadino straniero, convocato presso lo Sportello Unico, provvede a sottoscrivere il contratto di soggiorno e a richiedere il rilascio del permesso di soggiorno per lavoro subordinato. Lo Sportello informa quindi il cittadino straniero circa la data in cui potrà ritirare il permesso di soggiorno.

RICONGIUNGIMENTO FAMILIARE

Come è già stato anticipato, durante la seconda parte dei dialoghi il protagonista fa domanda per ottenere il ricongiungimento familiare. Nel 1995 il ricongiungimento familiare è stato riconosciuto con la sentenza n.28 come diritto soggettivo, ovvero come un vero e proprio diritto, seppur sottoposto a limiti e condizioni precisati con modalità diverse. Il diritto all’unità familiare è tutelato dagli articoli 29, 30 e 31 della Costituzione, e la famiglia è riconosciuta dai Patti Internazionali del 1966 sui diritti civili e politici quale nucleo naturale e fondamentale della società. Si cerca pertanto di assicurarne il sostegno e la protezione: gli stati aderenti alla Convenzione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro n.143/1975 devono agevolare il ricongiungimento familiare di tutti i lavoratori immigrati che risiedono legalmente nel loro territorio. Anche per quanto riguarda il ricongiungimento familiare la disciplina si differenzia a seconda che si tratti di familiari stranieri di cittadini extracomunitari o di familiari stranieri di cittadini italiani, o appartenenti all’Unione Europea.

La legge Bossi-Fini

La legge Bossi-Fini, entrata in vigore nel 2002, disciplina il diritto all’unità familiare e alla tutela del minore, e ha modificato il ricongiungimento familiare restringendo notevolmente i casi in cui è possibile richiedere che un proprio familiare residente all’estero possa venire in Italia.

Il cittadino straniero regolarmente soggiornante in Italia, titolare della carta di soggiorno o di un permesso di soggiorno (per lavoro subordinato, autonomo, per motivi religiosi o di studio, o per asilo) con durata non inferiore a un anno, può richiedere il ricongiungimento per i seguenti familiari:

1. coniuge non legalmente sparato;

2. figli minori (sono compresi i minori adottati o affidati o sottoposti a tutela);

3. figli maggiorenni a carico, qualora non possano per ragioni oggettive provvedere al proprio mantenimento a causa del loro stato di salute dal quale deriva invalidità totale;

4. genitori a carico, qualora non abbiano altri figli nel paese d’origine o di provenienza ovvero genitori ultrasessantacinquenni qualora gli altri figli non siano in grado di provvedere al loro mantenimento per documentati gravi motivi di salute.

La domanda per il rilascio del nulla osta al ricongiungimento familiare deve essere presentata allo Sportello Unico presso la Prefettura competente per il luogo di dimora del richiedente.

Documentazione da presentare

La procedura richiesta per l’ottenimento del ricongiungimento familiare è piuttosto complessa e prevede diversi tipi di documenti, volti ad attestare aspetti differenti, quali l’idoneità dell’alloggio, il percepimento di un reddito sufficiente e la situazione familiare. Allo Sportello Unico pertanto dovrà essere prodotta la seguente documentazione:

1. marca da bollo di euro 14,62 incollata nell’apposito spazio del Modulo da presentare;

2. due fotocopie della carta di soggiorno e del permesso di soggiorno;

3. certificato attestante che l’alloggio rientra nei parametri minimi previsti dalla legge regionale per gli alloggi di edilizia residenziale, con espressa idoneità alloggiativa o, certificato di idoneità igienico-sanitaria (originale più fotocopia);

4. se il richiedente è ospite deve attestare il consenso ad ospitare anche i congiunti da parte del titolare dell’appartamento.

E’ importante ricordare che ogni regione individua parametri diversi, ad esempio può considerare i metri quadrati o il numero di vani. Nel dialogo infatti ci si rifà alla Regione della Toscana, il cui Consiglio ha deliberato che i parametri per considerare l’abitabilità di una casa siano un vano utile ogni due persone, facendo riferimento quindi alla disponibilità dei vani abitabili piuttosto che alla metratura dell’alloggio.

5. un’altra condizione oggettiva richiesta per l’esercizio del diritto all’unità familiare è data dalla disponibilità di un reddito sufficiente a mantenere sé e la propria famiglia, cioè un reddito di un minimo annuo derivante da fonte lecita dello straniero che richiede il ricongiungimento, di importo non inferiore all’importo annuale dell’assegno sociale, cifra raddoppiata se si richiede il ricongiungimento di due o tre familiari e triplicata se si richiede il ricongiungimento di quattro o più familiari.

6. per quanto riguarda la documentazione per attestare la situazione familiare dovrà essere presentata una certificazione attestante il rapporto di parentela, matrimonio, minore età e ogni atto di stato civile necessario, debitamente legalizzata e validata ai fini del ricongiungimento familiare dall’autorità diplomatico-consolare italiana competente per il Paese di provenienza dei familiari per i quali è richiesto il nulla osta.

Seguito della procedura

Tutta la documentazione estera dovrà essere validata mediante un apposito timbro della rappresentanza diplomatico-consolare, a seguito delle verifiche ritenute necessarie. Diversamente, la documentazione non può essere presa in considerazione dallo Sportello Unico. Per ottenere la validazione, il cittadino straniero regolarmente residente sul territorio nazionale, titolare del diritto al ricongiungimento familiare, deve inoltrare alla rappresentanza diplomatico-consolare la relativa richiesta accompagnata dalla copia del permesso di soggiorno. Una volta ricevuta la richiesta per il nulla osta al ricongiungimento familiare lo Sportello Unico rilascia la ricevuta della domanda e della documentazione presentata mediante apposizione del timbro dell’ufficio e della sigla dell’addetto alla ricezione. Successivamente lo Sportello Unico trasmette la richiesta alla Questura, la quale comunicherà allo Sportello il proprio parere circa il rilascio del nulla osta. In caso di esito positivo, lo Sportello Unico rilascia il nulla osta al ricongiungimento familiare e richiede all’Agenzia delle Entrate l’attribuzione di un codice fiscale o la verifica dell’esistenza di un codice fiscale.

Lo Sportello Unico per l’Immigrazione rilascia, entro 90 giorni dalla ricezione, il nulla osta o il procedimento di diniego, e fornisce al richiedente il numero telefonico dello Sportello Unico al quale rivolgersi per fissare la successiva convocazione del familiare presso lo sportello medesimo, dopo il rilascio del visto d’ingresso. Lo Sportello Unico trasmette quindi il nulla osta via fax alla Rappresentanza diplomatica o consolare competente, che verificata la sussistenza dei presupposti di legge, rilascia il visto d’ingresso al familiare del richiedente, dandone comunicazione allo Sportello Unico. All’atto del rilascio del visto lo straniero viene avvertito dell’obbligo di presentarsi allo Sportello entro otto giorni dall’ingresso in Italia. Dopo aver ricevuto il certificato di attribuzione del codice fiscale, lo straniero provvede a richiedere il rilascio del permesso di soggiorno utilizzando l’apposito modulo fornito dalla Questura.

ATER & GRADUATORIE PER CASE POPOLARI

Il diritto alla casa e l'abitazione pubblica

Alloggi sociali

Lo straniero regolarmente soggiornante può accedere ad alloggi sociali, collettivi o privati, predisposti, secondo i criteri previsti dalle leggi regionali, dai comuni di maggiore insediamento degli stranieri o da associazioni, fondazioni o organizzazioni di volontariato, ovvero da altri enti pubblici o privati, nell'ambito di strutture alloggiative, prevalentemente organizzate in forma di pensionato, aperte ad italiani e stranieri, finalizzate ad offrire una sistemazione alloggiativa dignitosa a pagamento, secondo quote calmierate, nell'attesa del reperimento di un alloggio ordinario in via definitiva.

Edilizia residenziale pubblica (case popolari)

Gli stranieri titolari di carta di soggiorno e gli stranieri regolarmente soggiornanti che siano iscritti nelle liste di collocamento o che esercitino una regolare attività di lavoro subordinato o di lavoro autonomo hanno diritto di accedere, in condizioni di parità con i cittadini italiani, agli alloggi di edilizia residenziale pubblica, ai servizi di intermediazione delle agenzie sociali eventualmente predisposte da ogni regione o dagli enti locali per agevolare l'accesso alle locazioni abitative e al credito agevolato in materia di edilizia, recupero, acquisto e locazione della prima casa di abitazione.

ATER

Azienda Territoriale Per l’Edilizia Residenziale Della Provincia Di Trieste

ORGANIZZAZIONE E STRUTTURA

Le A.T.E.R. nascono con la Legge Regionale 10/95 che ha trasformato gli I.A.C.P. (Istituti Autonomi per le Case Popolari) in Aziende Territoriali per l'Edilizia Residenziale.

L'A.T.E.R. è un'Azienda che opera nel settore dell'edilizia sociale, in particolare in quella residenziale, provvedendo alla programmazione, progettazione, realizzazione e gestione degli interventi. È un'Azienda pubblica economica, dotata di personalità giuridica e di autonomia organizzativa, patrimoniale e contabile.

Opera su tutto il territorio della città e della Provincia.

In forza della legge istitutiva e del proprio statuto, l’ATER opera svolgendo le seguenti attività:

– Acquisto o realizzazione di edifici a fini residenziali da locare o da vendere sulla base di canoni o prezzi sociali o mediante altre forme di facilitazione previste dalla legge;

– Acquisto sul libero mercato di terreni o di edifici a fini residenziali per locarli o venderli sulla base di canoni o prezzi concorrenziali;

– Progettazione ed esecuzione, per conto dei Comuni o di altri Enti pubblici, di opere pubbliche nonché di opere di urbanizzazione o di piani di recupero o di altri strumenti attuativi di iniziativa pubblica;

– Progettazione ed esecuzione di progetti integrati di intervento o di programmi di edificazione o recupero collegati a programmi di edilizia residenziale pubblica per conto dei Comuni e/o per conto degli operatori pubblici o privati direttamente interessati;

– Consulenza progettuale e giuridica nell’ambito della disciplina urbanistica e delle opere pubbliche a favore di soggetti pubblici e privati;

– Gestione di patrimoni edilizi pubblici e privati.

Graduatorie per le case popolari

LEGGE REGIONALE 2 APRILE 1996, n. 10

Assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica

Art. 3 - Norme per l'assegnazione degli alloggi

All'assegnazione degli alloggi si provvede mediante pubblico concorso indetto, di norma, annualmente dai singoli Comuni entro il 30 settembre.

I Comuni interessati pubblicano il bando di concorso all'albo pretorio e ne assicurano la massima pubblicità con le forme ritenute più idonee.

Per l'assegnazione di alloggi destinati alla sistemazione di nuclei familiari in dipendenza di gravi e urgenti esigenze abitative o per tutelare le esigenze di specifiche categorie sociali, la Giunta regionale può autorizzare, su proposta del Comune, l'emanazione di bandi speciali con l'indicazione di eventuali requisiti aggiuntivi e/o specifici.

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Art. 4 - Contenuti del bando di concorso e modalità di presentazione della domanda

Il bando di concorso deve indicare:

a. l'ambito territoriale;

b. i requisiti per l'accesso all'edilizia residenziale pubblica;

c. le modalità per la determinazione dei canoni di locazione;

d. il termine di trenta giorni per la presentazione della domanda, che per i lavoratori emigrati all'estero è di quarantacinque giorni;

e. i documenti da produrre contestualmente alla domanda, non in possesso o non certificabili dal Comune.

La domanda, da presentarsi al Comune nei termini indicati dal bando, è redatta su apposito modello che contiene l'indicazione dei requisiti posseduti nonché delle condizioni soggettive e oggettive del nucleo familiare che danno diritto a punteggio.

Il requisito di cui alla lettera e) deve essere documentato con copia dell'ultima dichiarazione dei redditi presentata agli uffici imposte oppure, ove non sia prevista, con produzione di copia della documentazione fornita dal datore di lavoro per ciascun componente il nucleo familiare.

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Art. 5 - Istruttoria della domanda e formazione della graduatoria

Il Comune che ha indetto il bando procede all'istruttoria delle domande verificando la completezza e la regolarità delle stesse e della documentazione richiesta.

Entro novanta giorni dalla data di scadenza del bando, il Comune provvede all'attribuzione dei punteggi e alla formazione e approvazione di una graduatoria provvisoria.

Dopo l'approvazione, la graduatoria provvisoria con l'indicazione del punteggio conseguito è immediatamente pubblicata nell'Albo pretorio del Comune per trenta giorni consecutivi con l'indicazione dei modi e dei termini per ricorrere.

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Art. 7 - Punteggi di selezione della domanda

La graduatoria definitiva e la graduatoria di assegnazione sono formate sulla base dei punteggi assegnati e dei criteri di priorità sotto indicati, riferiti al concorrente ed al suo nucleo familiare:

1. CONDIZIONI SOGGETTIVE:

1) presenza nel nucleo familiare di lavoratore dipendente in costanza di versamento Gescal (da 1 a 5 punti)

2) nucleo familiare il cui reddito annuo convenzionale non superi l'importo di una pensione minima INPS: punti 4;

3) presenza nel nucleo familiare di una o più persone di età superiore a sessanta anni: punti 1;

4) presenza nel nucleo familiare di una o più persone di età superiore a sessanta anni, non autosufficienti, riconosciute tali con certificazione da parte degli organi competenti: punti 4;

5) presenza nel nucleo familiare di una o più persone portatrici di handicap certificata dagli organi competenti: punti 5; ai fini dell'attribuzione del relativo punteggio si considera portatore di handicap il cittadino affetto da menomazioni di qualsiasi genere che comportino una diminuzione permanente della capacità lavorativa uguale o superiore ai due terzi, riconosciuta ai sensi della vigente normativa;

6) nuclei familiari di emigrati che dichiarino nella domanda di rientrare in Italia per stabilirvi la residenza: punti 2;

7) nucleo familiare composto da cinque o più unità: punti 2;

8) nucleo familiare composto da un solo adulto con uno o più minori a carico: punti 3;

9) coppie che abbiano contratto matrimonio da non oltre un anno dalla data di pubblicazione del bando o che contraggano matrimonio entro un anno e comunque prima dell'assegnazione dell'alloggio: punti 2;

10) condizioni da stabilire con delibera del Consiglio comunale in rapporto alle particolari situazioni presenti nel proprio territorio: punti da 1 a 4;

le condizioni di cui ai numeri 3) e 4) della presente lettera non sono tra loro cumulabili;

2. CONDIZIONI OGGETTIVE:

1) situazione di grave disagio abitativo accertata da parte delle autorità competenti ed esistente da almeno un anno dalla data di scadenza del bando, dovuta a:

1.1) abitazione impropria o procurata a titolo precario dall'assistenza pubblica secondo quanto previsto dall'articolo 7, primo comma, numero 1, lettera a) del DPR 30 dicembre 1972, n. 1035 e successive modificazioni e integrazioni: punti 5;

1.2) coabitazione in uno stesso alloggio con altro o più nuclei familiari, ciascuno composto di almeno due unità: punti 2;

1.3) coabitazione in uno stesso alloggio con altro o più nuclei familiari composti da una sola unità: punti 1;

1.4) presenza di barriere architettoniche in alloggio occupato da portatori di handicap motorio: punti 1;la condizione, di cui al numero 1) della presente lettera, non è richiesta quando la sistemazione precaria derivi da abbandono di alloggio a seguito di calamità o di imminente pericolo riconosciuto dalla autorità competente, o a seguito di sistemazione precaria derivante dall'esecuzione di un provvedimento di rilascio non intimato per inadempienza contrattuale;

2) situazioni di disagio abitativo esistente alla data di scadenza del bando dovuto a:

2.1) abitazione in alloggio sovraffollato documentato dall'autorità competente sulla base dei seguenti parametri:

2.1.1) da due a tre persone a vano utile esclusi servizi e cucina se inferiore a mq. 14: punti 1;

2.1.2) da più di tre persone a vano utile esclusi servizi e cucina se inferiore a mq. 14: punti 2;

2.2) abitazione in alloggio antigienico da certificarsi dalla competente autorità secondo quanto previsto dall'articolo 7, primo comma, numero 4), lettera b) del DPR 30 dicembre 1972, n. 1035 e successive modificazioni e integrazioni: punti 2;

2.3) richiedenti il cui alloggio debba essere rilasciato a seguito di provvedimento esecutivo di sfratto non intimato per inadempienza contrattuale, di verbale di conciliazione giudiziaria, di ordinanza di sgombero, di provvedimento di collocamento a riposo di dipendente pubblico o privato che fruisca di alloggio di servizio, nonché per qualsiasi altra condizione oggettiva che renda impossibile l'uso dell'alloggio; ovvero richiedenti che dimostrino di essere privi di alloggio da almeno un anno: punti 5.

Le condizioni di cui ai numeri 1.1) e 2.2) della presente lettera non sono tra loro cumulabili.

Per ciascuna classe di punteggio le domande di assegnazione vengono collocate in graduatoria secondo quanto stabilito all'articolo 5, comma 4.

L’ITER DEGLI SFRATTI – parte prima

Sfratto e cessazione del contratto

Nella maggior parte dei casi le controversie sulla mancata disponibilità dell'alloggio si verificano dopo la scadenza del contratto, quando l'inquilino non lascia libero l'immobile. In questo caso al proprietario non resta che rivolgersi a un avvocato per citare in giudizio l'occupante abusivo del suo appartamento.

L'iter degli sfratti prevede due diverse tappe.

Il processo

La prima è il processo, a cui sovrintende un Giudice, che fissa la data di sloggio.

Lo sfratto è il provvedimento con cui il Giudice ordina all'inquilino di riconsegnare e rilasciare l'appartamento. I tipi di provvedimento esistenti sono 4:

1. Sfratto per finita locazione che avviene alla scadenza del contratto;

2. Sfratto per necessità che avviene quando il proprietario intende riutilizzare l'alloggio per i motivi di necessità previsti dalla legge o per effettuare lavori tassativamente indicati;

3. Sfratto per morosità nel caso di mancato pagamento del canone di affitto.

4. Risoluzione per inadempimenti che riguarda una serie di casi nei quali il Giudice, se accerta un grave inadempimento degli obblighi contrattuali da parte dell’inquilino (ad esempio abbandono dell'alloggio, subaffitto se vietato, cambio d'uso non consentito, ecc.), emette una sentenza che ordina il rilascio dell'appartamento.

Di fronte al giudice, l'inquilino può spiegare il suo comportamento (per esempio, può dire che vi sono stati errori o mancanze nella comunicazione della disdetta, che il proprietario non ha una reale necessità di riavere l'alloggio...). Se le ragioni dell'inquilino non sono considerate valide, il giudice fissa la data entro la quale l'alloggio deve essere restituito al proprietario.

L'inquilino ha diritto a chiedere una proroga del cosiddetto "sfratto esecutivo" con motivate ragioni. Può succedere che il contratto d'affitto venga prorogato anche di un anno, per dare tempo all'inquilino di cercarsi un'altra sistemazione.

L’esecuzione dello sfratto

La seconda fase è l'esecuzione dello sfratto stesso.

Dal 30 dicembre 1998 l’esecuzione dello sfratto non è più affidata ad apposite Commissioni ma a un giudice delle esecuzioni, che non è la stessa persona che ha fatto il processo di sfratto. Il Giudice a sua volta si avvale degli ufficiali giudiziari.

Se l'inquilino, all'invito dell'ufficiale giudiziario, non se ne va, l'ufficiale ha il dovere di richiedere l'intervento della forza pubblica alla Questura.

Esauriti tutti i termini di proroga, dopo la data di fissazione del rilascio stabilita dal Giudice, se l'inquilino non riconsegna l'immobile, il proprietario ha diritto a continuare la procedura di esecuzione e ad eseguire forzatamente, con l'Ufficiale Giudiziario e con l'ausilio della Forza pubblica, il provvedimento.

ITER DEGLI SFRATTI – parte seconda

La proroga dello sfratto

Con il provvedimento che ordina all'inquilino di rilasciare l'appartamento il Giudice indica anche la data di rilascio.

Questa data non è prorogabile nei casi di necessità, morosità e inadempienza contrattuale. Invece per gli sfratti per finita locazione, nei Comuni ad alta tensione abitativa e nei capoluoghi di provincia, l'inquilino può chiedere al magistrato che fissi nuovamente il termine per il rilascio dell'appartamento, concedendo quindi una proroga.

Nella realtà i termini per l'esecutività degli sfratti sono continuamente prorogati. Da settembre 2000 gli inquilini considerati socialmente più deboli possono chiedere una proroga da un minimo di 9 a un massimo di 18 mesi. In generale, a meno che non rientri nella categoria summenzionata, l’inquilino ha la possibilità di chiedere, una sola volta, che sia spostato il termine per l'esecuzione dello sfratto al massimo di 6 mesi.

Quando va presentata la richiesta di proroga

La richiesta di proroga va presentata dagli inquilini, con istanza al Tribunale, nel termine obbligatorio di 30 giorni.

Come si presenta la richiesta di proroga

L’istanza va presentata personalmente o tramite un difensore presso gli uffici del Tribunale chiedendo le copie per la notifica dell’istanza al locatore.

I documenti

All’istanza di proroga devono obbligatoriamente essere allegati:

- una copia del titolo esecutivo (ordinanza o sentenza di sfratto);

- lo stato di famiglia del richiedente;

- le attestazioni riguardanti l’entità del reddito del richiedente e del proprio nucleo familiare (dichiarazione e certificazione dei redditi, certificazione di disoccupazione, ecc)

- ogni altro documento necessario, in particolare la lettera inviata per il rinnovo del contratto.

Chi beneficia della proroga lunga

Il comma 5 dell’articolo 6 della legge 431/98 prevede che la proroga dello sfratto per alcune categorie socialmente svantaggiate di inquilini possa raggiungere i diciotto mesi. La proroga lunga diviene attuabile nei casi seguenti:

- se l’inquilino abbia compiuto sessantacinque anni di età;

- se i l’inquilino abbia cinque o più figli a carico;

- se l’inquilino sia iscritto nelle liste di mobilità, percepisca un trattamento di disoccupazione o di integrazione salariale;

- se l’inquilino sia formalmente assegnatario di alloggio pubblico ovvero di ente previdenziale o assicurativo.

- se l’inquilino sia prenotatario di alloggio cooperativo in corso di costruzione;

- se l’inquilino sia acquirente di un alloggio in costruzione;

- se l’inquilino sia proprietario di alloggio per il quale abbia iniziato azione di rilascio;

- se l’inquilino, o altro componente il nucleo familiare con lui convivente da almeno sei mesi, sia portatore di handicap o malato terminale.

A seconda del caso in questione i richiedenti devono presentare i seguenti documenti (articolo 6 comma 5):

- Certificato di nascita (per gli ultrasessantacinquenni)

- Scheda informativa della lista di mobilità (per gli iscritti a liste di mobilità)

- Modelli DS21 e DS22 dell'Ufficio di collocamento o equivalenti (per chi percepisce integrazione salariale o trattamento di disoccupazione)

- Atto o attestato di assegnazione del Comune (per assegnatari di alloggi pubblici)

- Atto o attestato di assegnazione dell'Ente previdenziale e Assicurativo

- Atto o attestato di assegnazione o prenotazione di alloggio cooperativo

- Atto di compravendita o preliminare di compravendita registrato

- Atto di proprietà, citazione o ordinanza o decreto o sentenza (per proprietari di un alloggio con azione di rilascio)

- Verbale di appartenenza alle categorie protette con diagnosi e percentuale di invalidità (per portatori di handicap)

- Documentazione clinica aggiornata (per i malati terminali)

La notifica

Entro cinque giorni dalla presentazione dell’istanza l’inquilino deve notificare copia dell’istanza stessa al locatore: se il procedimento è in corso di esecuzione (cioè se è stato notificato il precetto e sono in corso gli accessi dell’Ufficiale Giudiziario) la notifica va effettuata all’avvocato del proprietario, se invece la procedura esecutiva non è ancora attivata la notifica va effettuata al proprietario direttamente.

Una volta notificata la proroga questa va deposita presso l’ufficio del Giudice per provare l’avvenuta notifica. E’ opportuno che l’inquilino mantenga una copia della istanza per esibirla eventualmente all’ufficiale giudiziario. Si noti che questo è un adempimento fondamentale e la mancata notifica nel termine comporta la decadenza dalla sospensione e dal diritto alla proroga.

IL MATRIMONIO IN ITALIA

CON UN CITTADINO STRANIERO

L’iter burocratico previsto dalla legge italiana per il matrimonio tra un cittadino italiano ed uno straniero è piuttosto semplice.

I documenti che lo straniero è tenuto a presentare presso il Comune sono:

a. un documento di identità valido su scala internazionale (passaporto);

b. un certificato di nascita del proprio paese natale;

c. il Nulla-Osta proveniente dal proprio paese di origine (rilasciato da un ufficio che corrisponde al nostro Ufficio Anagrafe): una sorta di certificato di stato libero che attesti che non esistono impedimenti al matrimonio secondo le leggi del Paese di appartenenza, e da cui risultino i seguenti dati: nome, cognome, data e luogo di nascita, paternità e maternità, cittadinanza, residenza e stato libero.

Casi particolari

In base a specifici accordi e convenzioni internazionali, per alcuni cittadini stranieri vigono condizioni diverse. La Convenzione di Monaco del 5.9.1980 relativa al certificato di capacità matrimoniale prevede la possibilità di sostituire il Nulla-Osta con un certificato di capacità matrimoniale, esente da legalizzazione, che viene rilasciato dall’Ufficio di Stato Civile del Comune di residenza del proprio Paese. Gli Stati che hanno aderito alla Convenzione sono: Austria, Belgio, Germania, Grecia, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Spagna, Svizzera e Turchia.

Per quanto riguarda i cittadini stranieri cui è stato riconosciuto lo status di rifugiato, essi devono richiedere il Nulla-Osta all’A.C.N.U.R. (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati), presentando un atto notorio fatto in Prefettura con l’indicazione di nome, cognome, stato di provenienza e stato civile e due testimoni con documento d’identità valido.

Per quanto riguarda i cittadini statunitensi, al posto del Nulla-Osta vengono richiesti i seguenti documenti:

a. atto di notorietà attestante che, per le leggi cui il cittadino è sottoposto nel proprio Paese, può contrarre matrimonio. (Per tale atto occorre presentarsi con due testimoni avanti ad un’autorità italiana competente, quale la Cancelleria del Tribunale, o l’ Autorità Consolare italiana all'estero);

b. dichiarazione giurata resa presso il Consolato Statunitense in Italia. La firma del Console deve essere legalizzata presso la Prefettura competente.

Per quanto riguarda i cittadini australiani, in sostituzione del Nulla-Osta sono richiesti i seguenti documenti:

a. atto di notorietà dal quale risulti che, viste le leggi a cui l’interessato è soggetto in Australia, nulla osta al matrimonio che intende contrarre in Italia.(Per tale atto occorre presentarsi con quattro testimoni avanti ad un’autorità italiana competente, quale la Cancelleria del Tribunale, o l’ Autorità Consolare italiana all'estero);

b. dichiarazione giurata resa presso il Consolato Australiano in Italia. La firma del Console deve essere legalizzata presso la Prefettura competente.

È necessario che il nulla osta ed il certificato di nascita siano tradotti ed autenticati (legalizzati) dall'Ambasciata italiana del paese di provenienza del cittadino straniero per poter essere accettati dall'Ufficiale di Stato Civile a cui andranno richieste le pubblicazioni di matrimonio. Nel caso in cui il cittadino straniero richiedente viva già in Italia, detti certificati possono essere anche richiesti (con delega con procura notarile) da un parente o connazionale in patria che provvederà poi ad autenticarli all’Ambasciata e a recapitarli all'interessato in Italia.

In possesso di tutti i documenti necessari, i due futuri sposi dovranno recarsi dall’Ufficiale di Stato Civile presso il Comune di residenza del cittadino italiano per richiedere le pubblicazioni, che secondo la legge italiana sono obbligatorie e servono a preavvisare i cittadini e a permettere che vengano comunicati eventuali ostacoli al matrimonio prima della celebrazione stessa.

Le pubblicazioni verranno effettuate anche se il coniuge straniero non è in possesso di un regolare permesso di soggiorno. È necessario che le pubblicazioni siano affisse con almeno dieci giorni di anticipo rispetto al matrimonio, con due domeniche comprese.

Secondo quanto previsto dall'art. 19 del Testo Unico sull'Immigrazione, è impossibile eseguire il provvedimento di espulsione nei confronti di uno straniero convivente con un coniuge italiano; a seguito del matrimonio e attestata la convivenza tra i coniugi, il cittadino straniero ha il diritto di ricevere un permesso di soggiorno per motivi di famiglia, valido anche per motivi di lavoro.

Spesso bastano le pubblicazioni per evitare un provvedimento di espulsione o rimpatrio forzato; tuttavia, fino alla celebrazione ufficiale del matrimonio è ancora possibile che allo straniero venga notificato un provvedimento simile o che esso sia a rischio rimpatrio.

Qualora non ne sia in possesso, per ottenere il permesso di soggiorno il cittadino straniero regolarmente sposato con cittadino italiano dovrà recarsi entro otto giorni lavorativi alla Questura: una volta presentata la domanda per ottenere il permesso di soggiorno per motivi familiari, gli verrà rilasciata una ricevuta che comprova l'avvenuto inoltro della domanda; con questa ricevuta però non è possibile ancora lavorare regolarmente.

Una volta ottenuto il permesso di soggiorno per motivi familiari è possibile svolgere qualsiasi regolare attività lavorativa, compreso il lavoro autonomo. (art. 6, comma 1: il permesso di soggiorno rilasciato per motivi di lavoro subordinato , lavoro autonomo e familiari può essere utilizzato anche per le altre attività consentite.)

A conferma di ciò, l’articolo 14 del Regolamento di Attuazione prevede che il permesso di soggiorno rilasciato per motivi di lavoro subordinato o di lavoro autonomo e per motivi familiari può essere utilizzato anche per le altre attività consentite allo straniero, anche senza conversione o rettifica del documento, per il periodo di validità dello stesso […] con il rinnovo, è rilasciato un nuovo permesso di soggiorno per l’attività effettivamente svolta.

CITTADINANZA ITALIANA

Cosi come sono definiti dalla legge n.91/1992, esistono quattro criteri per l’acquisto della cittadinanza: il primo di essi è il cosiddetto “ius sanguinis”, o criterio della discendenza, secondo cui è considerato cittadino italiano colui che nasce da padre o madre italiani.

Il secondo criterio è lo “ius solii” o criterio territoriale, che fa dipendere l’acquisto della cittadinanza alla nascita nel territorio dello stato italiano.

Il terzo criterio previsto dalla legge è quello della NATURALIZZAZIONE ovvero l’acquisto della cittadinanza grazie ad alcune fattispecie giuridiche espressamente previste.

Il quarto criterio è quello che fa riferimento al “beneficio di legge”: sostanzialmente, la cittadinanza viene concessa dal Presidente della Repubblica agli stranieri ed agli apolidi in base a differenziati periodi di permanenza legale nel territorio italiano ed al rispetto di alcune norme generali.

ACQUISIZIONE DELLA CITTADINANZA ITALIANA PER MATRIMONIO

Un cittadino straniero può ottenere la cittadinanza italiana per matrimonio

a. se è coniuge di un cittadino italiano;

b. se risiede legalmente in Italia da almeno sei mesi (in caso risieda all’estero, dopo tre anni dalla data del matrimonio con il cittadino italiano).

La domanda per ottenere la cittadinanza, così come tutti gli altri documenti da allegare, deve essere presentata in cinque copie (di cui l'originale in marca da bollo da 14,62 euro, e quattro fotocopie); deve essere presentata al Prefetto della provincia di residenza dell’interessato, o all’Autorità consolare all’Estero, e va indirizzata al Ministro dell'Interno.

La documentazione da allegare alla domanda è abbastanza ampia:

a. atto di nascita

b. certificato di residenza

c. estratto dei registri matrimoniali rilasciato dal Comune ove è stato registrato il matrimonio

d. certificato di stato famiglia

e. certificato generale del casellario giudiziale rilasciato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale

f. certificati dei carichi pendenti rilasciati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale

g. certificato che attesti la cittadinanza italiana del coniuge

h. fotocopia autenticata del permesso di soggiorno

i. fotocopia autenticata di tutte le pagine scritte del passaporto

j. certificato penale rilasciato dalla paese di origine, tradotto e legalizzato

k. formale domanda al Ministero degli Esteri (per mezzo dell’Autorità Diplomatica Italiana) affinché fornisca il suo parere sull’acquisto della cittadinanza da parte dello straniero in questione

l. fotocopia autenticata dell’ultima dichiarazione dei redditi.

La cittadinanza per matrimonio viene conferita con decreto del Ministro dell’Interno, registrato dalla Corte dei Conti; l'acquisto non è una concessione, ma un diritto soggettivo; tuttavia esistono alcune circostanze "ostative", alcuni impedimenti che rendono impossibile l'acquisto della cittadinanza da parte dello straniero:

a. se lo straniero è stato condannato per uno dei delitti contro la personalità internazionale ed interna dello Stato o per un delitto contro i diritti politici del cittadino

b. se è stato condannato per un delitto non colposo (cioè compiuto con volontà) per il quale la legge preveda una pena di base non inferiore, nel massimo, a tre anni di reclusione;

c. se è stato condannato per un reato non politico ad una pena detentiva superiore ad un anno da parte di una Autorità Giudiziaria straniera, quando la sentenza sia stata riconosciuta in Italia;

d. se sussistono, nel caso specifico, comprovati motivi relativi alla sicurezza della Repubblica.

|OPUSCOLO INFORMATIVO PER IL RICHIEDENTE LO STATUS DI RIFUGIATO |

1. IN QUALI CASI POSSO CHIEDERE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATUS DI RIFUGIATO?

L’Italia, con la legge 30 luglio 2002 n. 189, si è data una nuova normativa in materia di immigrazione ed asilo.

In particolare, per quanto riguarda l’asilo, l’art. 32 di questa legge, ed il relativo regolamento di attuazione (D.P.R. 16/9/2004 n. 303), hanno stabilito una nuova procedura per l’esame delle domande presentate da stranieri che chiedano il riconoscimento dello status di rifugiato sulla base della Convenzione di Ginevra.

E’ bene che tu sappia, innanzitutto, che, secondo la Convenzione di Ginevra, puoi chiedere il riconoscimento dello status di rifugiato soltanto se nel tuo Paese hai subito persecuzioni dirette e personali per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per le tue opinioni politiche, ovvero anche se hai un ragionevole e fondato timore di subire tali persecuzioni nel caso tu vi faccia ritorno.

Infatti, l’art. 1 della Convenzione di Ginevra espressamente stabilisce che il titolo di rifugiato si applicherà a chi “ temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per le sue opinioni politiche, si trova fuori del Paese di cui è cittadino e non può o non vuole, a causa di questo timore, avvalersi della protezione di questo Paese; oppure che, non avendo una cittadinanza e trovandosi fuori del Paese in cui aveva residenza abituale a seguito di tali avvenimenti, non può o non vuole tornarvi per il timore di cui sopra ”

Se ritieni di essere in questa condizione, qui di seguito troverai le risposte alle domande più dirette e naturali che ti sarai posto su come fare per ottenere asilo in Italia. Leggile con attenzione e segui le indicazioni che troverai, esse ti aiuteranno a risparmiare tempo e a non incorrere in errori o contrattempi che potrebbero compromettere il buon esito della tua richiesta di asilo.

Tuttavia, prima di deciderti a presentare domanda di riconoscimento dello status di rifugiato, è bene che tu tenga presente anche che non puoi presentare domanda in Italia, se:

1. - sei già stato riconosciuto rifugiato in un altro Stato;

2. - provieni da uno Stato, diverso da quello tuo di appartenenza, che abbia aderito alla Convenzione di Ginevra, e nel quale tu, per raggiungere l’Italia, abbia soggiornato per un periodo di tempo, indipendentemente dalla circostanza se tu, in quello Stato, abbia o meno richiesto il riconoscimento dello status di rifugiato. Ovviamente, nel computo di questo tempo, non si tiene conto del semplice transito;

1. - hai già subito in Italia condanne per avere commesso un delitto contro la personalità o la sicurezza dello Stato, ovvero un delitto contro l’incolumità pubblica, ovvero il delitto di riduzione in schiavitù, o quello di furto, rapina, o il delitto di devastazione e saccheggio, ovvero un delitto connesso alla fabbricazione, introduzione, messa in vendita e traffico illegale di armi, di esplosivi o di sostanze stupefacenti, ovvero alla loro detenzione. Così come non potrai chiedere asilo se sei stato condannato per il delitto di associazione mafiosa ovvero di appartenenza ad organizzazioni terroristiche, ovvero se hai commesso altri delitti per finalità di terrorismo

La questura, infatti, una volta accertato che tu ti trovi in una di queste condizioni di impedimento, dichiarerà irricevibile la tua domanda.

2. DOVE E A CHI DEVO PRESENTARE LA DOMANDA ?

La richiesta di riconoscimento dello status va presentata subito, appena giunti in Italia, presso il posto di polizia di frontiera del luogo dove si sbarca o si giunge. Se nel luogo dove hai fatto ingresso in Italia non è presente un posto di polizia di frontiera, ti dovrai rivolgere alla Questura competente per territorio. In ogni caso, appena giunto in Italia, rivolgiti al più vicino posto di polizia, lì ti sapranno dare tutte le informazioni necessarie.

Nel redigere la richiesta su appositi moduli che ti verranno forniti dalla polizia, dovrai dichiarare i motivi per cui chiedi lo status di rifugiato, producendo, eventualmente, tutta la documentazione che ritieni utile a suffragare la tua richiesta. Non ti preoccupare se ancora non conosci bene, o non conosci affatto, l’italiano, perché nel compiere le operazioni necessarie alla formalizzazione della domanda, avrai l’assistenza di un interprete, e la dichiarazione in cui esporrai i motivi per cui hai dovuto lasciare il tuo Paese potrai redigerla nella tua lingua.

La Questura ti rilascerà copia della richiesta e della documentazione che eventualmente hai prodotto.

3. COSA SUCCEDE DOPO CHE HO PRESENTATO LA DOMANDA?

Se sei giunto in Italia avendo eluso – o tentando di eludere – i controlli di frontiera o, comunque, se ti trovi in Italia in condizioni di soggiorno irregolare, ovvero se in precedenza sei già stato destinatario di un provvedimento di espulsione o respingimento, verrai trattenuto in un Centro di permanenza temporanea ed assistenza.

Se, invece, sei giunto in Italia senza documenti di identità o altri documenti o atti in grado di dimostrare la tua nazionalità e le tue generalità, ovvero se la tua richiesta di riconoscimento dello status di rifugiato si basa su elementi che non sei in grado di rendere immediatamente disponibili alle autorità italiane e che necessitano di verifica, l’autorità di polizia alla quale avrai presentato la richiesta, potrà disporre affinché tu venga ospitato in un centro di identificazione. Il provvedimento con il quale ti verrà comunicato che sarai ospitato nel centro di identificazione, ti indicherà anche il periodo massimo di permanenza nel centro che, in ogni caso, non potrà essere superiore a venti giorni.

Qualora entro tale termine la tua richiesta non sia stata ancora decisa dalla Commissione Territoriale competente, verrai rilasciato dal centro dove sei ospitato e ti verrà consegnato un permesso di soggiorno valido per tre mesi e rinnovabile fino alla definizione della procedura.

Durante la tua permanenza al centro di identificazione, avrai un orario in cui potrai ricevere visite da parte di familiari o anche da parte del tuo avvocato, ovvero da parte dell’ACNUR o di altri organismi od enti di tutela dei rifugiati autorizzati dal Ministero dell’Interno.

Poiché il centro di identificazione non è una struttura costrittiva, durante il periodo di soggiorno avrai la possibilità, dandone preventiva comunicazione alla direzione del centro per consentire una ordinata gestione dello stesso, di uscire in uno spazio orario compreso fra le otto e le venti. Qualora - per motivi personali, di salute o di famiglia ovvero attinenti all’esame della domanda e, comunque, compatibilmente con i tempi della procedura - necessiti di un periodo più lungo di allontanamento dal centro, dovrai chiedere l’autorizzazione al funzionario preposto al centro.

Ricordati, però, che se sei stato ospitato al centro per verificare o determinare la tua nazionalità o la tua esatta identità, ovvero se sei stato fermato per avere eluso o tentato di eludere il controllo di frontiera o, comunque, perché sei stato trovato in condizioni di soggiorno irregolare, allora ogni tua uscita dal centro dovrà essere autorizzata dal funzionario preposto al centro.

E’ bene, comunque, che tu tenga presente che, per una ben precisa disposizione di legge, l’allontanamento non autorizzato dal centro dove sei stato ospitato, equivale ad una rinuncia da parte tua alla domanda per il riconoscimento dello status di rifugiato.

Ricordati, che in qualunque momento della procedura per l’esame della tua richiesta di riconoscimento, hai la possibilità di contattare l’A.C.N.U.R., presso la loro sede di Roma, Via Caroncini 19, tel. 06 802121

Durante la tua permanenza al centro ti verranno garantite le cure ambulatoriali ed ospedaliere urgenti o comunque essenziali.

Qualora, invece, tu sia giunto in Italia munito di documenti che l’autorità di polizia reputa validi ai fini della tua identificazione e non siano necessari ulteriori accertamenti, l’autorità di polizia ti rilascerà un permesso di soggiorno valido per tre mesi e rinnovabile fino alla definizione della procedura di riconoscimento.

E’ importante che tu abbia cura di provvedere sempre al rinnovo del permesso di soggiorno, perché questo consentirà di convocarti per l’audizione presso la Commissione Territoriale, altrimenti la tua domanda potrà essere decisa dalla Commissione anche senza la tua audizione.

Ti informiamo che se non sei inviato in un centro e non hai la possibilità di mantenerti o di avere ospitalità nel nostro Paese, puoi chiedere tramite l’Ufficio di Polizia alla Prefettura di ricevere un aiuto in denaro pari ad euro 790,20. Questo contributo sarà a breve sostituito dalla possibilità di essere ospitato presso strutture di accoglienza che ti daranno ospitalità per tutto il periodo di esame della tua domanda di asilo.

4. A CHI POSSO RIVOLGERMI PER AIUTO O ASSISTENZA PER LA MIA RICHIESTADI RICONOSCIMENTO DELLO STATUS DI RIFUGIATO?

In Italia esistono numerose organizzazioni ed enti, sia di ispirazione religiosa che laiche, le quali si occupano della tutela e dell’assistenza dei rifugiati. In fondo a questo opuscolo troverai i recapiti delle principali di tali organizzazioni a livello nazionale.

Sappi, comunque, che puoi trovare rappresentanti di queste associazioni od enti già all’interno del centro in cui sarai ospitato, infatti, è ad essi consentito l’ingresso nei predetti centri.

Sappi, inoltre, che la legge prevede anche la possibilità che all’interno del centro tu possa trovare rappresentanti dello speciale servizio centrale di informazione che il Ministero dell’Interno, in collaborazione con l’ACNUR e gli enti locali, ha istituito per la protezione del rifugiato, del richiedente asilo e dello straniero con permesso umanitario. Ad essi potrai rivolgerti per poter usufruire di corsi di insegnamento della lingua italiana, nonché per assistenza legale e per ogni altra utile informazione, comprese quelle che riguardano programmi di rimpatrio volontario. In ogni caso il numero telefonico del Servizio Centrale è 06 – 69768201.

5. CHI DECIDERA’ SULLA MIA DOMANDA?

L’organo che deciderà sulla tua domanda di riconoscimento dello status di rifugiato è la Commissione Territoriale per il riconoscimento dello status di rifugiato, competente per territorio, alla quale la Questura dove hai presentato domanda avrà provveduto a trasmettere, insieme alla domanda, tutta la documentazione da te eventualmente prodotta.

In Italia, infatti, vi sono sette Commissioni territoriali (Gorizia, Milano, Roma, Foggia, Siracusa, Crotone, Trapani) che sono competenti ad esaminare le richieste di riconoscimento dello status di rifugiato presentate nella circoscrizione territoriale che la legge attribuisce a ciascuna di esse.

La comunicazione con la data della convocazione presso la Commissione, ti sarà effettuata dalla Questura all’indirizzo che tu avrai comunicato all’atto della domanda. Per questo è importante che tu abbia sempre cura di comunicare alla Questura ogni tuo cambio di domicilio.

Ovviamente, se sei ospitato presso un centro di identificazione, la convocazione ti verrà comunicata al centro

Puoi chiedere un rinvio dell’audizione per motivi di salute adeguatamente certificati, ovvero per altri gravi e fondati motivi.

Ricordati che se non ti presenti alla convocazione, ed il tuo permesso di soggiorno è scaduto e non hai avuto cura di rinnovarlo, la Commissione potrà decidere sulla tua domanda anche senza la tua personale audizione, limitandosi all’esame della documentazione disponibile.

In ogni caso, ti consigliamo di recarti all’audizione, è un momento fondamentale della procedura e, soprattutto, è una opportunità, per te, di esporre personalmente e con la necessaria calma la tua storia ed i tuoi timori di persecuzione. Le dichiarazioni che farai ed i dati che fornirai nel corso dell’audizione saranno coperte da assoluta riservatezza.

Ti ricordiamo, inoltre, che hai la facoltà di farti assistere da un avvocato

La Commissione adotterà la decisione sulla tua domanda entro tre giorni dall’audizione.

1. 6. COSA POSSO FARE SE LA MIA DOMANDA E’ STATA RESPINTA?

Se la tua richiesta di riconoscimento dello status di rifugiato è stata respinta, e se non hai un permesso di soggiorno che ti autorizzi a restare in Italia per altro motivo (ad es. per lavoro o studio), la polizia ti accompagnerà alla frontiera e dovrai lasciare il territorio nazionale.

Tuttavia, avverso la decisione negativa adottata dalla Commissione Territoriale, puoi presentare, entro 15 giorni, ricorso al Tribunale ordinario competente per territorio. Potrai presentare tale ricorso anche dall’estero, tramite rappresentanza diplomatica.

Se, all’atto della presentazione della richiesta di riconoscimento, sei stato ospitato presso un centro di identificazione, qualora la tua richiesta sia stata respinta, hai un ulteriore opportunità.

Puoi, infatti, presentare, entro cinque giorni dalla decisione negativa, richiesta di riesame della tua istanza al Presidente della Territoriale.

Anche in questo caso, però, è bene che tu sappia che tale richiesta di riesame potrà essere fondata soltanto o su elementi sopravvenuti rispetto alla decisione della Commissione, ovvero anche su fatti preesistenti ma che non siano stati adeguatamente valutati dalla Commissione. A seguito della tua richiesta di riesame, la Commissione Territoriale, per garantirti una più approfondita valutazione del tuo caso, verrà integrata da un componente della Commissione Nazionale, il quale potrà anche decidere di riascoltarti.

La tua istanza di riesame sarà decisa entro pochi giorni e, naturalmente, qualora dovesse confermare la prima decisione negativa della Commissione Territoriale, avverso di essa potrai sempre esperire, come già detto più sopra, ricorso al Tribunale ordinario competente per territorio entro 15 giorni.

In tal caso, potrai anche richiedere al Prefetto di essere autorizzato a permanere sul territorio nazionale fino alla data di decisione del ricorso. In tal caso, però, dovrai accettare di essere trattenuto presso un Centro di Permanenza Temporanea ed Assistenza.

E’ bene che tu sappia, però, che tale richiesta, adeguatamente motivata, deve essere fondata o su fatti sopravvenuti rispetto alla decisione della Commissione Territoriale e tali da comportare gravi e comprovati rischi per la tua incolumità personale in caso di rientro nel tuo Paese, ovvero su motivi personali o di salute, che avrai cura di specificare e certificare, e che richiedono la tua permanenza in Italia.

La decisione del Prefetto ti sarà comunicata entro cinque giorni dall’istanza e, in caso di accoglimento, ti comunicherà anche le modalità di permanenza in Italia.

La Commissione, pur non ravvisando i requisiti previsti dalla Convenzione di Ginevra per accogliere la tua domanda, può, nel rigettarla, valutare le conseguenze di un tuo rimpatrio alla luce degli obblighi derivanti dalle Convenzioni internazionali delle quali l’Italia è firmataria e, in particolare della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, e, in forza di tale valutazione, chiedere al questore l’applicazione nei tuoi confronti di una protezione umanitaria, ai sensi dell’art. 5 T.U. n. 286/1988.

7. SONO STATO RICONOSCIUTO!...E ADESSO?

La Commissione Territoriale che ha esaminato la tua domanda, se riterrà che nei tuoi confronti sussistano le condizioni richieste dalla Convenzione di Ginevra, ti riconoscerà lo status di rifugiato. In tal caso, la stessa Commissione ti rilascerà un tesserino che attesterà il tuo riconoscimento.

È bene che tu sappia, però, che il tesserino che ti rilascerà la Commissione Territoriale, non ha il valore di un documento di identità, esso, infatti, ha il valore di un semplice certificato attestante l’avvenuto riconoscimento dello status di rifugiato.

Per ottenere documenti di identità dovrai rivolgerti al Comune del luogo dove avrai stabilito la tua residenza.

Se hai ottenuto il riconoscimento dello status di rifugiato, lo Stato italiano ti accorderà un trattamento ed uno status giuridico (ossia un insieme di diritti e doveri) uguale a quello di cui godono gli stranieri che hanno il trattamento più favorevole.

Ciò significa che avrai, in sostanza, gli stessi diritti e doveri di cui godono i cittadini italiani, con esclusione, soltanto, dall’accesso a quei diritti che presuppongono la cittadinanza italiana (come ad esempio, la partecipazione a concorsi per l’accesso ai pubblici impieghi).

L’avvenuto riconoscimento ti darà diritto ad un permesso di soggiorno di durata biennale. Dopo almeno sei anni che avrai ottenuto il riconoscimento dello status di rifugiato e che sarai stabilmente residente in Italia, potrai richiedere la ‘carta di soggiorno’ che avrà durata indefinita.

La Convenzione di Ginevra prevede anche che, qualora tu debba esercitare in Italia un diritto che richiederebbe il concorso di autorità straniere alle quali non puoi fare ricorso (ad es., quelle del tuo Paese), per ottenere determinati documenti o certificati, le autorità italiane faranno in modo che tale concorso ti sia fornito e provvederanno, altresì, a fare in modo tali documenti o certificati ti siano forniti, ovvero provvederanno a sostituirli con propri atti. Le autorità italiane, quindi, ti concederanno, o ti faranno concedere sotto il loro controllo, quei documenti o certificati che normalmente ti sarebbero concessi dalle tue autorità nazionali, ovvero tramite queste. I documenti o i certificati rilasciati in questo modo sostituiranno a tutti gli effetti gli atti ufficiali del tuo Paese e faranno fede fino a prova contraria.

Insieme al tesserino, la Questura ti consegnerà anche un documento di viaggio che ti consentirà di recarti all’estero e fare poi rientro in Italia. Questo documento di viaggio, avrà una validità temporale pari a quella del permesso di soggiorno e dovrai, quindi, periodicamente provvedere al suo rinnovo insieme al rinnovo del permesso di soggiorno. Con tale documento di viaggio potrai entrare, per un periodo di tempo non superiore a tre mesi e senza necessità di visto, nei Paesi firmatari dell’Accordo di Strasburgo del 20 aprile 1959, relativo ai rifugiati residenti nel territorio dei Paesi membri del Consiglio d’Europa.

A questo proposito, però, è molto importante che tu sappia che per nessun motivo potrai fare rientro al tuo Paese di appartenenza. Questa circostanza, infatti, potrebbe determinare la cessazione del tuo riconoscimento, in quanto verrebbe interpretata come una manifestazione di volontà, da parte tua, di tornare ad avvalerti della protezione del tuo Paese d’origine.

Analogamente, verrà interpretata come volontà di avvalerti della protezione del tuo Stato con conseguente cessazione dello status di rifugiato, una tua eventuale richiesta di passaporto presso le rappresentanze diplomatiche in Italia del tuo Paese.

Il documento di viaggio che ti consegnerà la questura ti autorizzerà, dunque a recarti all’estero per un periodo di tempo non superiore a tre mesi, senza necessità di visto. Qualora, invece, tu abbia necessità di stabilirti all’estero per periodi più lunghi, ad esempio per motivi di lavoro, dovrai chiedere il visto alla rappresentanza diplomatica del Paese dove vuoi recarti, e poi avviare, presso il nuovo Stato che ti ospiterà, la procedura per il ‘trasferimento di responsabilità’, così come previsto dalla Convenzione di Strasburgo del 1980.

Anche se appare superfluo, è bene ricordarti, infine, che sarai soggetto all’osservanza di tutte le norme civili, penali ed amministrative vigenti in Italia e, in caso di inosservanza, sarai soggetto alle relative sanzioni.

DIALOGO 1

La scena si svolge presso la Casa Circondariale dove un detenuto immigrato di nazionalità giamaicana chiede di parlare con il proprio avvocato per rinnovare il permesso di soggiorno.

Legenda

D= detenuto

A= avvocato

D: Good morning Mr. Castellini!

A: Buongiorno signor Foreman, come sta? Come mai mi ha convocato qui, mi dica...

D: Well, it’s been a long time since we met. I didn’t think I was going to need your help again after the trial.

A: Già, beh, a proposito del processo e della condanna mi sembra di aver fatto un buon lavoro, non crede? Ma non mi avrà mica chiamato perché non è ancora soddisfatto e vorrebbe un’ulteriore riduzione della pena, vero? Anche perché ho paura di non poter proprio fare più di così, mi dispiace...

D: No, no, of course not. And as regards the trial you’re absolutely right man, you’ve done a great job: a six-month sentence is the least I could get for being caught with three kilograms of good weed in my backpack! He he he…

A: Beh, almeno vedo che l’ha presa con filosofia e che non ha perso il suo senso dell’umorismo caro Foreman. Mi dica piuttosto, come se la passa qui al Coroneo?

D: Well, the food ain’t bad and my inmates are cool…too bad they forgot to put exit doors in this hotel! He he he…

A: Ha ha ha...Questa è buona! Lei è proprio un bel personaggio!

D: Yeah…well, thanks! But let’s talk about the serious stuff now, the stuff I called you here for. In fact I called you cuz I got a problem with my permit of stay. It expired ten days ago and I really dunno what to do…I mean, six months is enough, I don’t wanna get in trouble again…you know what I mean?

A: Si, si, capisco. Comunque stia tranquillo, visto che non sono ancora passati sessanta giorni, la cosa migliore è richiedere il rinnovo con la procedura normalmente usata dagli stranieri non detenuti, c’e’ soltanto qualche piccola differenza...

D: Right. Go ahead, I’m listening…

A: Beh, normalmente tutti i cittadini stranieri devono richiedere il rinnovo del permesso alla Questura del luogo dove si ha attuale domicilio, nel suo caso alla Questura di Trieste. Poi deve...

A: Certo, si figuri.

A: Grazie. Stavo dicendo quindi che deve inviare questa richiesta alla Questura di Trieste. Ecco, facendola tramite raccomandata, avremo in mano la ricevuta di ritorno che farà da prova della sua presentazione di questa domanda per l’appunto. In questo modo, saranno obbligati a darle una risposta, contro la quale poi si potrà eventualmente presentare ricorso.

D: And how am I supposed to do all this stuff…this certified mail?

A: Innanzitutto ci vogliono due foto tessera, una marca da bollo da 11 euro, la fotocopia di un documento di identità, l’originale del permesso di soggiorno precedente e la documentazione sul reddito, che nel suo caso può anche essere sostituita da un’ autocertificazione.

D: Ok, I guess I gotcha. Is this it?

A: Quasi. Essendo già scaduto il suo permesso di soggiorno, ci vuole anche una dichiarazione di non aver potuto chiedere prima il rinnovo per “cause di forza maggiore”, in quanto detenuto e non informato sul fatto che si potesse avanzare richiesta dal carcere.

D: But can I do it by myself?

A: No, infatti è necessaria una delega nella quale io sia indicato come persona autorizzata a compiere l’atto al posto suo.

D: And how am I supposed to make this proxy?

A: Guardi, ho qui un esempio. Qui deve scrivere il suo nome e cognome, data e luogo di nascita e il luogo attuale di detenzione.

D: Is that all?

A: Si, ci sono un altro paio di cose. Qui deve indicare il tipo di permesso di soggiorno che possiede e la sua scadenza. Nel suo caso si tratta di un permesso di soggiorno di lavoro esatto?

D: Yeah, and then…what else?

A: Beh, infine deve indicare il nome della persona delegata a presentare la richiesta per il rinnovo. La dichiarazione deve essere firmata in presenza del direttore o di un funzionario del carcere, in modo che la firma possa esser autenticata. Le è tutto chiaro?

D: Yes, yes, but will the cops, I mean, the… uhm…the police headquarters answer immediately?

A: Magari! Difficilmente arriverà una risposta prima della fine della pena.

D: Oh, gosh! Now this is a real ball-bushing job! And, what if they say no?

A: Beh, in questo caso ricorreremo al T.A.R. competente entro 15 giorni chiedendo la sospensione della decisione fino a fine pena, momento in cui sarà possibile esaminare concretamente la sua pericolosità sociale anche alla luce della condotta tenuta in carcere e dei percorsi di reinserimento avviati.

D: Right then. Thank you so much mister Castellini!

A: Non c’è problema...e cerchi di passarsela bene qui in carcere! Le comunicherò l’esito della richiesta non appena possibile. Arrivederci Foreman!

D Bye and thanks a lot again!

DIALOGO 2

La scena si svolge all’interno della Casa Circondariale di Trieste, durante un colloquio di primo ingresso, e successivamente, durante un regolare colloquio fra l’educatrice ed un detenuto di origine albanese. Fortunatamente il detenuto conosce abbastanza bene l’inglese, anche perché non è stato possibile trovare un interprete che conoscesse la lingua madre del detenuto. Purtroppo, questo tipo di problema, come già spiegato nell’introduzione, si verifica di frequente e qualora si riuscisse a trovare una persona in grado di parlare la lingua in questione (che molto spesso non è nessuna delle cosiddette maggiori lingue europee) molto probabilmente questa persona non sarebbe un interprete ufficiale o con una specializzazione adatta. Per questo motivo si è ricorsi ad un interprete inglese.

N.B.: Nel dialogo che segue compaiono molti errori grammaticali grossolani (e precisamente solo nelle battute del detenuto), si noti però che queste non sono sviste, bensì le abbiamo inserite di proposito proprio perché l’interlocutore non è un madrelingua inglese. Inoltre, anche il registro del detenuto è alquanto basso e il lessico molto colloquiale, tutto questo per rendere ancora più verosimile il dialogo.

Legenda:

E= educatrice

D= detenuto

Colloquio di primo ingresso.

E: [compilando un modulo] Buon giorno, io sono l’educatrice Palci. Innanzitutto, per seguire la prassi, devo chiedere il suo nome e la ragione per cui è stato condotto qui.

D: I’m Anj Qirjako. I don’t know why I’m here, you tell me… why am I here?!

D: A-n-j Q-i-r-j-a-k-o

E: Vediamo… dal verbale risulta che lei è accusato di furto d’auto…

D: Ah? Indicted? What means indicted?

D: That’s what they say. It wasn’t me! I didn’t steal that car!

E: Comunque, andiamo avanti. Da quanto tempo è in Italia?

D: I come here 3 years ago with my family. My wife and 2 children, Ledja and Kledi. We come from Tiranë. First we lived in Padua for 3 months, but I could not find a job! So we moved to Trieste. After a few months I found a job, I work for a construction company…

E: Bene, allora desumo che lei sia in possesso di un regolare permesso di soggiorno per motivi di lavoro, è così?

D: Yeah, yeah, I do!

E: Che tipo di documentazione possiede? Ce l’ha con sé?

D: I got here my ID card and my driving licence… that’s all…

E: Perfetto. Mi potrebbe dare il recapito telefonico della sua famiglia qui a Trieste?

D: Sure… it’s 040/635012

E: Desidera contattare il Consolato?

D: Yeah, that would be great…

E: Certamente. Inoltre avrei bisogno di sapere se è affetto da qualche patologia e se è dipendente da droga o alcol.

D: No, I’m not sick, and I’m not an alcoholic!

E: Bene, ora che ho finito di compilare questo modulo vorrei spiegarle in breve che cosa le accadrà nei prossimi giorni. Innanzitutto il verbale di arresto redatto dalla polizia poche ore fa, verrà inviato domani al P.M, che ha l’obbligo di trasferirlo al G.I.P. entro le successive 48 ore. Dopo di che lei sarà chiamato dal G.I.P. per esporre la sua versione dei fatti. Dopo aver sentito anche il suo avvocato d’ufficio, il G.I.P. deciderà se esistono i presupposti per una conferma di arresto…

D: But the police told me I was only gonna spend the night here!

E: No, purtroppo lei dovrà rimanere qui almeno fino alla convalida o meno di arresto. Quindi, come le stavo dicendo, i presupposti sono 3: inquinamento prove, pericolosità sociale e rischio di reiterazione del reato. Se dovesse avvenire la conferma d’arresto, lei dovrà rimanere qui fino al processo. Le è tutto chiaro?

D: [sobs] What about my family? What about my children??

E: Non si preoccupi, provvederemo noi ad avvertirli. Arrivederci per ora.

D: Good bye.

Alcuni mesi dopo…

E: Buongiorno signor Qirjako! Allora, come sta?

D: So, so.

E: Come mai, qual è il problema?

D: Well, you know, I don’t talk with my family in Albania for a long time…But we have the right to phone home four times a month, it’s just that everybody seems to forget about it here! For one reason or another they always say no, “you’re too many” they say.

E: Beh, signor Qirjako, cerchi di capire, il carcere è sovraffollato e disponiamo di poche apparecchiature. Tra l’altro, non so se l’ha saputo, ma uno dei suoi compagni la scorsa settimana ha frantumato un box telefonico e questo non può far altro che rallentare ulteriormente la possibilità di riuscire ad usare il telefono. Anche per gli altri detenuti, anche se non ne hanno colpa. E’ per questo che in queste situazioni, dove ne va dell’interesse di tutti, è meglio mantenere la calma, anche se le condizioni possono essere difficili, cerchi di capire...

D: Yeah, I heard about that poor guy. You don’t understand how much means for us to speak with our families. Some people are tired of waiting and waiting for months to get that bloody permit and then, if nobody answers the phone at home…they only have one chance…they get nuts…It’s easy to lose control in these situations!

E: Capisco, ma lo sa bene che incorrere in un rapporto disciplinare significa perdere anche quell’unica possibilità che avete, nonché perdere anche la possibilità di ottenere permessi  e rilasci anticipati…

D: Yes, I know, I know…We only want new phones, that’s all…’Cause we always have to wait for so damn long! This has to change! I mean, last time I waited for one month and a half to hear my kids for just 5 minutes!

E: Capisco bene signor Qirjako ma purtroppo per voi extracomunitari il procedimento per ottenere il permesso di chiamata è molto più lungo. Come sa, la richiesta deve essere spedita all’ Ambasciata Italiana che, a sua volta, la invia a quella del suo Paese d’origine. Lì poi provvedono a controllare il recapito telefonico, controllano cioè che questo esista e che corrisponda a ciò che lei ha richiesto...Capisce quindi che questo iter è lungo...

E: Comunque farò presente della sua richiesta a chi di competenza, ma non posso prometterle niente ovviamente. Ora, cambiando argomento, come sta proseguendo il suo corso di formazione professionale?

D: Oh, I’m done with that!

E: Come? Ha smesso? Non le piaceva?

D: No, no, I finished. It was just an 80-hour cook course but, let me tell you, it was very good, yeah, I like it. I’ve always wanted to be a cook and maybe even open up a restaurant one day…Too bad they won’t let us attend the course out of here, like we were allowed to do until three years ago. Real pity!

E: Purtroppo è così signor Qirjako. Il lavoro per gli agenti penitenziari era troppo pesante ed è per questo motivo che è stato emesso questo nuovo regolamento. Comunque mi fa piacere che sia soddisfatto del corso di cucina e mi raccomando, continui ad impegnarsi in questo senso perché è una cosa molto positiva e una cosa di cui terremo conto ogni qualora lei dovesse richiedere qualche permesso. La buona condotta all’interno del carcere conta.

D: Yes, I will, I will.

E: Va bene, allora penso che per oggi basti così. Ci vediamo al prossimo colloquio fra una settimana. Arrivederci!

D: Bye.

DIALOGO 1

Il dialogo ha luogo nell’Ufficio Provinciale del Lavoro di Trieste.

LEGENDA

S: Studentessa di origine eritrea

I: Impiegata della Direzione Provinciale del Lavoro

S: Good morning.

I: Buongiorno, piacere di conoscerla, sono la sig.ra Rossi. La prego, si accomodi.

S: Thank you very much.

I: Bene. In cosa posso esserle utile, signorina…?

S: My name is Tzega Amanuel and I am an Eritrean citizen. Last year I won an MSc scholarship at the International Centre for Theoretical Physics in Grignano. I have been in Italy for almost a year, and now my study permit is about to expire. I would like to know whether it could be possible to convert it into a work permit.

I: Sì, esiste la possibilità di convertire il permesso di soggiorno per motivi di studio in permesso di lavoro, ma solo per alcune categorie particolari di lavoratori autonomi; altrimenti bisogna seguire i flussi normali nell’ambito del contingente previsto, cioè le quote d’ingresso stabilite.

S: A quota system? I don’t know what that is. Could you explain it to me, please?

I: Il contingente viene deciso annualmente dal Consiglio dei Ministri e fissa il tetto massimo delle richieste di lavoro che possono venire accettate.

S: Well, they asked me to work there as a researcher for an indefinite period of time. I have enjoyed my stay at ICTP as a student exceedingly and I would love to go on living in Italy and working at the Centre. What procedure should I follow?

I: Non c’e molto che Lei possa fare in prima persona, purtroppo. Non Le hanno spiegato al Centro di Fisica che sono loro a dover inoltrare la domanda?

S: No, they haven’t. Well, actually they merely wanted to know whether I was interested in the position they were offering me. We did not go into the bureaucratic details and I thought it was my duty to get some more information about my residence permit.

I: Beh, è il datore italiano o straniero regolarmente soggiornante in Italia che deve inoltrare la richiesta di autorizzazione al lavoro all’Ufficio Provinciale del Lavoro competente per luogo in cui l’attività lavorativa dovrà effettuarsi, utilizzando l’apposita modulistica predisposta.

S: But am I entitled to apply as well or must my employer do it on my behalf?

I: E’ assolutamente necessario che sia il datore di lavoro a fare questa richiesta; i cittadini che non appartengono all’Unione Europea non possono farlo a livello individuale. Le dirò di più: Lei dovrà lasciare il Paese quando scadrà il suo permesso di studio e potrà rientrare solo quando la domanda del suo datore di lavoro sarà stata accettata.

S: So, I will have to go back to my country and wait there for my application to be processed?

I: Esattamente. Dovrà restituire il permesso di soggiorno per studio e lasciare l’Italia.

S: And is there a chance that this application will be accepted?

I: Beh, come si fa a dirlo? Il Consiglio dei Ministri decide le quote su base annuale, poi bisogna vedere quante sono le richieste inoltrate. In ogni caso le domande che non rispondono ai requisiti richiesti vengono immediatamente respinte.

S: And what are these requirements?

I: Il rilascio del permesso di lavoro dipende principalmente da tre fattori. Primo, come abbiamo già visto, la quota del flusso migratorio, che non deve essere ancora stata superata al momento della presentazione della domanda. Secondo, la presentazione da parte del datore di lavoro dei documenti richiesti dalla stessa Direzione Provinciale del Lavoro. Ed infine, ovviamente, le condizioni offerte dal datore di lavoro allo straniero - come stipendio, orari, ecc. - che in ogni caso non possono essere inferiori a quelle stabilite dai contratti collettivi nazionali di lavoro.

S: Let’s hope that everything will be ok. And once I obtain the authorisation to work, what happens?

I: Una volta che la Direzione Provinciale avrà rilasciato l’autorizzazione al lavoro, il datore dovrà recarsi presso la Questura territorialmente competente per presentare l’autorizzazione e richiedere l’apposizione del nulla osta provvisorio per l’ingresso. Una volta ottenuto il nulla osta, la Questura invierà l’autorizzazione corredata dal nulla osta stesso a Lei o più frequentemente alla competente Rappresentanza diplomatica italiana nel suo paese d’appartenenza, ai fini del rilascio del visto d’ingresso.

I: Sì, certo. Il datore di lavoro deve semplicemente consegnare l’intera documentazione alla Questura, che provvederà ad emanare un nulla osta provvisorio per l’ingresso e ad inviare l’intera documentazione all’ambasciata o al consolato del paese di provenienza del cittadino straniero.

S: I see. And how long does it take to get all these authorizations?

I: Il nulla osta della Polizia deve essere rilasciato entro 20 giorni dal ricevimento della domanda, mentre il visto d’ingresso viene rilasciato entro 30 giorni. Però, sa, siamo in Italia… E queste pratiche di solito tendono ad andare a rilento…

S: Yes, I know… And once I come back here, do I need to get any more papers?

I: Sì, entro otto giorni lavorativi dall’ingresso in Italia lo straniero dovrà recarsi presso la Questura competente e richiedere il rilascio del permesso di soggiorno per lavoro subordinato, esibendo il passaporto corredato del visto d’ingresso e allegare all'istanza la seguente documentazione: quattro…

I: Quattro fotografie, una marca da bollo da 10,33 Euro, il passaporto, il certificato di residenza o l’autocertificazione del domicilio, l’impegnativa di lavoro con firma autenticata e, infine, la denuncia del rapporto di lavoro all'I.N.P.S.

I: Ah, e se posso aggiungere… Il suo datore di lavoro dovrà a quel punto comunicare l’inizio dell’attività lavorativa entro cinque giorni alla Direzione provinciale del Lavoro, e richiedere alla stessa il rilascio del libretto di lavoro.

S: Now everything is clear, you have been very helpful. Have you got a leaflet with all this information perhaps?

I: Certo, ecco qua (porge il volantino a S).

I: Purtroppo me ne sono rimasti soltanto in italiano; quelli in inglese li abbiamo finiti subito. Ma sono sicuro che il nostro interprete sarà così gentile da tradurglielo in altra sede...

S: No, I’m sure a friend of mine will give me a hand. Thank you anyway.

I: Bene, arrivederci allora… goodbye!

S: Goodbye!

Dialogo 1: HOUSING

La scena si svolge all’interno di un appartamento da affittare. Un cittadino indiano, interessato a questo appartamento, ne ha contattato precedentemente il proprietario e ora vi si reca accompagnato da un interprete, in quanto la sua scarsa conoscenza della lingua italiana non gli permette di gestire una situazione così complessa.

PROPRIETARIO1: Buongiorno signor Dheli. Prego, si accomodi!

INQUILINO1: Good morning, Mr Rossi. Let me introduce Ms Bianchi, she is my interpreter. I hope you don’t mind if I have called an interpreter, but, you know, I’ve been here in Trieste only for a month and my Italian is very bad. I only know a few words: Buongiorno, pizza….

PR2: Si figuri!! È stata un’ottima idea: io non parlo affatto inglese… Sarebbe stato un bel problema! La mia segretaria mi aveva detto che le era piaciuto molto l’appartamento e che voleva parlare con me per avere maggiori informazioni. Mentre chiacchieriamo, vuole dare un’altra occhiata all’appartamento?

IQ2: Yes, certainly! I need further information: first of all, the rent. I think that €500 per month is a little bit expensive for a 55 square metre flat… and then, I’d like to know something about the running expenses, the house rules… you know the main points in order to understand if I can afford it.

PR3: Certo, capisco perfettamente. Le spese condominiali sono di 100 € mensili e per quanto riguarda il regolamento… ce n’è una copia affissa in atrio. Comunque è possibile chiederne una copia all’amministratore. Mi pare che trovi l’affitto un po’ alto… possiamo discuterne. Lei quanto pensava di spendere?

IQ3: I would propose a €450 rental fee, considering that I also have to pay the running expenses. Do you agree?

PR4: Mi rendo conto che l’affitto possa sembrare alto, ma siamo in centro… Comunque credo che 450€ possano andare bene. Una cosa, però… Lei è in regola con i documenti?

IQ4: What kind of documents do you need?

PR5: Dunque, vediamo… Permesso di soggiorno e contratto di lavoro. Lei lavora, vero?

IQ5: Yes. I’ve got a one-year contract with the SISSA. Anyway, all my papers are in order, but I forgot them at home.

PR6: Va beh, per il momento non è un problema. Se però Lei è interessato a concludere il contratto, questi documenti sono necessari per legge. Il contratto dovrà essere presentato in forma scritta presso l’Ufficio del Registro.

IQ6: Well, I think I’m going to draw up a contract with you, but I’m not well informed about the Italian law as regards lease. Could you please give me more details?

PR7: Non si preoccupi. Ho qui un contratto-tipo, giusto per farle vedere i punti principali. Guardi, per riassumere, gli aspetti principali sono questi: Il canone, ovviamente, su cui ci siamo già messi d’accordo e che dovrà essere pagato entro la prima settimana del mese a mezzo di bonifico bancario. Poi ci sono i diritti e i doveri, sia suoi che miei. Le solite cose, Lei dovrà fare un uso civile e corretto dell’appartamento e io mi occuperò della manutenzione straordinaria. E poi, generalmente i contratti italiani prevedono il divieto di subaffittare i locali, neanche in parte.

IQ7: Well, I think everything is clear. One more question: you said we have to register the contract, but, to be more precise, where do we have to go? I mean, is there a specific office that deals with these matters?

PR8: Sarà sufficiente portare il contratto firmato all’Ufficio del Registro e divideremo equamente le spese per la tassa di registrazione. È una procedura non solo obbligatoria per legge, ma va anche a suo favore, in quanto Le garantisce che nessun altro potrà vantare diritti sulla casa.

IQ8: Perfect! Now everything is clear. There is nothing left for me to do but bring you my papers tomorrow morning, if you are free.

PR9: Certamente! Domani mattina non ho impegni. Preparerò una bozza del contratto così potremo discutere gli ultimi dettagli. Facciamo per le 10 nel mio ufficio?

IQ9: Ok, fine. Thank you very much, Mr Rossi and see you tomorrow.

PR10: Grazie a Lei. A domani.

DIALOGO 2: EVICTION

L’Ufficiale Giudiziario (UFF), insieme al proprietario dell’immobile (PR), e ad un interprete IT bussano alla porta dell’inquilino (IQ) per eseguire una monitoria di sgombero.

UFF1 : Buon giorno, sono l’Ufficiale Giudiziario del tribunale di Trieste, con me ci sono un interprete ed il proprietario dell’immobile che lei occupa in questo momento, immagino che aspettasse il nostro arrivo.

IQ1 : Good morning, I am sorry but I wasn’t expecting you, I haven’t packed my things, you cannot evict me now, nobody told me I had to leave today.

PR1 : Vedrai se non possiamo sfrattarti, tra poco arriva il fabbro a cambiare la serratura, hai finito di vivere alle mie spalle.

UFF2 : A me risulta che lei abbia ricevuto una monitoria di sgombero in data 14 Dicembre 2004, nella quale le veniva intimato di liberare questi locali entro la data odierna altrimenti lo sgombero sarebbe stato esecutivo.

IQ2 : Yes, I know that, but I had obtained some extra time by the judge and in the meanwhile I was trying to save the money I owe to the owner to repay the rent I still owe to him. I am gathering the money, I swear, there is no need to evict me, I will repay may debt.

UFF3 : No, ci deve essere un malinteso, lei ha ottenuto la proroga dal giudice, è vero, ma la proroga è scaduta due mesi fa. Nel frattempo le è stato notificato a mezzo posta un atto di precetto.

IQ3 : I didn’t receive any warrant. All I received is a paper which said I had to go to court to try and avoid an eviction. I asked a lawyer for a piece of advice, because I don’t know how these things work in Italy and he told me I could ask for a thing called “extension of the due date” for the eviction, so that in the meanwhile I could gather the money to pay off the rent and I obtained the extension.

PR2 : Ho dovuto procedere, chiedendo una monitoria di sgombero visto che non ti sei presentato dal giudice all’udienza dopo la scadenza della proroga, non hai saldato il tuo debito, e per di più non hai voluto lasciare l’appartamento nei termini della sentenza.

IQ4 : But please understand, I don’t have a place to go and I have a family, where should I go, I cannot afford to stay in an hotel with my family.

UFF4 : Mi dispiace veramente tanto, ma non posso fare niente per lei, questa è la sentenza ed io devo solo eseguirla, si tratta di lavoro. Inoltre l’atto di precetto le è stato inviato a mezzo posta, è impossibile che non l’abbia ricevuto, anche perché non è stata segnalata la compiuta giacenza all’ufficio postale, deve esserle stato notificato al domicilio eletto, ma anche in questo caso sarebbe stato compito suo informarsi in merito ad atti giudiziari a suo carico. Ad ogni modo non mi sembra il caso di continuare a discutere di queste cose, io sto solamente eseguendo degli ordini, devo quindi chiederle di raccogliere le sue cose e sgomberare l’appartamento, devo informarla che dal momento che redigerò il verbale di rilascio dell’immobile, ogni oggetto di sua proprietà ancora presente nell’immobile verrà affidato alla custodia del proprietario.

IQ5 : I see, well then give me a few hours to collect my things and at least find provisional accommodation.

Crohn’s disease

Dialogo 1

P = Paziente

I = Infermiera

MP = medico del Pronto Soccorso

MR = Medico del reparto

La signora Jensen, di origine norvegese, viene accompagnata al Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore di Trieste, città in cui risiede temporaneamente per motivi di lavoro. Appena giunta in ospedale, il personale della ricezione chiama l’interprete dell’ospedale.

P1: Please, help me. I need a doctor. I’ve got a terrible stomach ache.

I1: Un attimo solo. Si calmi e mi faccia capire esattamente dove ha questi dolori e da quanto tempo.

P2: (con la mano indica la parte inferiore destra dell’addome) Here. In the last couple of hours the pain has been particularly sharp but it started approximately last week.

I2: Potrebbe essere appendicite. La facciamo visitare subito dal medico.

(dopo qualche minuto)

MP1: Buon giorno. Si accomodi. Lei è la signora…?

P3: Good morning. My name is Helen Jensen.

MP2: Qualcosa mi dice che lei non è italiana… o sbaglio?

P4: I’m from Oslo.

MP3: E’ regolarmente iscritta al servizio sanitario italiano, spero!

P5: Yes, of course. As I’m working here, you know, I’m a researcher at the Area Science Park, I needed to get an insurance number.

MP4: Bene, mi dica… qual è il problema?

P6: My stomach… here… has been hurting…for a few days… but in the last hours it has become unbearable…

MP5: I dolori sono continui?

P7: No, it’s not. It comes and goes. After going to the toilet, it gets a bit better, but after a while, the cramps get worse than before.

MP6: Ha altri sintomi? Febbre? Diarrea?

P8: Yes, yes… both…

MP7: Prima di avere la diarrea, ha avuto un periodo di costipazione?

P9: No, I didn’t.

MP8: Fuma o fa abitualmente uso di alcolici?

P10: I do not smoke… but sometimes I drink a few glasses.

MP9: Bene…e mi dica, nell’ultimo periodo è stata sottoposta a stress particolari?

P11: No, I’m usually a calm person and believe it or not in this period I’ve had no particular problems…neither at home, nor at work.

MP10: Questo riduce le possibilità che si tratti di colite spastica.

MP11: Tra gli altri sintomi ha notato un generale senso di debolezza e di inappetenza?

P12: To be honest, I’ve felt more tired than usual, but I thought it was due to the weather…you know…I’ve been here for a few months and I haven’t got used to this climate, yet.

MP12: Sicuramente il cambiamento climatico può avere ripercussioni sull’organismo ma non così a lungo termine. Piuttosto, mi dica, prima di venire in Italia è stata in qualche Paese esotico? Perché in tal caso, non potremmo escludere che prima di lasciare il suo Paese Lei abbia contratto qualche infezione parassitaria che si sia manifestata solo in un secondo momento.

P13: Yes, before coming here I lived in South Africa for one year.

P14: Allora, per prima cosa sarà necessario procedere a un esame parassitologico delle feci.

P15: Oh shit! That’s really gross!

MP13: Lo so, ma è necessario. Tornando ai suoi sintomi…ha notato perdite di sangue con le feci?

P16: I don’t know, but I have noticed that they are quite dark and sometimes, on my knickers, I have found stains of mucus, pus and dark blood traces.

MP14: Va bene. Si stenda sul lettino, per favore.

(La paziente si sdraia).

MP15: Le fa male se le tocco l’addome?

P17: Ouch! Yes, here… down, on the right.

MP16: In effetti, proprio qui avverto un irrigidimento della parete addominale. Potrebbe trattarsi di rettocolite emorragica o di una banale appendicite, ma in fase avanzata.

P18: Appendicitis? No, it’s impossible: I don’t have it anymore. What’s the other thing?

MP17: Si tratta di una malattia infiammatoria che colpisce generalmente il retto ed il colon.

MP18: Tuttavia, i suoi sintomi non mi permettono di escludere il Morbo di Crohn, un’altra malattia che colpisce l’intestino. Anzi, controlliamo subito, potrebbe spogliarsi dalla vita in giù e sdraiarsi sulla pancia, per favore?

(La paziente si gira ed il medico la visita)

MP19: Come supponevo la regione anale è affetta da una fistola che ha provocato la secrezione di pus e muco di cui mi parlava poco fa.

MP20: Bene, si può rivestire. Ora le prescrivo una serie di esami che potrà effettuare in ospedale, ovviamente se accetterà di essere ricoverata.

P19: Is hospitalisation strictly necessary? May be I can have these tests in a private centre and then take the results to my doctor? You know…I’ve got to work.

MP21: Certo, può farlo, ma Le verrebbe a costare parecchio perché gli esami sono tanti. Io comunque Le consiglierei il ricovero anche perché in questo modo possiamo tenere sotto controllo i suoi dolori.

P20: Would it be completely free in the hospital?

MP22: Intanto la ricoveriamo. Al momento di fare gli esami, ci sarà da pagare il ticket.

P21: Ok then, I guess I’ll have to sign some papers to be hospitalised, won’t I?

MP23: Si chiaramente c’è il foglio di ricovero da firmare, nel frattempo Le spiego brevemente quali sono gli esami a cui dovrà sottoporsi.

P22: Yes, please.

MP24: Per prima cosa dovremo fare le analisi del sangue e delle urine per valutare lo stato di anemia ed eventuali carenze di proteine e minerali.

MP25: Procederemo poi all’esame parassitologico delle feci, di cui Le avevo già parlato prima, per escludere la presenza di infezioni di parassiti e batteri patogeni.

MP26: Si rende necessario un esame radiologico con mezzo di contrasto al bario per rivelare il profilo delle anse intestinali…

P23: What are barium x-rays?

MP27: Il bario è una sostanza opaca ai raggi X che permette, somministrata per via orale, di fotografare le anse intestinali e introdotta per via anale, di visualizzare il colon e la parte terminale dell’ileo.

MP28: Faremo poi una colonscopia per valutare lo stato infiammatorio e una TAC per localizzare eventuali ascessi e lesioni esterne. Magari, solo per precauzione Le prescrivo una biopsia rettale per evidenziare eventuali granulomi.

P24: Why all these tests? I’ve never heard of them! Tell me the truth, it’s something serious, isn’t it?

MP29: Ma no, stia tranquilla, non ci fasciamo la testa prima di romperla!

P25: Anyway… what is that something-scopy and rectal…what’s its name?

MP30: La colonscopia è un esame che permette di visualizzare direttamente il retto e il colon tramite un tubo flessibile, chiamato colonscopio, mentre con la biopsia rettale campioni di tessuto intestinale vengono prelevati ed esaminati al microscopio, ma stia tranquilla: è un prelievo del tutto indolore!

MP31: Se la signora non ha altre domande, possiamo procedere alla compilazione del foglio di ricovero.

P26: Alright. I’m Helen Jensen. I was born in Oslo on the 10th January 1973. Here is my fiscal code.

(La paziente porge il codice fiscale al medico)

Dialogo 2

La signora Jensen viene ricoverata nel reparto di medicina interna, dove viene sottoposta a tutti gli esami che le erano stati prescritti e dopo alcuni giorni viene a conoscenza del loro esito.

MR32: Buongiorno, signora Jensen. Come stiamo? Sono il dottor Magris. Ho qui il responso dei suoi esami.

MR33: Dagli esami ematologici è emerso uno stato di anemia legato a perdita di sangue, mentre quelli parassitologici hanno escluso l’eventualità di malattie parassitarie intestinali.

MR34:E’stata rilevata un’ipertrofia della parete intestinale da infiammazione cronica, la tac e la biopsia rettale fanno escludere la presenza di tumori nell’addome, mentre la colonscopia e la radiografia al bario hanno confermato l’ipotesi che si tratti di morbo di Crohn.

P27: Crohn’s disease? The ER doctor mentioned it but he didn’t tell me much about it… Is it serious?

MR35: No, non nel suo caso. Si tratta di un’infiammazione dell’apparato digerente, che ha colpito l’intestino tenue.

P28: How did I get it?

MR36: Le cause di questa malattia non si conoscono ancora con certezza. Secondo alcuni ricercatori sarebbe di origine batterica, secondo altri, sarebbe da attribuire ad un’anomalia congenita del sistema immunitario che si rivolge contro lo stesso organismo. Sicuramente non è dovuta all’alimentazione e non è infettiva.

contagious.

P29: How come I’ve never heard of it? Is it so rare?

MR37: No, anzi, è una malattia diffusa soprattutto nel Nord Europa e nell’America Settentrionale e la sua incidenza aumenta di anno in anno.

P30: But I will get better, won’t I?

MR38: No, purtroppo non si guarisce, tuttavia tramite la terapia farmacologia è possibile alleviarne i sintomi.

P31: So, what should I do?

MR39: Innanzitutto, deve seguire una dieta povera di fibre, per cui può mangiare tutto tranne frutta e verdura cruda. Poi deve eliminare alcool e spezie. Periodicamente dovrà sottoporsi a controlli in quanto c’è il rischio che la malattia torni a manifestarsi.

P32: If the symptoms reappear, will I have to have an operation?

MR40: L’operazione chirurgica è necessaria solo quando il trattamento farmacologico non è più efficace o se sopraggiungono complicazioni.

P33: What kind of complications?

MR41: Le complicazioni possono riguardare parti dell’apparato digerente così come parti esterne. Per quanto riguarda le prime si può incorrere in occlusioni intestinali, ulcere, tumori ed emorragie intestinali.

MR42: Tra le complicazioni extra-intestinali invece rientrano eritemi nodosi, infiammazioni alle articolazioni ed alla spina dorsale, agli occhi, al fegato ed ai dotti biliari.

P34: Gosh! How can I live with the nightmare of these complications?

MR43: Ma no, dovrà semplicemente prestare attenzione all’alimentazione, sottoporsi a dei controlli periodici e seguire la terapia farmacologica che Le prescriverò.

P35: Thank you doctor Magris, and thank you too (rivolgendosi all’interprete) you’ve both been very kind and polite!

MR44: Si figuri signora! Facciamo solo il nostro dovere!

MR45: Allora, questa è la ricetta dei medicinali per la terapia e questo è il mio biglietto da visita. La invito a tenermi informato sugli sviluppi della malattia, sia in caso di miglioramenti che se dovessero presentarsi nuovi sintomi. Per ogni eventualità sono a sua disposizione.

P36: Thank you again, goodbye.

MR46: Arrivederci.

Dialogo 3

Dopo un mese di terapia farmacologica la paziente contatta il dottor Magris per la comparsa di nuovi sintomi.

MR: Buongiorno Signora Jensen, come mai di nuovo da queste parti?

P: Good morning doctor Magris. Unfortunately I’m here again because although I’ve followed the treatment you prescribed to me I’ve noticed the appearance of some new symptoms…are you sure the results of the last tests were correct?

MR: Che tipo di sintomi avverte?

P: My pain has worsened. For a few days the cramps have been sharper and I’ve completely lost my appetite. If I try to eat something I vomit…But what concerns me the most are these humps on my skin (mostra le braccia).

MR: Stitichezza?

P: Well, now that you mention it, I am.

MR: Tra gli altri sintomi ha avuto anche fastidi agli occhi?

P: Bright light annoys me and the eyes are often irritated.

MR: Alla luce di questi sintomi possiamo ipotizzare un peggioramento della malattia. Si sdrai sul lettino per favore così controlliamo l’addome.

(La paziente si sdraia e il medico la visita)

MP: Le fa male se la tocco qui? (Il medico fa pressione sulla parte inferiore sinistra dell’addome)

P: Yes.

(Il medico batte con le dita sull’addome della paziente)

MP: L’addome appare molto gonfio e teso e nel suo caso è particolarmente evidente, data la sua costituzione magra.

MP: Sarebbe necessaria una radiografia per poter accertare le condizioni del suo intestino. Ancora non posso dirlo con certezza ma data la sua storia clinica potrebbe trattarsi di occlusione intestinale.

P: Is it something serious?

MP: Se l’esame confermerà la mia ipotesi dovremo operarla con una certa urgenza, ma questo solo per evitare che la situazione peggiori... In realtà non deve preoccuparsi perché è un’operazione molto frequente e tutto sommato semplice.

P: What?? You must be joking!! I’ll undergo no surgery…!

MR: Guardi…non voglio spaventarla, ma se non accetta di sottoporsi all’operazione al più presto la situazione potrà degenerare: vomiterà materiale fecale fino a rischiare la morte per intossicazione.

P: Isn’t it possible to solve the problem through in any other way?

MR: Purtroppo no, altrimenti le avrei prospettato subito questa possibilità.

P: And what would the surgery consist of?

MR: La colostomia consiste nella creazione di un ano artificiale tra la parete addominale e il colon per creare un passaggio attraverso il quale verranno espulse le feci. Per rimuovere il blocco sarà necessario asportare la parte di intestino interessata.

P. It sounds so serious, but I guess I have no other choice than accepting the operation. I also have the problem that I cannot afford to be absent from work for a long time.

MR: Non si preoccupi: la convalescenza durerà al massimo due settimane e nel giro di pochi giorni dopo l’operazione potrà tornare a casa.

MR: Inoltre è bene sapere che dato lo stadio evolutivo della malattia le verrà riconosciuto un invalidità del 50%. Questo secondo la legislazione italiana.

P: Thank you for telling me.

MR: Se non ha altre domande io procederei all’esame radiologico. Se non le spiace attendere l’esito possiamo direttamente comunicarglielo e predisporre un’eventuale ricovero per l’operazione.

P: Alright.

MR: Non si preoccupi, andrà tutto bene.

DIALOGO 1

Il signor Black si reca dal medico per una visita; lo accompagna la sorella nel ruolo di interprete.

p-: paziente

s-: sorella

d-: dottore

p-Good morning. My name is Joe Black. I’m American. I have been here just for a month and I can’t speak Italian very well.

d-Buongiorno. Io sono il dottore Rinaldo Aspi. Mi dica pure qual è il suo problema.

p-Oh, well, it’s been a month, you know? I always feel washed out, you know tired and I feel a sort of pain in my bones. And, oh yes, sometimes during the night I wake up and I’m sweating.

d-Da quanto tempo soffre di questi disturbi?

p-Ah, about a month.

d-Ha altri sintomi? Tipo febbre, mal di testa? Ha perso peso ultimamente?

p-Oh, you know, sometimes I suffer from night fever and actually I have lost some weight… I’ve lost 10 pounds, more or less. And, yes, I frequently suffer from headaches, but I blamed it on my job.

d-Ah, sì appunto… Vorrei sapere che lavoro svolge e vorrei avere qualche informazione personale, età, luogo di nascita e… se pratica qualche sport che potrebbe giustificare la stanchezza.

p-Sports? No way, I got no time for sports. Anyway, I’m 42 years old, I was born in New Orleans, and yes, I’m an architect.

d- Allora, lavoro sedentario, impegnativo, niente sport…vita tranquilla. Beh, visto che si è trasferito qui solo da un mese, potrebbe trattarsi di un semplice affaticamento dovuto al cambiamento. Ad ogni modo, le prescriverei degli esami di routine per essere sicuri che non ci sia qualcos’altro. Ma stia tranquillo, è la prassi.

p-Some tests? But, why? I mean, there isn’t anything wrong with me, is there?

d-No, voglio solo escludere una serie di malattie che possono presentarsi con gli stessi sintomi.

p-All right, so what kind of tests is he talking about?

d-Si, stia tranquillo: come le ho spiegato prima, sono esami di routine. Innanzitutto le prescriverei delle analisi del sangue per verificare che tutti i valori siano nella norma, e poi, anche un esame delle urine per escludere la presenza di agenti patogeni.

p-Okay so, what should I do, where am I supposed to go?

s-Sì, cosa deve fare a questo punto?

d-Bene, questa è l’impegnativa per le analisi, vada giù al primo piano al laboratorio analisi per i prelievi. Già nel pomeriggio dovrebbe poter ritirare i risultati, e poi ritorni da me.

p-Okay, thank you very much and, see you this afternoon then.

d-Di niente, a dopo.

(Il paziente si sottopone ai prelievi e dopo una lunga attesa riceve i risultati e si reca di nuovo nell’ufficio del Dottor Aspi.)

d-Dunque, dalle analisi risulta che il numero dei suoi leucociti è decisamente alto rispetto alla norma; il numero delle piastrine e dei globuli rossi invece, è piuttosto basso. Quindi, le consiglierei una visita specialistica da un ematologo, se vuole le fisso subito l’appuntamento per domani.

p-But, is it so serious? I mean, why a hematologist?

d-Perché visti i risultati delle sue analisi, sarebbe meglio che si rivolgesse ad uno specialista nelle anomalie del sangue.

p-Seems like I cannot do anything else then. All right, thank you very much Doctor.

d-Arrivederci.

DIALOGO 2

Il paziente si reca all’appuntamento dall’ematologo. Questa volta, su richiesta del medico, è stata chiamata un’interprete professionista.

d-Bene, signor Black. Dalle analisi che mi ha portato noto una certa anomalia nella conta dei globuli bianchi, che risultano piuttosto elevati. Inoltre, la conta dei globuli rossi e delle piastrine è molto bassa. Per questo le consiglierei delle analisi più approfondite: una biopsia del midollo spinale.

p-But, why a biopsy? Isn’t it something you do when you have cancer? And, what’s this bone marrow thing? What do you need it for? Do you mean I have cancer? Tell me, please! Tell him I need to know.

d-Sì, stia tranquillo. Allora, precederemo così: preleveremo con una puntura un campione di midollo dalla base della spina dorsale. Dopodichè effettueremo una biopsia sul campione. Sì, è purtroppo un esame per individuare l’eventuale presenza di cellule tumorali.

p-Cancer? Cancer? What kind of cancer? Am I going to die? What do I have to do now?

d-Beh, dalle analisi iniziali potrebbe trattarsi di leucemia, ma è ancora presto per una diagnosi definitiva. La cosa più conveniente da fare adesso è che lei si sottoponga immediatamente alle analisi. Una volta avuti i risultati discuteremo sul da farsi.

p-Ok, let’s do it immediately, then, because I want to be sure I’m ok, you know…

d-Va benissimo. L’ideale sarebbe eseguire le analisi domani stesso. Mi faccia controllare se è possibile.

(Il medico telefona)

(Il medico termina la chiamata)

d-Sì, è fortunato. Si presenti domani mattina alle 9 in ambulatorio con questa impegnativa, la carta d’identità e tutto il necessario per qualche giorno di ricovero.

p-Hospitalized? Why? I thought it was a minor test. Is it going to be painful? Will I need an anaesthetic?

d-In effetti, la puntura in sé è piuttosto dolorosa, anche perché si tratta di un esame invasivo. La sottoporremo ad un’anestesia locale; il ricovero è solo una forma di precauzione, dato che deve rimanere disteso per qualche ora, vede niente di preoccupante.

p-Ok, so I thank you very much. I’ll come back tomorrow morning.

d-A domani.

(L’indomani mattina il signor Black si sottopone al prelievo del midollo. Dopo x giorni ritira i risultati e si reca nuovamente dal dottor Lecter.)

d-Dunque…Purtroppo devo comunicarle che dalla biopsia risulta che lei è affetto da leucemia linfocitica cronica.

p-…….. Are you telling me I have leukaemia? What, what do you mean with lympho…you know, that thing?

d-La leucemia linfatica è caratterizzata da proliferazione eccessiva e iper attività del tessuto linfatico, ossia nel sangue aumenta il numero di linfociti e linfoblasti maligni. Quindi, il suo midollo osseo produce globuli bianchi malati che si accumulano nel sangue e nei linfonodi.

p-Oh my God! So, I’m going to die! What am I supposed to do now? And I thought it was just the flu!!! How much time do I have left?

d-Beh, insomma, capisco che sia un brutto momento, ma se la può confortare le ripeto che si tratta di una forma cronica di leucemia, e non letale come nelle forme acute. Ciò vuol dire che il progredire della malattia è lento e una diagnosi precoce, come questa, le garantisce maggiori possibilità di cura.

p-So, I’m not going to die yet, am I? How can it be cured?

d-Io le consiglierei dei cicli lievi di chemioterapia, poiché la malattia è ancora allo stadio iniziale. Se la cura risultasse insufficiente, in futuro aumenteremo le dosi dei farmaci oppure proveremo con la radioterapia, solo se la sua malattia dovesse degenerare improvvisamente.

p-Ok, seems like chemotherapy is the lighter of the two, but can you tell me something more about this treatment?

d-Consiste nella somministrazione attraverso un catetere endovenoso di un cocktail di farmaci contro il cancro che entrano in circolo nel sangue uccidendo le cellule tumorali, ma purtroppo anche quelle sane: questo provoca degli effetti collaterali, come vomito, diarrea, perdita di capelli e irritazione dell’esofago.

p-Oh, oh…(pausa) It seems I have no choice if I want to live on.

d-Bene, inizieremo domani stesso. Venga qui domani mattina alle 10 per la parte burocratica e per iniziare con il primo ciclo. A domani.

p-Ok, thank you. See you tomorrow.

I-Grazie. Arrivederci.

DIALOGO 3

(Il signor Black, dopo circa un anno dalla visita con il dottor Lecter, ritorna nel suo studio per un controllo.)

d-Buongiorno signor Black, la trovo in forma! Come si sente?

p-Oh yes, I feel pretty well, I feel like treatment is working. I’m here for the annual check up. Here you are my medical record.

d-Sì, mi faccia dare un’occhiata. (legge) Ah, vedo che risponde bene alla cura, quindi non è necessario aumentare le dosi di farmaci. Direi che a questo punto la sua malattia è entrata nella fase regressiva.

p-What do you mean with remission? Is it a good thing?

d-Adesso le spiego meglio: con il primo ciclo di chemioterapia abbiamo cercato di uccidere il maggior numero di cellule tumorali, attraverso una massiccia dose di farmaci. Successivamente dalla sua cartella risulta che lei è stato sottoposto al trapianto di cellule staminali nel midollo osseo per ricostruire il sistema immunitario e proteggere l’organismo dagli effetti debilitanti della chemioterapia.

d-Quindi, siamo passati alla fase in cui le somministriamo una quantità di farmaci ridotta per mantenere sotto controllo il numero di cellule tumorali. È questo che si intende per fase regressiva.

p-Oh, great! Does it mean I’m getting better?

d-Beh, credevo che la cosa le fosse chiara…in realtà la sua malattia è curabile ma non guaribile, lei continuerà normalmente la sua vita, ovviamente con gli adeguati accorgimenti, ma imparando a convivere con la cura.

p-I see…it is going to be hard but I’ll try my best. Thank you very much for you help, Doctor. See you the next year.

d-Di niente! Buona fortuna.

(il signor Black continua ancora a sottoporsi a chemioterapia e conduce una vita “quasi” normale.)

LEGGENDA:

D: dottore

P: indiano

N: infermiera

PARTE PRIMA: IN ACCETTAZIONE

P: Ouch ouch, piede hurts!

N: Si calmi, signore e mi dica cos’è successo.

P: Hurt, ouch, ouch.

N: Per favore, si calmi altrimenti non la potrò aiutare. Mi capisce? Parla italiano?

P: Un pezzetto.

N: Ahh, ecco l’interprete.. Gli chieda un documento.

P: No, my wallet is in the van where I change my clothes before working.

N: Siamo sicuri che non sia una scusa e che non sia un immigrato illegale? Ehi tu, lavori in nero?

P: I’m a legal immigrant! I’ve been working in this country for 7 years, and I’ve always paid my taxes! I’m an honest worker, bloody hell, my foot hurts so much!!

N: Ehi, dica al suo signore di stare calmo!

N: Ora, mi faccia scrivere il numero di telefono del suo datore di lavoro che devo controllare.

P: Who cares about the phone number?! I can’t bear this pain anymore!! Call a doctor!

N: Chi è lei per darmi ordini?! Si faccia dare quel numero e mi spieghi cosa gli è successo.

P: Bloody Italian bureaucracy?! I was working and a brick fell on my foot! It hurts very much!

N: Va bene, intanto andatevi a sedere su quelle sedie e gli faccia compilare questo modulo con i soliti dati, nome, cognome, luogo e data di nascita, residenza… le solite cose insomma. Ah, e ovviamente i dati scritti sulla tessera sanitaria, come l’ASL di riferimento e appena un dottore si libera dai casi più urgenti sarete chiamati e dovrete andare in fondo a quel corridoio e una mia collega vi dirà in che studio entrare.

[15 MINUTI PIÙ TARDI]

(Il paziente perde la coscienza)

[NELLO STUDIO DEL MEDICO SUBITO DOPO]

D: Signor Saswathi, mi sente? Ah, ecco che riprende conoscenza. Signor Saswati, come si sente? Sta meglio?

P: Water… water… Water please, I’m so thirsty…

D: Ecco qui. Signor Saswati, va meglio? Cos’è successo? Ha idea del perchè è svenuto? Ha mangiato? Traduca, per favore.

P: No, no time this morning. What’s this thing in my arm? I hate needles!! Take it out!

D: Abbiamo dovuto farle una flebo per farla riprendere.

P: What’s that?

D: Gli dica che sono un po’ di zuccheri e sali minerali, giusto per dargli un po’ di forze.

P: Ok, but now I’m ok, so please take it out of my arm.

D: Allora, sig. S., mi racconti cos’è successo.

P: Can I have some more water, please?

D: Ecco qui, ma lei traduca intanto.

P: I was working as usual – I’m a bricklayer, but lately sometimes my vision is blurred and I thought I had placed the brick properly on the beam, but I hadn’t and the brick fell on my foot. I think it’s broken because it hurts so much...

D: È in cura per ipertensione?

P: No why? What does this have to do with my foot? I need to go to the toilet.

D: Prego, da quella parte.

[DOPO 5 MINUTI]

D: Allora, vediamo questo piede. Se la tocco così fa male?

P: Ouch!

D: Un attimo di pazienza che devo toglierle la scarpa.

P: Ouch!

D: Ho quasi fatto. Oh, ma quanti taglietti! Lei suda molto?

P: What does this have to do with my foot? I’m sure it’s broken!

D: Un attimo di pazienza. Le brucia in mezzo alle dita?

P: Yeah.

D: Le fa male in altri punti? Da quanto tempo ha questi taglietti?

P: I don’t know, maybe a couple of weeks. Yeah, only the foot.

D: E se muovo il piede così?

P: No.

D: Sinceramente non credo sia una frattura, al massimo una microfrattura. Faremo una radiografia per scrupolo se lei è d’accordo. Quel che m’interessa sono questi taglietti. A parte il piede come sta? Mi ha detto d’essersi sbagliato ad appoggiare il mattone: ha per caso problemi di vista?

P: Well, lately I sometimes have blurred vision and I’m always tired. Can I have more water, please?

D: E noto che è anche assetato. Strano che abbia i piedi così disidratati nonostante beva così tanto. Gli chieda se beve sempre così tanto.

P: Lately, yes. But what’s going on? Why all of these questions?

D: Solo un altro paio di cose. Oltre ai problemi di vista ha anche gli occhi rossi? Ma questa sete comunque… Soffre di poliuria? Quindi soffre di poliuria ed è sempre stanco.

P: Poliuria?

D: Sente spesso il bisogno di andare ad urinare, più del normale.

P: Yeah, I always need to pee.

D: Allora, propongo di fare un ematochimico data la APP, nient’altro che esami del sangue, perchè lei presenta alcuni tipici sintomi del diabete. Ma aspettiamo le analisi prima di qualsiasi cosa e non si preoccupi perchè, anche se fosse non avrà particolari problemi.

P: What? Diabetes? And what’s that? No, no! Is it serious? No needles! I hate needles!

D: Purtroppo stavolta dovrà sopportare una siringa per evitare problemi molto più grossi in futuro. Il mio assistente le farà gli esami e noi ci vediamo qui tra poco con gli esiti.

PARTE SECONDA: DI NUOVO NELLO STUDIO DEL MEDICO

Dottore: Come temevo i risultati dimostrano che lei è affetto da diabete.

Paziente: Is there a cure? Will this change my life?

D: No, dal diabete non si può guarire, ed è certo che in qualche modo cambierà la sua vita, ma e' possibilissimo non solo convivere, ma anche vivere bene pur essendo diabetici

P: But why do I have diabetes? What causes it?

D: Il corpo non produce l’insulina o non ne produce abbastanza da mantenere i livelli di glicemia nella norma. La conseguenza è l’iperglicemia. In ogni caso potrà trovare tutte le spiegazioni in questo libricino oppure se vuole in inglese, consulti il sito dell’associazione americana dei diabetici.

P: But this sounds serious!

D: Non si preoccupi, si tratta solo di seguire una dieta.

P: A diet? Do you think I'm fat?

D: No, una dieta intesa come regime alimentare mirato a mantenere i livelli di glicemia il più vicino possibile a quelli fisiologici, bilanciando con l'assunzione di carboidrati l'effetto ipoglicemizzante dell'insulina.

P: I don't understand a single word

D: Dunque, gli alimenti masticati e deglutiti giungono nell'intestino, vengono demoliti in zuccheri, grassi, e proteine, quindi dopo essere stati assorbiti dall'intestino, passano nel sangue. L'insulina determina un rapido allontanamento delle proteine, zuccheri e grassi dal sangue ai luoghi d’utilizzazione o di deposito. L'azione dell'insulina determina una netta riduzione degli zuccheri nel sangue (glicemia) circa due ore dai pasti. Se viene a mancare l’azione dell’insulina, vi e' un rapido aumento della glicemia.

P: So this explains the injections, but why a diet?

D: Per esempio, gli zuccheri semplici aumentano il livello di glicemia, quindi vanno evitati.

P: But almost everything has sugar, what about fruit?

D: La frutta, se fresca, è consentita in dosi limitate, ciò che va evitato è la frutta secca e quella sciroppata.

P: Ok, I see. Should I avoid anything else?

D: Io posso darle delle indicazioni temporanee, ma dovrà andare da un nutrizionista specializzato.

P: Any nutritionist?

P: Will it be a very strict diet?

D: No, dovrà evitare i grassi, perciò niente burro o strutto, carni rosse, latticini, e salumi, ma potrà mangiare carni magre, oli vegetali e bere latte scremato.

D: Carni magre, oli vegetali e latte scremato

P: What about eggs? I love eggs. I could live on eggs.

D: Le uova vanno mangiate con moderazione, non più di quattro la settimana, poi niente zucchero e niente alcool.

P: But I can't eat anything.

D: No, esistono degli alimenti che potrà assumere liberamente, tutte le bevande light, condimenti vegetali, tutte le verdure, ma non i legumi, non le patate, i peperoni, i porri, le cipolline e le carote, ma potrà tranquillamente mangiare caramelle e gomme senza zucchero e potrà usare dei dolcificanti, quali aspartame e saccarina.

P: I think I understand, but it seems really difficult. What about the insulin? What do I need to know? What about the injections?

D: È più facile di quello che sembra, basta prenderci la mano... poi vada dalla mia infermiera, che le spiegherà e troverà consigli utili anche nel libricino che le ho dato prima. Per quanto riguarda l'insulina invece, essendo lei affetto da diabete di tipo due, non è insulino-dipendente e quindi non avrà bisogno di iniezioni. Principalmente, la dieta seguita in modo corretto e dell'esercizio fisico dovrebbero essere sufficienti...

P: Ok, thank you. I’ll go to the nutritionist as soon as possible.

D: Di niente, arrivederci.

P: Goodbye

PARTE TERZA: QUALCHE ANNO PIÙ TARDI AL PRONTO SOCCORSO

D: A quanto pare la sua dieta non è stata sufficiente, e quindi dovremo procedere con una terapia farmacologica…

P: No, the diet is ok, I’m fine now…

D: Certo, ora si sente bene perché le abbiamo fatto delle iniezioni di insulina, ma da come si è presentato, e dalla sua APR non posso certo dire che lei stia bene

P: And so what am I supposed to do? I really don’t like needles, I hate needles…

D: Per il momento niente iniezioni…io proporrei una terapia ipoglicemizzante orale. se non dovesse portare ad un buon controllo dei valori glicemici allora sarà necessario ricorrere alla terapia insulinica…

D: La terapia potrà essere somministrata una sola volta la sera insieme agli ipoglicemizzanti orali, la così chiamata “terapia bedtime”, oppure con tre o quattro iniezioni giornaliere…

P: Ok, but I don’t want injections, may I choose the therapy?

D: No, la terapia non è scelta dal paziente…Devo fare degli esami per vedere il suo livello di glicemia, e se in caso presenta della glicosuria…ma purtroppo gli abbiamo iniettato dell’insulina quindi gli esami non possono essere fatti oggi…

P: Oh…so what am I supposed to do? May I come back some other day?

D: Si, è necessario che lei prenda un appuntamento… anzi no, torni sabato mattina presto, a stomaco vuoto, e senza aver usato il bagno

P: No, I work on Saturday, it would be better if it was next week, I have shifts…

D: Senta, mi scusi, forse lei non si rende conto che il diabete è molto pericoloso? Lei rischia di incorrere in complicanze molto serie, che intaccheranno il suo sistema vascolare e quello nervoso…. potrebbe avere angiopatie, neuropatie, e non faccia quella faccia, sono cose molto comuni…

P: Ok, ok, ok, I’ll ask my boss to change shifts…could you give me something for the moment, or am I supposed to just follow the diet?

D: Non posso prescriverle niente, ma non posso nemmeno fidarmi di lei dato che non sta assolutamente seguendo la dieta...ecco, qui ci sono delle pillole, le prenda solo ed esclusivamente prima dei pasti nei quali pensa di non seguire la dieta…

P: Ok….See you on Saturday then…..thanks a lot doctor, I thought I was dying.

D: Già, l’iperglicemia dà questa sensazione, ora non ci pensi più, e cerchi di non mangiare cose che non le sono consentite….

P: Yes, thanks a lot, and see you on Saturday.

D: Arrivederci

DIALOGO 1

La signora Jane Hudson (35 anni) è una turista inglese in vacanza in Italia con il marito. Nel corso della notte, in preda a dolori atroci, si reca al pronto soccorso con il marito. I due non conoscono l’italiano e, al loro arrivo, in ospedale non sono reperibili interpreti professionisti. Ci si avvarrà quindi dell’aiuto di un’infermiera con una mediocre conoscenza dell’inglese.

P = paziente (Jane Hudson)

M = marito della paziente (William Hudson)

D = dottore (Cesare Romano)

Ingresso del pronto soccorso. Entra una donna urlando:

P: Help! Help! I need help!

M: I need a doctor, my wife is feeling extremely bad!

D: Cosa sta succedendo? Signora, si calmi!

M: Oh doctor, thank God you are here! My wife is in pain.

D: Scusi ma non capisco. Un momento! (Rivolgendosi all’infermiera accanto a lui) Presto, chiama Maria, se non sbaglio lei mastica un po’ di inglese. (Rivolgendosi alla coppia gesticolando). Un momento.

M: Just a moment? Can’t you see she’s suffering?!

L’infermiera Maria Roselli li raggiunge.

D: Chiedile cos’ha.

P1: It hurts! It hurts! I feel a twinge in my right side and I also feel sick.

D2: Beh che stesse male me ne ero accorto. Spostiamoci in Sala Visita 1.

M2: Wait, haven’t you got a wheelchair or something? Can’t you see she can’t walk?

In Sala Visita 1

D3: Quali sono i suoi sintomi, cosa si sente esattamente? Mi spieghi.

P2: We come from England, we are here on holiday. A couple of days ago I started to feel bad, I felt feverish. And my side started to hurt.

M3: We didn’t come earlier because we are supposed to go back to England in 2 days, and we thought it was just a chill.

D4: Ma quanto è alta la febbre? L’ha misurata?

P3: Yes, the last time I measured it, it was 38.

D5: Ma la febbre è continua o si modifica durante la giornata?

P4: It tends to rise at night.

D6: Quando la febbre sale, sente dei brividi?

P5: Yes that’s right. I’ve got shivers all over my body.

D7: Ha preso qualche farmaco per fare abbassare la temperatura?

M6: I went to the Chemist’s and I was given this. (mostra la scatola al medico.)

D8: Ah bene, la Tachipirina, paracetamolo quindi. E dopo quando tempo scompariva la febbre?

P6: The fever went down one hour after taking the pill.

P7: But the pain in the side just got worse! It hurts!

D9: Ma provi a descrivermi meglio questo dolore.

P8: As I said before, it’s a twinge in my side. It’s very intense.

D10: Sì ma le chieda se il dolore aumenta se si piega, o se fa qualche movimento particolare…

P9: When I bend it gets definitely worse.

D11: Sì, ma le chieda con quali movimenti peggiora.

P10: I told you! When I bend!

M7: Yes, bend, like to pick up something from the floor!!

D12: Le chieda se è la prima volta che sperimenta questi sintomi.

P11: No, not really, every now and then I suffer from cystitis, but it is the first time that it has hurt like this.

D13: Ma ha controllato il colore delle urine? Sono trasparenti, rossastre, ha eliminato qualcosa di strano simile alla sabbia?

P12: Yes, it is reddish and murky, but no sand.

D14: Le chieda, le chieda se ha qualche allergia, soprattutto a qualche farmaco o ad alimenti.

P13: As for medicines, I’ve never suffered from allergies. I don’t know if it’s relevant, but I cannot eat strawberries.

D15: Beh, veramente le abitudini alimentari mi interessano. Anzi, le chieda in cosa consiste la sua dieta abituale, e poi se fuma, se beve alcolici, il livello di pressione arteriosa, il colesterolo.

P14: I drink a lot of milk and I eat many vegetables and little meat. I am a social smoker and a tee-totaller. I haven’t tested my blood recently, so I couldn’t really tell about cholesterol.

D16: Quindi immagino non sappia dirmi niente della pressione arteriosa. Va bene, allora gliela misureremo in seguito. (Rivolgendosi alla paziente) Dunque signora, mi rendo conto che in questo momento preferirebbe che io le dessi un antidolorifico, ma ho bisogno di raccogliere ulteriori informazioni prima di poter formulare una diagnosi. Quindi non si preoccupi, stia calma. Mi dica, qualcuno nella sua famiglia, soprattutto i suoi genitori o fratelli e sorelle se ne ha, sono affetti da qualche patologia o hanno mai manifestato dei sintomi simili ai suoi?

P: My mother suffers from diabetes and my father died 4 years ago of a heart attack. I am an only child.

D19: Guardi, la faccia accomodare sul lettino e le prenda la pressione. Così poi possiamo passare ad un rapido esame obiettivo.

La donna si siede e l’infermiera le prende la pressione

I: La minima è 68 e la massima 100, dottore.

D20: Bassina. Vabbè, lo appunti sulla cartella mentre io visito la paziente.

D21: (Rivolgendosi alla paziente). Bene signora, si sdrai.

P18: Yes, sure.

Il dottore palpa l’addome.

D23: Signora, mi dica quando le faccio male.

P19: Ouch! Here, here, right here doctor.

D24: Bene bene. A questo punto passerei a prescrivere alcuni esami. Dica che se vuole si può sedere.

D25: Allora, prenda nota dei seguenti esami: esame delle urine, urinocoltura, ecografia delle vie urinarie, RX dell’addome, esame del sangue comprensivo di creatininemia e azotemia.

M10: So have you made a diagnosis?

D26: Direi che potrebbe trattarsi di una calcolosi renale. Ho prescritto a sua moglie una serie di analisi che effettueremo subito qui in ospedale, tra cui un esame del sangue e delle urine per verificare il funzionamento dei reni e per lo studio del sedimento urinario. E poi un’ecografia e una radiografia per capire qual è la natura del calcolo ed eventualmente dov’è localizzato. A proposito abbiamo bisogno di sapere se è incinta, per la radiografia ovviamente.

P20: No, I am not pregnant.

M11: Fine, but what about the pain, can’t you do anything to alleviate it?

D27: Certo, certo, le dica che intanto la tratterremo qua e le assegneremo una stanza dove potrà riposare. Le somministreremo degli antidolorifici ma per gli antibiotici dovremo aspettare il risultato degli esami. Ah dimenticavo, le dica anche che dovrà bere molta acqua, perché se si trattasse di calcoli renali servirebbe ad agevolarne l’espulsione naturale.

P21: Thank you, I hope the pain-killer will work immediately.

D28: Ah, dimenticavo una cosa molto importante. Le dica di urinare in un contenitore, così se dovesse espellere il calcolo, potremmo analizzarlo.

P22: Fine, fine, as long as I can sleep.

D29: Beh, intanto cerchi di riposare. Passerò più tardi per vedere come si sente.

L’infermiera conduce la signora Jane Hudson nella sua camera.

DIALOGO 2

Durante la discussione dei risultati degli esami è presente un interprete professionista a cui l’ospedale ha fatto ricorso altre volte, il dott. Davide Viberti (I). Il medico che discuterà le analisi con la paziente è uno specialista, il nefrologo dott. Maurizio Cortina (D).

Si recano nella Sala Visita, dove ad attenderli ci sono la signora Hudson e il marito.

D1: Piacere, sono il dottor Maurizio Cortina, primario del reparto di Nefrologia di questo ospedale.

Paziente: Nice to meet you.

M3: Could you please tell me what I am suffering from?

D2: Senz’altro. Ma intanto, signora, mi dica, come si sente oggi? E’ diminuito il dolore?

P1: Well, I’m feeling slightly better, thank you.

D3: Ho qui i risultati delle sue analisi, adesso li commentiamo insieme.

D4: Partiamo dall’eco. E’ presente un calcolo rotondeggiante delle dimensioni di 5 millimetri, nel terzo superiore dell’uretere. L’ idronefrosi fortunatamente è bassa.

P2: Well, it sounds like good news, but I don’t really understand much of it. Would you mind explaining it to me in more simple terms?

D5: Ma senz’altro, ha ragione lei. Il calcolo renale è come una piccola pietrolina di sali minerali che si forma nell’uretere, che collega i reni alla vescica.

D6: Nel suo caso si trova nella parte alta dell’uretere, ma non lo ha ostruito completamente, e questo è un buon segno perché vuol dire che non c’è il rischio di insufficienza renale.

P3: Thank God.

D7: Per quanto riguarda la composizione del calcolo, dall’esame delle urine, o meglio, del sedimento urinario, si è visto che sono presenti numerosi cristalli di calcio, ed è quindi probabile che il calcolo sia proprio di natura calcica.

D8: In attesa del risultato dell’urinocultura le somministreremo un antibiotico che copre la maggior parte delle infezioni urinarie.

P4: Good. Is that all? Is there any other treatment that I am supposed to undertake?

D9: Beh no, direi che non è tutto. Intanto le darò un antispastico per favorire la dilatazione dell’uretere in modo che il calcolo possa procedere.

P5: But... will it hurt?

D10: Le fitte che finora ha provato sono dovute alla contrazione dei muscoli lisci intorno all’uretere. L’antispastico dovrebbe ridurre le contrazioni, ma se il calcolo giungerà in vescica da solo sicuramente proverà un dolore intenso.

D11: Certo, non sarebbe piacevole però in questo caso non ci sarebbe necessità di intervenire ulteriormente.

P6: I see. But what if this thing does not happen?

D12: In quel caso saremo costretti ad effettuare una litotrissia d’urto, ossia un bombardamento del calcolo con onde d’urto in modo da frantumarlo.

P7: Is this lithotripsy a sort of surgical operation?

D13: No, non è una procedura cruenta, a volte si ricorre all’anestesia locale, al massimo potrà sentire una sensazione spiacevole di vibrazione dell’addome.

P8: So, I wouldn’t run any risk, would I?

D14: No, assolutamente no. Comunque la devo avvertire che esistono altri trattamenti più cruenti a cui potremmo essere costretti a ricorrere in ultima istanza.

D15: Una di queste procedure è l’ureterolitotrissia. In questo caso viene introdotto un catetere in vescica, attraverso il quale viene fatto passare un litotritore che frantuma il calcolo meccanicamente.

P9: What about anaesthesia in this case?

D16: Sì, la sottoporremmo ad una anestesia leggera per via endovenosa senza comunque la necessità di una intubazione.

P10: Any other alternatives? What am I to do now? Should I choose one of the therapies? What do you suggest? I don’t know anything about these things!

D17: Ma signora, non c’è bisogno di agitarsi. Io per correttezza sono tenuto ad illustrare tutte le possibili cure, ma ritengo che date le dimensioni ridotte del suo calcolo le probabilità che lei lo espella naturalmente sono molto alte.

P11: Ok, I’m going to calm down, but please tell me, what can I do?

D18: Benissimo. Le dica che per ora possiamo soltanto aspettare. Almeno per le prossime 24 ore non interverrei in alcun modo, ma, se lei è d’accordo la tratterrei qui in ospedale per tenerla sotto osservazione. E’ importante però che lei beva il più possibile e che urini in un recipiente.

P12: Of course, if you think that this is necessary. As for water and vessels, I know all these things. I have already been told in the emergency room.

D19: Bene allora, si riposi, passerò a trovarla più tardi.

P13: Thank you so much, to the both of you. See you later then.

DIALOGO 3

La signora Hudson ha espulso il calcolo naturalmente. Il dottor Cortina la raggiunge accompagnato dall’interprete per verificare le sue condizioni, informarla dei risultati delle analisi chimiche effettuate sul calcolo e darle dei consigli sulla dieta da seguire.

D1: Signora Hudson, ha visto che come ci aspettavamo il calcolo è stato espulso?

P1: Yes, indeed. As I told to the nurse, I was asleep and was suddenly woken up by a sharp and overwhelming pain, which had shifted from my side to my belly, in the lower part.

P2: I felt the urge to go to the toilet and while I was urinating I felt a terrible pain and I heard the sound of something falling in the vessel, something like a stone.

D2: Come vede la cosa si è risolta nel migliore dei modi. Il suo calcolo è stato analizzato chimicamente ed ho qui i risultati di tali analisi.

P3: So could you now explain to me why all this happened, what are the causes? And, most importantly, could this happen again?

D3: Guardi, nonostante la ricerca in merito alla calcolosi renale sia molto attiva, non è ancora stata fatta piena chiarezza sulle cause: si parla di predisposizione genetica, di dieta ma anche di una vita troppo sedentaria.

P4: Well, but that’s too generic! Research is important, but what about me? How can this possibly be applied to my case?

D4: Ma non si preoccupi, è proprio per darle delle informazioni più precise che abbiamo fatto analizzare il suo calcolo e gli esami hanno confermato che era composto da calcio, quindi...

D5: Sì, dicevo, dato che si tratta di un calcolo di calcio lo spettro delle possibili cause si restringe. L’ipercalciuria è l’anormalità metabolica più comune nei casi di calcolosi renale. In termini semplici significa che il suo organismo ha la tendenza ad assorbire più calcio del normale.

P5: And this means that if I change my diet everything will be alright, doesn’t it?

D6: Sì, modificare la dieta è importante, Lei dovrà seguire una dieta povera di calcio, dunque limitare al massimo il consumo di latte e derivati, di frutta secca e abituarsi a bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno.

P6: I can certainly do this, but what about relapses?

D7: Purtroppo in merito a questo non posso darle alcuna certezza. Potrebbe verificarsi nuovamente, ma in tal caso, conoscendo già i sintomi, potrebbe recarsi in ospedale alle prime avvisaglie.

D8: Se non ha altre domande, può andare in accettazione, dove le forniranno la documentazione necessaria per le dimissioni.

P7: Well, no, everything is clear. Moreover, I have to pack as we’re leaving tomorrow.

D9: Bene, non mi resta che augurarLe buon viaggio!

P8: Thank you so much for your help, I mean, to the both of you obviously.

D10: Non c’è di che. Arrivederci.

P9: Good bye.

Il sig. Foster, americano di 58 anni, si trova in vacanza presso alcuni amici italiani. Dopo ripetuti attacchi debolezza, svenimento, perdita dell’equilibrio, e amaurosi fugace, inizialmente durati pochi secondi, e negli ultimi episodi protrattisi più a lungo, decide di recarsi al Pronto Soccorso per capire se si tratta di qualcosa di grave.

Introduction

At the Emergency Department (Reception Desk)

P1 – Good evening. Could you help me please? I had some problems and I would like to see a doctor. Here is my friend Mario Bianchi, he will help me because I can’t speak Italian.

R1 – Ok, il dottore la visiterà appena possibile. Prima vorrei farle un paio di domande. Da dove viene?

P2 – I’m American.

R2 – Ha una copertura assicurativa sanitaria valida nel nostro stato?

P3 – Oh yes, I signed a policy with the company I work for, L&G, that should allow me to receive medical care abroad. Is it valid here in Italy?

R3 – Aspetti che controllo... sì, certo, è valida. La prego di accomodarsi in sala d’aspetto. La richiameremo al più presto.

P4 – Thank you very much.

1st Dialogue (Mr. Foster, Dr. Verdi)

P5 – Good evening.

D1 – Buonasera, si accomodi. Mi dica, cosa le è successo?

P6 – Oh... on several occasions I didn’t feel very well. I felt weak and as if I was passing out. I had trouble seeing with both eyes.

D2 – Quando le è capitato lei cosa stava facendo? Stava svolgendo attività fisica oppure era a riposo?

P7 – The first time I was just having a walk with two friends, but the second and third time I was home watching the TV.

D3 – Quanto è andata avanti questa sensazione?

P8 – It just finished as soon as I stopped walking the first time, and after a few minutes the second and third time. Oh, actually the third time it lasted more than the first two.

D4 – Scusi, per essere un po’ più preciso... mi può descrivere di nuovo la sensazione avvertita?

P9 – I felt dizzy, numb and confused. You know, I lost my balance, I couldn’t coordinate my movements anymore, and I had blurred vision.

D5 – Ha fatto qualche accertamento?

P10 – No, no...because it happened last week..and you know, I’ve always been as fit as a fiddle up until now!

D6 – Ha mai fatto esami ematici?

P11 – Yes, but many years ago.

D7 – Fuma per caso?

P12 – No.

D8 – Fa uso di alcol?

P13 – Well, I drink something from time to time when I go out with my friends.

D9 – Fa uso di droghe?

P14 – No.

D10 – Soffre per caso di patologie particolari?

P15 – No.

D11 – Per quanto riguarda la sua famiglia, qualche caso di diabete o malattie cardiache?

P16 – Yes, my mother had two heart attacks a few years ago.

D12 – Si è misurato la pressione sanguigna recentemente?

P17 – Yes, I had it measured two months ago, and the doctor told me it was a little bit higher than normal.

D13 – Bene, poi l’infermiera le misurerà di nuovo la pressione per verificare i valori correnti. Conduce una vita molto sedentaria?

P18 – Well, I work at an office but I try to walk when I can and do some exercise in the gym…well, once or twice a week.

D14 – Ok. Un’ultima cosa... ha avvertito un formicolio in qualche parte del corpo durante questi episodi?

P19 – Mmh...let me think...Oh, yes, actually I once felt pins and needles in my right leg...but what does it mean? Is it something serious?

D15 – Da quello che mi dice ne deduco che si potrebbe trattare di un problema legato alla circolazione. Ma non si preoccupi, è soltanto un’ipotesi. Per prima cosa, l’infermiera le misurerà la pressione, dopodichè l’accompagnerà al centro analisi per un emocromo completo.

P20 – Ok, and then, what shall I do?

D16 – Ora le preparerò l’impegnativa per eseguire un’angiografia. Stia tranquillo, si tratta solo di una radiografia dei suoi vasi sanguigni per vedere se ci sono eventuali restringimenti.

P21 – Ok. Where will I go to do this kind of.. mmh.. tests.. angiography?

D17 – L’infermiera le spiegherà tutto dopo averle misurato la pressione. Quando avrà i risultati degli esami le consiglio di rivolgersi al dottor Rossi, che è un esperto cardiologo amico mio. Lui sicuramente potrà formulare una diagnosi più precisa.

P22 – Ok, thank you very much, doctor. Goodbye.

D18 – Arrivederci.

2nd Dialogue – (Mr. Foster, Dr. Rossi)

P1 – Good morning, doctor Rossi.

D1 – Buongiorno. E’ lei il sig. Foster?

P2 – Yes, I am.

D2 – Molto bene. Ho parlato al telefono col collega Verdi, che mi ha illustrato la sua situazione. Ha qui i risultati delle analisi che le sono state prescritte?

P2 – Yes, here they are.

[The doctor analyzes carefully the results of the examinations]

D3 – Dunque, dagli esami del sangue risulta che il colesterolo è un po’ alto mentre gli altri valori sono nella norma. Dai radiogrammi dell’angiografia vedo invece un restringimento abbastanza importante della carotide interna di sinistra, cioè una delle due arterie che portano il sangue al cervello.

P3 – Oh my God...that doesn’t sound good! Is that the reason why I didn't feel so well? Should I be worried?

D4 – Guardi, quello che le è capitato si chiama TIA, che sta per “attacco ischemico transitorio”, durante il quale l’afflusso normale di sangue al cervello si blocca e vengono temporaneamente compromesse alcune funzioni cerebrali. Questi attacchi possono durare da pochi secondi fino ad un massimo di 24 ore.

P4 – Yes, yes, they lasted a few seconds first, and then the time increased!

D5 – Di solito la causa di questi attacchi è proprio un restringimento delle arterie, come nel suo caso.

P5 – And could you explain to me how do these narrowings form?

D6 – Le cause sono molteplici: assunzione di grassi e alcool, fumo, diabete. Ma molto spesso si tratta di un fenomeno che aumenta con l’avanzare dell’età.

P6 – Oh god.. great! So, now what should I do to solve this problem?

D7 – Nei casi meno gravi di solito è sufficiente assumere dei medicinali anticoagulanti e attenersi ad un certo stile di vita. Tuttavia, nel suo caso, trattandosi di un serio restringimento, quasi il 65% dell’arteria, sarebbe consigliabile un intervento di endarteriectomia.

P7 – Is it really necessary to undergo an operation? You know... I’m a little bit scared.

D8 – Innanzitutto non deve preoccuparsi perché si tratta di un intervento molto semplice svolto sotto anestesia locale. E’ molto importante sottoporsi all’intervento il più presto possibile perché questi attacchi ripetuti sono spesso un campanello d’allarme per un eventuale ictus che potrebbe verificarsi in futuro.

P8 – A stroke?! ... I know that it could be dangerous...and even deadly!

D9 – Le assicuro che se lei si sottopone all’intervento e prende le dovute precauzioni il rischio sarà ridotto al minimo, e potrà svolgere una vita tranquilla e regolare.

P9 – What does this operation imply?

D10 – Le verrà introdotto nella carotide un minuscolo catetere poi, una volta raggiunto il punto ostruito, verrà gonfiato per pochi attimi un piccolissimo palloncino all’estremità del tubo. La pressione del palloncino comprimerà ed aiuterà ad eliminare la placca di ateroma cioè il deposito di grasso.

P10 – How long am I going to stay in the hospital?

D11 – Dopo l’operazione per tre o quattro giorni. Per il momento le prescrivo del clopidogrel, un anticoagulante leggero, è importante che lei lo prenda, sia prima che dopo l’operazione, per almeno quindici giorni.

P11 – All right, then, if this is to be done, I guess I have no other choice.

D12 – Molto bene, adesso la mia segretaria l’aiuterà a fissare una data per l’operazione in ospedale, ma stia tranquillo, sarà io stesso ad operarla, dopodiché quando sarà dimesso la prego di venire di nuovo da me per un ultimo controllo, così le spiegherò anche meglio quali precauzioni dovrà prendere in futuro.

P12 – Doctor, thank you very much. Goodbye.

D13 – Arrivederci, sig. Foster.

3rd Dialogue – (Mr. Foster, Mr. Bianchi, Dr. Rossi)

[After the operation Mr. Foster goes to see Dr. Rossi for a final check-up].

D1 – Buongiorno Sig. Foster, si accomodi pure.

P1 – Good morning, doctor.

D2 – Bene, come si sente dopo l’operazione? Le sono più capitati altri attacchi?

P2 – No, no, I feel fine.. everything was ok.

I4 – No, è andato tutto bene.

D3 – Molto bene. Ora per qualche settimana dovrà riposarsi, poi potrà riprendere la sua routine quotidiana, ci sono delle cose però a cui dovrà stare attento.

P3 – Ok, what am I supposed to do?

D4 – Innanzitutto deve cercare di non avere una vita sedentaria e di svolgere attività fisica almeno per un’ora due volte alla settimana. Dovrà evitare di assumere alcolici ed attenersi ad un’alimentazione corretta.

P4 – Oh that’s not a problem, I mean it won’t be difficult for me to give up drinking...as for food, it will be a little bit harder, you know, I love those big tasty burgers with mayonnaise...

D5 – Assolutamente da evitare, lo dico per il suo bene. Inoltre dovrà seguire una terapia adeguata assumendo degli anticoagulanti per prevenire altri restringimenti.

P5 – Ok, but are these medicines strong?

D6 – Non si preoccupi, si tratta di assumere delle semplici aspirine. Si ricordi inoltre di effettuare dei controlli futuri, all’inizio una volta al mese, poi dopo tre o quattro mesi più di rado. Le suggerisco infine quando saranno trascorsi sei mesi dall’intervento di sottoporsi ad un esame di eco-doppler.

P6 – Oh my God... another test?

D7 – Non si preoccupi, le verrà solamente applicata esternamente a livello del collo una piccola sonda che controllerà il flusso del sangue.

D8 – Oh, e si ricordi di fare gli esami del sangue almeno ogni tre mesi. È molto importante quando si prendono degli anticoagulanti, per evitare delle emorragie.

P7 – Fine... thank you very much for your help, for everything...

D9 – Si figuri, mi auguro che le vada tutto bene ... e [ironicamente] di non vederla più.

P8 – Ah ah ah... goodbye.

D10 – Arrivederci!

MARTINA RINALDI

FRANCESCA D’URZO

Interpretazione di trattativa italiano-inglese II A.A. 2005/06

PREMESSA

Questo dossier, nato nell’ambito del corso di interpretazione di trattativa italiano-inglese II, ha lo scopo di approfondire il problema del community interpreting (il servizio di interpretariato nel campo dell’assistenza sanitaria e sociale) partendo da una situazione immaginaria di conversazione bilingue tra medico e paziente. L’intervento di un interprete in un contesto istituzionale viene richiesto qualora la diversità linguistica tra fornitore del servizio ed utente rappresenti un ostacolo alla comunicazione e, di conseguenza, al buon esito della prestazione offerta.

Da questa descrizione, emergono due elementi fondamentali: innanzitutto, una constellation solitamente diadica diventa, in situazioni simili, triadica, un cambiamento che dovrebbe condizionare la comunicazione il meno possibile; in secondo luogo, l’interprete si trova a mediare tra due soggetti legati da un implicito contratto, per cui il fornitore del servizio è tenuto a svolgere il proprio compito in modo professionale, efficace e completo. Al momento del suo intervento, pertanto, l’interprete dovrebbe essere preparato a quello che lo aspetta e consapevole del contract a cui anch’egli è vincolato, tenendo presente le esigenze di entrambe i partecipanti.

Purtroppo, la situazione appena descritta è solamente ideale. Al contrario, è molto più frequente che ad agire da interprete in contesti simili siano profani del mestiere, mediatori di passaggio, per così dire, reclutati in via temporanea e solo per la loro conoscenza della lingua straniera. E’ questo il caso dell’Italia, dove i servizi agli stranieri non hanno ancora una tradizione tale da consentire l’istituzionalizzazione della figura dell’interprete. Si tratta, tuttavia, di una contraddizione, dato il notevole aumento degli stranieri negli ultimi anni e la necessità di aiutarli a relazionarsi con una realtà ancora sconosciuta. Per contro, in paesi dove la società multirazziale è da tempo una realtà, come in Canada e Australia, l’interprete di comunità gode, invece, di un riconoscimento ufficiale: ogni struttura pubblica è dotata di un servizio di interpretariato professionale, i cui dipendenti vengono selezionati ed opportunamente formati, in maniera tale da fornire prestazioni di qualità; inoltre, sono ancora relativamente pochi gli studi che analizzano i problemi legati al community interpreting.

Tutti gli approfondimenti finora condotti concordano, tuttavia, su un punto centrale: forse più di altri tipi di interpretariato, la mediazione in campo medico e sociale richiede un incrocio di competenze, tra i quali nozioni tecniche e conoscenze socio-linguistiche.

Uno sviluppo del genere sarebbe auspicabile anche nel nostro paese, considerando l’importanza del servizio svolto e la difficoltà del compito. Infatti, la tutela dei diritti del cittadino, anche se straniero, è indicatore del grado di stabilità, civilizzazione ed apertura di una società.

INTRODUZIONE

Il nostro dossier ha lo scopo di analizzare il comportamento di un interprete non professionista in un contesto specifico come il consulto medico. Il lavoro si compone di tre parti: la prima comprende tre dialoghi fra medico e paziente, la seconda il commento al lavoro dell’interprete e, infine, il glossario dei termini specifici utilizzati nei dialoghi.

Protagonista della situazione da noi ipotizzata è il signor Collins, uno scozzese sessantenne recatosi a Genova per far visita ad un amico, che si trova costretto a ricorrere al parere di un medico a causa di malesseri che non accennano a scomparire. Il signor Collins viene quindi accompagnato al Pronto Soccorso dal suo ospite, il signor Jacopo Nelli, che farà da interprete nel corso dei vari consulti cui lo scozzese dovrà sottoporsi. La prima visita si conclude con l’indicazione di una visita cardiologia e la prescrizione di alcuni analisi di routine: oltre il generico malessere accusato dal paziente, il medico del Pronto Soccorso rileva, infatti, sintomi di sofferenza cardiaca, particolarmente allarmanti data la storia clinica del soggetto (Steve Collins ha una malformazione cardiaca congenita detta difetto del setto interventricolare, un problema che lo rende esposto a rischi di infezione cardiaca). Lo specialista che lo visita di lì a poco conferma il sospetto di sofferenza cardiaca e prospetta il rischio di endocardite batterica. A questo punto, la prassi prevede il ricovero e ulteriori analisi specifiche per confermare l’ipotesi del cardiologo e, eventualmente, individuare la terapia adatta (elettrocardiogramma, emoculture, ecocardiografia e radiografia toracica). Questi accertamenti confermano il sospetto iniziale e consentono l’individuazione del tipo di batterio all’origine del problema. Il cardiologo prescrive, dunque, una cura antibiotica mirata, che tratterrà il signor Collins in Italia più a lungo del previsto, ma dovrebbe risolvere il problema.

La nostra scelta è caduta su un interprete improvvisato per rendere la situazione il più vicina possibile alla realtà degli ospedali italiani, dove il servizio di interpretazione professionale per gli stranieri non è quasi mai disponibile. Abbiamo, inoltre, ipotizzato che, essendo il signor Nelli una persona di fiducia del paziente e conoscendo molto bene tanto l’inglese quanto l’italiano, nessuno avrebbe mai pensato a sostituirlo con un professionista. E’ per questo che il nostro interprete dilettante è protagonista di tutti i dialoghi da noi creati, offrendoci ottimi spunti per mettere in rilievo (spesso per contrasto) gli elementi significativi di un evento comunicativo interpretato in ambito medico: l’informed consent, il consenso previa informazione sugli accertamenti e la malattia, cui il paziente ha diritto; la necessità di precise competenze tecniche; la molteplicità di fattori socio-linguistici in gioco.

Punto di partenza del nostro lavoro è stato reperire materiali sull’endocardite infettiva, consultando siti e manuali in entrambe le lingue (cfr. la bibliografia e la sitografia), notando che la quantità di informazioni in inglese, soprattutto sulla rete, è di gran lunga maggiore rispetto al volume di dati in italiano. Naturalmente, abbiamo cercato di individuare il paziente tipo in caso di endocardite, ricostruendo i sintomi, la storia clinica, i problemi eventualmente associati o preesistenti, gli accertamenti e la terapia del caso. Abbiamo, inoltre, chiesto chiarimenti a medici di nostra conoscenza, soprattutto riguardo la prassi seguita, dalla visita al Pronto Soccorso al ricovero in un reparto, avvalendoci anche dell’esperienza personale in fatto di visite mediche e terapie.

Una volta raccolte tutte queste informazioni è stato possibile redigere i dialoghi ed il commento, tenendo presente quanto detto in classe e gli studi teorici riportati in bibliografia. Abbiamo, infine, preparato un glossario di riferimento, includendo tanto la terminologia specifica legata alla malattia quanto lessico medico più generale, utile anche in casi diversi da questo. I contesti citati sono anch’essi vari e legati non necessariamente a testi sull’endocardite, a dimostrazione del fatto che alcuni lemmi ricorrono in vari contesti. Come speriamo di aver dimostrato, il problema lessicale è, comunque, secondario nell’ambito dell’interpretazione medica. La vera difficoltà consiste nel possedere la sensibilità e le competenze giuste per svolgere un servizio efficace, cosa che, volutamente, non accade del tutto nella situazione ipotizzata.

DIALOGO 1

Il signor Steve Collins (60 anni) è in visita a Genova da un amico, il signor Jacopo Nelli. Già da due settimane prima del suo arrivo, ha avuto febbre intermittente, brividi, inappetenza, dolori di schiena, sudore notturno e gli sono comparse macchie rosse sui palmi delle mani. Visto che nessuno dei sintomi accenna a scomparire, il suo ospite lo accompagna al Pronto Soccorso e si presta a fare da interprete, avvalendosi della sua ottima conoscenza dell’inglese, ma non disponendo di alcuna esperienza in questo ambito. Il signor Collins viene visitato dal dottor Antonio Masi, medico di Pronto Soccorso.

PERSONAGGI

Steve Collins = P

Jacopo Nelli = I

Dottor Antonio Masi = D

D: Buongiorno signor…Collins! Si accomodi pure!

P: Buongiorno! (con evidente accento inglese)

D: (rivolgendosi al signor Nelli) E lei è…?

I: Buongiorno, dottore! Mi chiamo Jacopo Nelli e sono un amico del signore. E’ mio ospite e, siccome non parla l’taliano quasi per nulla, lo ho accompagnato.

D: Capisco. Allora si accomodi pure anche Lei: la Sua presenza è indispensabile, perché io non parlo una parola di inglese…

I: (all’amico) I told him I’m here with you because you can’t speak Italian. He answered he can’t speak English either, so I’ll have to stay here during your examination. Let’s have a seat.

P: Ok! I do prefer so as well.

D: Dunque, signor Collins…Qui leggo che Lei accusa febbricola intermittente, dolori alla schiena, brividi, inappetenza, sudore notturno…Giusto?[pic]

I: He is reading the form on your symptoms we[pic] filled in before: chills, fever and all of those problems…Is there something else you need to tell him?

P: Well…I don’t think there’s anything more…You put the bit on the pain in my back, didn’t you?

I: Yes, I did. He also mentioned it before. [pic][pic]

D: Mi scusi, cosa sta dicendo? Ha qualcosa da aggiungere a quanto scritto?

I: No, no…Voleva solo assicurarsi che avessi scritto anche del dolore alla schiena…Gli sta dando parecchio fastidio negli ultimi giorni.[pic]

D: Capisco. Dolori alla schiena alquanto fastidiosi, ha detto…Sono localizzati o si diffondono anche verso altre parti del corpo?

I: That pain in your back…Is it limited or does it spread to other parts of your body?

P: I feel it all down my back…And I also have those joint pains…Like when you catch flu, you know. And when I make some sort of effort, I immediately feel myself dropping with fatigue…Is that normal? Do I need to worry?

I: Il mio amico è abbastanza preoccupato…[pic]Oltre al dolore di schiena, gli fanno male le articolazioni e si stanca con grande facilità quando fa qualche sforzo, come se si trattasse di sintomi influenzali. E’ normale? C’è da preoccuparsi?

D: E’ ancora presto per fare una diagnosi, anche perché Lei mi sta descrivendo sintomi piuttosto generici…Piuttosto, qua leggo anche che al Suo amico sono comparse delle strane macchie rosse sui palmi. Può chiedergli di mostrarmele?[pic]

I: The doctor wants you to show him those red spots on your hands.[pic]

P: Of course!

D: Da quanto tempo sono comparse queste macchioline?

I: When did they appear?

P: Well, I am not quite sure about it, but I think no more than a couple of days ago…But, please, tell me if I need to worry!

I: Non è sicuro di quando siano apparse esattamente, ma crede non più di un paio di giorni fa…Ovviamente, continua ad essere preoccupato perché si tratta di una cosa alquanto anomala e cerca rassicurazioni, che, però, come mi ha già detto, Lei in questo momento non può darci.[pic]

D: Infatti. Come le ho detto, non posso raggiungere una diagnosi su due piedi. Comunque, osservando le mani, noto che ci sono anche delle piccole formazioni nodulari sotto le dita. Ve ne eravate accorti? [pic]

I: It’s too early to reach a diagnosis because your symptoms are too generic. However, he also noticed that you have small nodules under your fingers. Had you noticed them?

P: Well, actually, I hadn’t …Anyway, these red spots on my hands and the nodules under my fingers can’t be generic symptoms…I mean, I rarely caught flu in my life, but, when I did, I never suffered from odd things like these…Again, are you sure that I don’t need to worry? I mean, I can hardly believe that he hasn’t got a clue of what the all thing is about…

I: Non si era accorto di questi noduli. Effettivamente, questi non sono sintomi poi tanto usuali. Potrebbero indicare qualcosa? [pic]

D: Potrebbero essere indicatori di una sofferenza cardiaca, ma, Le ripeto, non posso ancora darlo per certo. Sicuramente gli prescriverò delle analisi ed è probabile che richiederò un consulto specialistico, ma prima ho bisogno di sapere da quanto tempo si manifestano gli altri sintomi che il suo amico lamentava[pic]: febbre, dolori articolari ed alla schiena, inappetenza, brividi…Inoltre, dovrebbe dirmi quanto è alta questa febbre e se rimane costante nell’arco della giornata o meno.

I: He can’t be sure of the causes. You’ll certainly have to run some tests and possibly see another physician[pic], but the doctor also needs to know how high your temperature is and how long you’ve been feeling strange.

P: Well, I started feeling a bit strange when I was still in Edinburgh, that is to say three weeks ago. Actually, I thought it was due to winter coming and I came to Italy hoping that I’d get better after a while, considering that the weather is always reasonably good here…When I was at home, I never took my temperature, so I don’t know how high it was in the beginning. I measured it when I came to Italy only because you suggested doing so. Actually, I don’t think it can be of great importance…By the way, it was 100°F, if I am not mistaken.

I: Ha incominciato a stare male quando era ancora in Scozia, ma credeva fosse un malanno stagionale ed è partito per l’Italia sperando proprio che il clima gli giovasse, invece…Comunque, non si è mai misurato la febbre prima di partire. Lo ha fatto solo quando è arrivato qui in Italia perché glielo ho suggerito io, altrimenti era convinto che fosse completamente inutile…A quanto sembra, noi Italiani siamo gli unici che si preoccupano di certe cose…[pic]

D: Capisco…ma non mi ha detto quanto è alta la febbre e se rimane costante durante la giornata.[pic]

I: Oh, mi scusi, ha ragione! E’ sempre stata sui…mi ha detto 100°F, mi sembra che in gradi centigradi siano…più o meno 37.5, credo.[pic]

D: Ho capito. Effettivamente, questi sintomi generici associati alle macchie sui palmi ed ai noduli mi fanno proprio pensare ad una sofferenza cardiaca. Il suo amico ha già avuto problemi di questo genere?

I: Sì, in effetti so che ha una malformazione congenita al cuore, un difetto del setto credo, ma non gli ha dato mai problemi. Ha anche un leggerissimo soffio al cuore che tiene regolarmente sotto controllo, ma nulla di grave…[pic]

D: Mi scusi, ma non è meglio che me lo dica il paziente stesso? Sa, ho bisogno di informazioni dettagliate sul suo stato di salute. Potrebbe chiedergli di cosa si tratta esattamente e se questo problema viene tenuto sotto controllo?

I: The doctor is asking whether you have heart problems and I told him about your heart murmur and defect. He’d like to know something more about it and if you keep it under control.

P: Well, I can’t remember how it is called in technical terms, but I know I have a tiny hole in the wall separating the different parts of my heart, which is called septum, as far as I can remember. I had it diagnosed when I was just a child, but my parents were told that it wouldn’t require surgery because it is too small to do any harm. I also have a very light heart murmur which is related to this problem and I am regularly examined by my cardiologist to monitor it.

I: Non si ricorda il nome esatto della malattia, ma ha un piccolo foro nel setto cardiaco che gli è stato diagnosticato quando era piccolo, ma i dottori non hanno ritenuto necessario alcun tipo di intervento date le dimensioni minime del problema. Ha anche un leggerissimo soffio al cuore che ha sempre tenuto sotto controllo.

D: Capisco. Il suo amico ricorda se questo foro è nel setto tra gli atri o i tra i ventricoli del cuore.

I: Mi scusi, siccome non sono sicuro dell’esatta traduzione di atrio e ventricolo, potrebbe spiegarmi cosa sono esattamente? Cercherò di intendermi con il mio amico in parole povere.[pic]

D: Certo. Come probabilmente sa, il cuore è suddiviso in quattro cavità: quelle superiori vengono dette atri, quelle inferiori ventricoli. Può semplicemente chiedere al suo amico se il difetto è localizzato nella parte superiore oppure inferiore del cuore.

I: Can you remember if the hole in your septum is located in the upper or lower half of your heart?

P: Do you mean between the auricles or the ventricles of my heart? You know, heart is the only medical stuff I am quite informed about…By the way, that tiny hole is between my ventricles, in the lower half.

I: Il foro si trova tra i ventricoli.

D: Si tratta, dunque, di un difetto interventricolare…A questo punto, credo che sia necessario consultare il cardiologo per accertare che non si tratti di un problema legato al cuore, visti i segni sulle mani e i precedenti del signore. Potrebbe trattarsi si sintomi di sofferenza cardiaca, ma sono necessari ulteriori accertamenti prima di poterlo dire con sicurezza. Gli prescrivo, intanto, le analisi del sangue per verificare la presenza di indicatori di un’eventuale infezione in atto.

I: The doctor suggests that you are examined by a cardiologist as well, because those spots on your hands could be indicative of some heart problems. Anyway, you have to run a blood test to check whether there are markers of an infection.

P: Ok, if the doctors thinks it’s advisable to do so…Where do I have to run this blood test?

I: Dove deve fare le analisi del sangue?

D: Chiamerò subito un’infermiera che le farà il prelievo e poi manderemo il tutto al laboratorio analisi per avere i risultati il prima possibile. Nel frattempo, voi potete recarvi al V piano in cardiologia e lì un mio collega si occuperà del problema.

I: A nurse will come here now to take a sample of your blood. After that, we have to go to the 5th floor, to the cardiology department, and there we’ll meet a specialist.[pic]

P: Very well, thank you very much. Goodbye!

I: Grazie mille ed arrivederci!

D: Arrivederci! Vi auguro di risolvere presto il problema.

DIALOGO 2

PERSONAGGI

Steve Collins = P

Jacopo Nelli = I

Dottor Riccardo Giampieri = D

D: Buongiorno, signor Collins! (rivolgendosi al signor Nelli) Lei deve essere il signore che accompagna il paziente! Buongiorno!

P: Buongiorno!

I: Buongiorno, dottore!

D: Dunque, dalla Sua cartella leggo che da circa tre settimane accusa febbre, dolori articolari ed alla schiena, inappetenza, sudore notturno…e Le sono anche comparse delle petecchie e sulle mani.

I: Scusi, cosa sono le petecchie?[pic]

D: Sono piccole emorragie sottocutanee, simili a quelle comparse sui palmi del suo amico. Oltre questo, il mio collega del Pronto Soccorso ha anche notato dei noduli sotto le dita. Può mostrarmi le mani?

I: The doctor has just summed up your symptoms and now he’d like to see the red spots on your hands. Could you show them to him?[pic]

P: Sure!

D: Mmm…Sì, si tratta proprio di petecchie. Qui leggo anche che il paziente soffre di difetto del setto interventricolare e di un leggero soffio al cuore. Potrebbe dirmi qualcosa in più sulla sua storia clinica?

I: He’d like to know more about that defect of your heart septum.

P: As I explained to the doctor at the Emergency Department, I only know there’s a small hole in the septum between my ventricles. As far as I was told, it usually requires surgery, but that isn’t my case, because the hole in my valve is absolutely negligible. I also suffer from a light heart murmur, which is monitored on a regular basis. That’s all. It has never caused any complication.

I: . Il mio amico sa solo che solitamente si interviene chirurgicamente per risolvere il problema, ma, nel suo caso, non è stato necessario. Questo difetto gli causa anche un leggero soffio al cuore che ha sempre tenuto sotto controllo, senza avere mai alcuna complicazione.

D: Capisco. Il signor Collins ha con sé in Italia della documentazione riguardo il suo difetto cardiaco? Intendo dire, ha portato con sé precedenti cartelle cliniche, referti medici, risultati di analisi o elettrocardiogrammi?

I: Have you got here in Italy all of the documentation on your disease, such as medical reports or the findings of tests you have run?[pic]

P: Well, when I leave home, I always carry with me the findings of my latest ECGs, just in case…But I left them at yours…

I: Sì, ha sempre con sé i risultati degli elettrocardiogrammi più recenti, ma li ha lasciati a casa mia.

D: Allora dovrò chiederLe di andare a prenderli più tardi perché potrei averne bisogno. Negli ultimi tempi il signor Collins ha subito qualche intervento chirurgico, di qualunque tipo?

I: Have you recently undergone surgery?[pic]

P: Surgery? Not over the last fifteen years…apart from my cardiologist, the only doctor I recently saw is my dentist: I had a dental plate implanted, more or less five weeks ago.

I: Non ha subito nessun intervento chirurgico ultimamente, a parte l’impianto di una protesi dentaria. Ma cosa potrebbe avere a che fare con i suoi sintomi attuali? [pic]

D: L’impianto di una protesi è comunque un intervento chirurgico e, in quanto tale, espone il paziente ad eventuali infezioni. Il rischio è ancora più alto in soggetti con patologie preesistenti, come nel caso del signor Collins. Gli chieda se ha ricevuto un’adeguata copertura antibiotica prima o dopo l'intervento.

I: The doctor says prosthesis implants are proper surgeries and imply a certain risk of infections. Have you taken antibiotics prior to the operation or after it?[pic]

P: Yes, I have. My dentist had been informed of my heart disease and he planned with my cardiologist an antibiotic therapy which I concluded before undergoing the implant. Does the doctor think it wasn’t enough to prevent infections arising?

I: Il cardiologo e il dentista avevano concordato una terapia antibiotica che il mio amico ha portato a termine prima dell’impianto. Crede che non sia stata sufficiente ad evitare il rischio di infezioni?

D: Prima di giungere ad una diagnosi definitiva, sarà sicuramente necessario effettuare ulteriori accertamenti. Il mio sospetto al momento è che si tratti di un’infezione dell’endocardio, cioè un’endocardite, per usare il termine tecnico.

I: It’s still too early to reach a diagnosis and more tests are needed before the doctor can be sure of the causes. He suspects it could be an infection of the internal lining of the heart, which is called endocarditis.

P: My dear, it sounds pretty serious! Do I need to worry? What is next now?

I: Il mio amico si sta preoccupando, sembra qualcosa di piuttosto grave! C’è da preoccuparsi? Che cosa bisogna fare adesso?

D: Purtroppo credo proprio sia necessario il ricovero. L’endocardite, se di endocardite si tratta, è un’infezione alquanto grave, anche nella sua forma subacuta, che, se non viene diagnosticata e trattata per tempo, potrebbe risultare fatale. Il livello di rischio, ovviamente, varia a seconda dello stadio di avanzamento dell’infezione e delle condizioni del paziente.

I: Ma allora è proprio grave![pic]

D: Come Le ho già spiegato[pic], è ancora presto per pronunciarsi in maniera definitiva. È anche vero che ci sono diversi indizi che lasciano pensare ad un’endocardite: le petecchie sulle mani, i noduli di Osler, la storia clinica del suo amico e, non da ultimo, i risultati delle analisi del sangue. La velocità di eritro-sedimentazione è al di sopra della norma e questo è un indicatore sicuro di un’infezione in atto. Inoltre, abbiamo rilevato uno stato di anemia, che è spesso associata a in questa patologia.

I: Well, the doctor’s saying that it could be a pretty serious infection and, if not treated time, it could also have fatal complications…which doesn’t mean that’s your case! There are some clues of you suffering from this disease, like the spots on your hands, a state of anemia and other markers resulting from your blood test which aren’t clear even to me… but, again, it’s too early to be sure.[pic]

P: And so? What do I have to do now?

I: Quindi cosa bisogna fare adesso?

D: La prima cosa, come le ho già detto, è il ricovero.[pic] Saranno poi necessarie almeno tre emocolture da effettuarsi nelle prossime 48 ore per individuare il tipo di batteri all’origine dell’infezione e dovremo fare anche degli elettrocardiogramma, per verificare se il soffio al cuore del signor Collins si stia modificando o meno, un’ecocardiografia ed una radiografia toracica.

I: Mi scusi, potrebbe spiegarmi in parole povere cos’è un’emocoltura?[pic]

D: E’ l’analisi di un campione di sangue che, come Le ho già detto, serve a determinare il tipo di batteri presenti nell’organismo del signor Collins. Sarà necessario effettuarne almeno tre nell’arco di 48 ore per avere un riscontro affidabile ed essere sicuri che sia effettivamente in atto un’infezione.

I: First, you have to be hospitalised and then you’ll run a series of tests: ECGs to check[pic] your heart murmur, an echocardiography, a chest X-ray and special blood tests to spot the kind of bacteria possibly present in your blood. At least three blood tests over 48 hours are required to be sure that the outcome is reliable.

P: Hospitalised?! Well, actually…I didn’t expect the matter to be so serious! How long am I supposed to stay here? I mean, if it’s going to take too long, I’d probably be better flying back home straight away! Please, ask the doctor whether it’s possible or not![pic]

I: Il mio amico si chiedeva se, a questo punto, non sia meglio tornare a casa immediatamente per curarsi lì. L’idea del ricovero lo allarma un po’.

D: Lo sconsiglio vivamente. Ovviamente, l’ultima parola spetta sempre al paziente, ma, se il sospetto di endocardite verrà confermato, il livello di rischio diventa piuttosto alto e la situazione potrebbe anche degenerare senza un intervento tempestivo. Il ricovero e gli esami di cui Le ho parlato prima sono la prassi in casi del genere e, pertanto, ritengo che il suo amico faccia meglio a rimanere qui in Italia e ricoverarsi subito. Ha portato con sé il modello E111?

I: If you fly back home now, the risk of complications increases dramatically. The doctor is strongly advising against leaving now, because in these cases a prompt intervention is needed.[pic] Have you got your E111 form with you?

P: Yes, I have. If the doctor thinks so…I’ll stay here! And you said I’ll have to do a series of tests…Please, ask him if there’s anything painful. I’ve already done a number of ECGs and blood tests, but I’m not quite sure about that…how did you call it? Ecocardiography? Could he tell me what it is exactly?

I: Sì, ha il modello E111 con sé e ha deciso di rimanere qui e fare quanto necessario. Per quanto riguarda le analisi da effettuare, vorrebbe sapere come si svolge l’ecocardiografia, perché non è sicuro di averla mai fatta. E’ dolorosa?

D: Assolutamente no! E’ un esame di routine e mi sembra strano che il signore non ne abbia mai fatto una, visto che è l’accertamento principale per la diagnosi di una malformazione cardiaca congenita…Comunque, viene effettuato con un macchinario chiamato ecocardiografo: al torace del paziente viene collegato un trasduttore che emette ultrasuoni e visualizza un’immagine del cuore. Servirà ad individuare il punto in cui si è annidata l’eventuale vegetazione batterica.

I: You don’t need to worry, ecocardiography is an absolutely painless routine test: a machine emitting sound waves is connected to your chest to form an image of your heart. This way, the doctor can find the spot where bacteria have nestled. [pic]

P: I see…Yes, now I can remember that I certainly did such an exam some years ago…I had that machine on my chest sending out ultrasounds (it was called transducer or so, if I’m not mistaken…), and it produced an image of my heart on the screen…Well, I’m a bit relieved if at least no painful test is needed!

I: Il mio amico ha capito di cosa si tratta e crede di aver fatto questo stesso esame qualche anno fa.

D: Infatti, come le avevo detto è un esame di routine in questi casi. Allora, a questo punto, posso preparare subito il modulo per il ricovero e prescrivere le analisi necessarie. Nel frattempo, La pregherei di andare a prendere la documentazione clinica del signore, in maniera tale da confrontarla con i risultati dell’elettrocardiogramma. Ci vediamo tra due giorni per discutere[pic] i risultati delle emocolture.

I: Now, we’ll fill in the hospitalisation form and then I’m going home and take the documentation on your heart murmur. The doctor is going to examine you again in a couple of days after receiving the results of your tests.

P: Ok! Goodbye and thank you very much!

I: Arrivederci e grazie!

D: Di nulla! Arrivederci!

DIALOGO 3

PERSONAGGI

Steve Collins = P

Jacopo Nelli = I

Dottor Riccardo Giampieri = D

D: Buongiorno!

I: Buongiorno, dottore!

P: Buongiorno!

D: Ho avuto il risultato dell’ultima emocoltura: è stata rilevata ancora una volta la presenza di streptococchi. Inoltre, abbiamo confrontato gli elettrocardiogrammi che ci ha aiutato a tradurre con quelli fatti da noi negli ultimi due giorni: ne emerge che il soffio cardiaco del paziente subisce delle alterazioni nell’arco di poche ore, oltre ad essere modificato rispetto ai ritmi precedenti. Tutte queste indicazioni mi fanno confermare in via definitiva la diagnosi di endocardite batterica subacuta.

I: The doctor has the results of your last blood test. He’s also compared the ECGs you did over the last two days with the documentation I gave him and there’s an alteration of your heart murmur, which confirms the diagnosis of endocarditis. [pic]

P: Well…It doesn’t’ come fully unexpected, but…By the way, what might have caused it?

I: Il mio amico vorrebbe sapere cosa potrebbe aver causato quest’infezione.

D: Non è possibile stabilirne le cause con certezza matematica. Molto probabilmente, c’è stata un’infezione batterica in seguito all’impianto della protesi dentale, nonostante il signor Collins fosse sotto antibiotici. Le avevo spiegato, infatti, che i soggetti con malformazione cardiaca congenita sono ancora più a rischio ed è relativamente facile che una vegetazione di batteri, penetrata nel sangue in un qualunque modo, si annidi sull’endocardio o su una valvola. Nel caso del Suo amico, l’ecocardiografia e la radiografia toracica hanno mostrato che gli streptococchi si sono insediati tra l’endocardio e la valvola mitrale, una condizione piuttosto frequente. A dire il vero, lo sviluppo di endocardite in presenza di un difetto del setto è alquanto raro, ma, purtroppo, esiste sempre un fattore di rischio…

I: He can’t be sure of the exact causes, but it’s probably due to a group of bacteria which entered your bloodstream, perhaps while your dental work was being done. Then, as the echocardiography showed, they nestled between your endocardium and your mitral valve. As you suffer from a heart disease, you are particularly prone to catch endocarditis, even though that is not so usual with a defect of the heart septum.[pic]

P: Well, I’ve been one of the happy few, haven’t I? And how serious is my case?

I: E qual è la gravità del suo caso?

D: Fortunatamente siamo intervenuti in tempo. Sintomi come le petecchie dimostravano che l’infezione non era proprio al suo stadio iniziale…Comunque, visto che le condizioni complessive del paziente sono buone e che il suo difetto è minimo, credo che una terapia mirata risolverà il problema.

I: Fortunately, the infection was spotted in time. Actually, it was already quite advanced and the red spots on your palms were an evidence for that. By the way, your health conditions are good and your heart defect is of little importance, so you’ll be recovering soon with the right therapy.

P: Thanks God! Now I’m a bit relieved…But how long is this therapy going to take? And what is it exactly?

I: Il mio amico è piuttosto sollevato…Vorrebbe solo sapere quanto durerà questa terapia ed in cosa consiste.

D: E’ comprensibile che ora sia più tranquillo…Il trattamento, comunque, sarà a base di penicillina, studiato in maniera specifica contro il tipo di streptococchi che hanno causato l’infezione.

I: Gli streptococchi sono, quindi, i batteri all’origine della malattia? [pic]

D: Esattamente. Comunque, Le dicevo che la terapia durerà almeno quattro settimane, al termine delle quali valuteremo se è necessario prolungarla o meno.

I: It’s a penicillin-based treatment and it’s going to take at least four weeks. After that, the doctor will decide if you can stop it or more antibiotics are needed.[pic]

P: Do I have to stay here at the hospital till the end of this therapy?

I: Deve rimanere qui per tutta la durata della terapia?

D: Non necessariamente. E’ preferibile che inizi a prendere gli antibiotici qui in ospedale, anche perché sarà necessario tenere sotto controllo i valori sanguigni e l’alterazione del soffio cardiaco. Dopo le prime due settimane, sarà possibile decidere se il paziente può essere dimesso per proseguire la terapia a casa, ma sempre con l’assistenza di un infermiere perché i medicinali devono essere somministrati per via endovenosa. In ogni caso, gli sconsiglio di lasciare l’Italia prima della fine del ciclo.

I: You’ll have to[pic] stay here at least for the first two weeks because the alteration of your heart murmur and your blood values need being kept under control. After that, the doctor will be able to assess if you can go on with the therapy at home, but only with the help of a nurse because the drugs need being injected intravenously. Anyway, it’s not advisable for you to leave before the therapy course is concluded.

P: Well…it’s quite a lot…I reckoned I could go back to Scotland much earlier…But if it’s unavoidable…

The most important thing is that I can fully recover. Thank you very much indeed!

I: In effetti, aveva in programma di rientrare in Scozia molto prima…ma ovviamente resterà, visto che è necessario, sperando di riprendersi completamente. Comunque, grazie di tutto, dottore!

D: Di nulla! Vedrà che il signor Collins si riprenderà nel migliore dei modi. Basta avere un po’ di pazienza e, soprattutto, fare ben attenzione!

I: You only need to wait and you’ll recover very soon![pic]

P: I do hope so…

I: Spera bene anche lui. Allora, arrivederci!

D: Arrivederci!

P: Goodbye!

COMMENTO LINGUISTICO

Nel presente lavoro, abbiamo cercato di ipotizzare una situazione il più vicina possibile alla realtà, senza escludere imprecisioni ed approssimazioni del tutto plausibili in una comunicazione bilingue con un interprete non professionista. I problemi sorti, tuttavia, sono da ricondursi non solamente all’inesperienza dell’interprete, ma anche alla poca consapevolezza da parte del paziente e, soprattutto, del medico riguardo i diritti ed i doveri di entrambe le parti in un consulto svolto con l’ausilio di un mediatore linguistico.

La seguente tabella riassume i punti di maggiore interesse, riportando citazioni tratte dai dialoghi da noi creati, e funge da traccia per un commento nel dettaglio.

|PARAMETRI |DIALOGO 1 |DIALOGO 2 |DIALOGO 3 |

|VISIBILITA’: | | | |

|Presentazione |- “I: […]Mi chiamo Jacopo Nelli e |-“D: […] Lei deve essere il | |

| |sono… |signore…” | |

| | | | |

|- Parafrasi o spiegazione di |- “D: […] quattro cavità” tradotto |- “petecchie” tradotto come “red |-“streptococchi” non tradotto; |

|concetto |come “upper or lower half of your |spots on your hands”; | |

| |heart” |- “velocità di | |

| | |eritro-sedimentazione” tradotto | |

| | |come “markers…not clear even to me”| |

| | |- “emoculture” tradotto come | |

| | |“special blood tests” | |

| | |- “trasduttore” tradotto come | |

| | |“machine emitting sound waves” | |

| | | | |

| | |-“ D: …patologie | |

| | |preesistenti…copertura antibiotica”| |

| | |tradotti come “heart | |

| | |diseases…antibiotics” e poi | |

|Cambiamento di registro |- “P:…when you catch flu” tradotto |ritradotto |- “D:…in presenza di un difetto del |

| |come “sintomi influenzali” | |setto” tradotto come “as you suffer |

| |- “P: …wall…” tradotto come “setto | |from a heart disease ” |

| |cardiaco” | | |

| |- “D:…accertamenti” tradotto come | | |

| |“tests” | | |

|TERRENO COMUNE AD INTERPRETE E |- “I: …the form…we filled in |- implicito riconoscimento del |- implicito riconoscimento del |

|PAZIENTE |bifore” |rapporto privilegiato |rapporto privilegiato |

| |-“I: …dolore alla schiena…gli sta |interprete-paziente: “D: …il Suo |interprete-paziente: “D: …il Suo |

| |dando parecchio fastidio…” |amico…” (ripetutamente) |amico…” (ripetutamente) |

| |(informazione non espressa dal P) | | |

| |- “I: … so che ha una | | |

| |malformazione…” | | |

| |“I: …I told him about…” | | |

| |- implicito riconoscimento del | | |

| |rapporto privilegiato | | |

| |interprete-paziente: “D: …il Suo | | |

| |amico…” (ripetutamente) | | |

|STRATEGIE DI FACE-SAVING |- “I: No, no …voleva solo |- “D: Prima di giungere ad una |alternanza di forme impersonali e |

| |assicurarsi…gli sta dando parecchio|diagosi, sarà necessario…” |personali secondo l’informazione da |

| |fastidio negli ultimi giorni…” |-“D: …l’ultima parola spetta al |trasmettere: |

| |- “I: …rassicurazioni che, però, |paziente…” |-“D: i soggetti con |

| |come mi ha già detto…” |- “D…La pregherei di…” |malformazione…sono…più a rischio” |

| |-“D: …come probabilmente sa…” | |oppure “E’ preferibile che…” |

| |- “D: …chiamerò su subito …un mio | |- “D: Fortunatamente, siamo |

| |collega si occuperà…” | |intervenuti in tempo…” |

| | | | |

|MANIPOLAZIONE DEL FLUSSO DELLE | | | |

|INFORMAZIONI: | | | |

|Selezione | | | |

| | | | |

| |-“I: …your symptoms: chills…and all|- “I: The doctor has…summed up your|-“D: …ne emerge che il soffio cardiaco|

| |of these problems” |symptoms…” |del paziente subisce delle |

| |- “D: …sapere da quanto tempo si |- “D: emorragie sottocutanee |alterazioni… modificato rispetto ai |

| |manifestano i sintomi…” tradotto |…noduli” tradotto solo come “spots”|ritmi precedenti” tradotto solo come |

| |come “the doctor…needs to know how |- “D: …noduli di Osler …velocità di|“there’s an alteration of your heart |

| |high your temperature is and how |eritreo-sedimentazione…” tradotto |murmur |

| |long you’ve been feeling strange” |come “…some clues…” | |

| | |- “I: …markers which aren’t clear | |

| | |even to me…” | |

| | | | |

| |-“D: sofferenza cardiaca …consulto |-“D: ecocardiografia… strumento | |

| |specialistico…” tradotto come “…see|principale per diagnosi…” | |

| |another physician” |tralasciato | |

| |-ripetutamente omesso che non è | | |

|- Omissione |possibile formulare una diagnosi |- omessa la spiegazione sulle | |

| |-tralasciate informazioni sulla |petecchie |-“D: …è stata rilevata la presenza di |

| |febbre |- in un primo momento, tralasciata |streptococchi…” non tradotto |

| | |indicazione di ricovero |- “D: …Basta…fare un po’ |

| | | |d’attenzione!” non tradotto |

| | | | |

| | | | |

| | | | |

| | |-“D: …credo…sia necessario il | |

| | |ricovero…” tradotto come “…you have| |

| | |to be hospitalised” | |

| | |- “D: …per verificare se il | |

| | |soffio…si stia modificando…” | |

|- Cambiamento | |tradotto come “to check” | |

| | | | |

|RISPETTO DEI RUOLI | | | |

|- Persona usata | | | |

| |- “D…Lei accusa febbricola…” |- “P: …Please, ask the doctor…” |-“D: …il Suo amico…” (ripetutamente) |

| |-“D: …ha qualcosa da aggiungere a |-“D: …il Suo amico…” | |

| |quanto detto?” |(ripetutamente) | |

| | | | |

| |- “I: Sì, in effetti so che ha…” | | |

|- Sovrapposizione | |-“I: Ma allora è proprio grave!” di|- “I: Gli streptococchi sono…” di sua |

| | |sua iniziativa |iniziativa |

|GRADO DI COMPETENZA TECNICA: | | | |

|- campo medico | | | |

| | | | |

| |- In risposta a “D: …dolori alla |-“I: …cosa sono le petecchie?” | |

| |schiena…localizzati…?” |-“I:…potrebbe spiegarmi in parole | |

| |“I: Il mio amico è abbastanza |povere…” | |

| |preoccupato…” |- “I: …markers which …are not | |

| | |clear…” | |

| | |- “D: emoculture…” tradotto come | |

| | |“blood tests” | |

| | |-“D: …trasduttore” tradotto come | |

| | |“machine” | |

| | | | |

| | |-“I: Have you recently undergone…” | |

| | |- “D: discutere I risultati…” | |

|- interpretazione professionale | |tradotto come “esamine you…” | |

| | |- formule come “E’ | |

| | |preferibile/sconsiglio…” tradotte |- formule come “E’ |

| | |con “have to” |preferibile/sconsiglio…” tradotte con |

| | | |“have to” |

Come mostrato in tabella, le difficoltà incontrate dall’interprete sono molteplici e di varia natura. Per la maggior parte, si rivelano affini a quanto messo in rilievo da Helen Tebble in “The tenor of Consultant Physicians”, da Bernd Meyer in “Medical Interpretino: Some Salient Features” e da Jan Cambridge in “Information Loss in Bilingual Medical Interviews through an Untrained Interpreter”. Tutti questi studi di casistica reale o simulata sono serviti da fondamentale punto di riferimento teorico nel corso della redazione e dell’analisi dei dialoghi, avendo per scopo l’individuazione di quei problemi di mediazione linguistica e culturale che solo un interprete professionista può risolvere senza nuocere alla comunicazione o venire meno agli obblighi nei confronti dei partecipanti.

Una corretta analisi della situazione comunicativa da noi ipotizzata parte da un riassunto del contesto: l’interprete è, in realtà, un amico del paziente e svolge solamente in via straordinaria il ruolo di mediatore linguistico in una visita medica. Pertanto, egli non dispone di alcuna competenza specifica nell’ambito dell’interpretazione medica. Inoltre, l’evento comunicativo ha luogo in un paese, l’Italia, in cui il consulto bilingue rimane piuttosto raro e la figura dell’interprete professionista non è stata ancora ufficializzata, con l’ovvia conseguenza che neppure il personale ospedaliero possiede il grado di consapevolezza necessario per collaborare efficacemente con un interprete. Nel contesto immaginato, quindi, non tutti i problemi sorti e le imprecisioni commesse sono da attribuirsi ad una cattiva mediazione; alcuni sono, piuttosto, dovuti a formulazioni devianti o scelte poco accorte da parte del medico. Per riassumere la situazione di partenza usando la terminologia che Tebble deriva da Halliday e Hasan, il quadro di riferimento è il seguente:

CAMPO tre consulti medici finalizzati alla diagnosi di una patologia ed all’individuazione di una terapia efficace.

TENORE coinvolgimento di due interlocutori e di una terza parte con ruolo di

mediatore; relazione tra i partecipanti:

Medico specialista: posizione preminente;

Paziente: subordinato;

Interprete: minima distanza sociale e massima solidarietà con il paziente.

MODO comunicazione orale e bilingue

Questo schema evidenzia un elemento di grande importanza: il rapporto medico-interprete-paziente è sbilanciato, in quanto l’interprete si trova ad una minima distanza sociale ed ha massima solidarietà con il paziente in questione. Tale asimmetria va ben oltre l’empatia spontanea con un individuo in condizioni svantaggiate rilevata da Hebble ed altri: tra il paziente e l’interprete esiste una relazione di natura personale, che ha come conseguenze il riferimento ad informazioni note solo a queste due parti e, soprattutto, una certa sovrapposizione dei ruoli. In qualità di persona vicina al paziente, l’interprete si sente autorizzato ad agire come suo rappresentante, intervenendo direttamente nella comunicazione, rispondendo a nome del paziente senza avergli effettivamente riferito il quesito, aggiungendo commenti personali e non riportando dettagli significativi riguardo la malattia. E’, dunque, possibile affermare che l’interprete da noi creato è sicuramente visibile, ma non in maniera corretta e professionale.

Nella prima colonna della tabella, vengono riportate le principali manifestazioni della visibilità opportuna per un interprete, intesa come il margine di controllo ed iniziativa all’interno dell’evento comunicativo interpretato: innanzitutto, la presentazione ad entrambi le parti e, nel corso dello scambio, un adeguato controllo del flusso delle informazioni e dei turni dei parlanti, la richiesta di chiarimenti o ripetizioni, la parafrasi di quanto detto da una delle parti e l’adeguamento del registro a seconda dell’interlocutore. Come è facile immaginarsi, un interprete non professionista non sarà in grado di esercitare al meglio la visibilità concessagli, commettendo diversi errori per ognuno di questi punti: le citazioni riportate nelle altre colonne si riferiscono, infatti, alle imprecisioni commesse dall’interprete ed alla gestione spesso scorretta dell’iniziativa a sua disposizione.

Le difficoltà incontrate dall’interprete negli scambi da noi creati possono essere suddivise in due macrocategorie, a seconda che siano dovute alla profanità del signor Nelli nell’ambito dell’interpretazione oppure all’inesperienza in campo medico.

Per quanto riguarda questo primo gruppo, il problema principale è la consapevolezza dei ruoli all’interno dell’evento comunicativo interpretato. Riprendendo la terminologia adoperata da Cambridge nello studio sopra citato, derivata, a sua volta, da Clark e Goffman, i ruoli del parlante e dell’ascoltatore si articolano a più livelli, in corrispondenza con tre fondamentali atti del discorso: significato, formulazione e vocalizzazione. Senza escludere una sovrapposizione delle diverse funzioni nel corso della comunicazione, il parlante di turno può, dunque, svolgere, , il ruolo di Principal, ovvero l’agente che intende esprimere un determinato contenuto; Formulator, il creatore del testo che esprime il contenuto in questione; Vocalizer, l’agente che dà voce al testo. In maniera parallela, l’ascoltatore potrà essere Attender, che si interessa di quanto detto dal parlante; Identifier, l’agente che decodifica il significante; Respondent, che afferra il significato dell’enunciato e reagisce di conseguenza. Dato che l’interprete è coinvolto nella comunicazione solo in quanto specialista di due lingue e culture, il suo ruolo sarà, di norma, limitato ai livelli più superficiali: egli sarà, da un lato, Formulator e Vocalizer, dall’altro Attender e Identifier, lasciando ai due effettivi interlocutori le funzioni di Principal e Respondent. Perché questo accada, tuttavia, è necessaria una condizione individuata da Tebble all’interno dello studio sopra menzionato: l’indipendenza dell’interprete. In una situazione di intimità con una delle parti, l’interprete si riterrà implicitamente autorizzato ad agire come terzo interlocutore nella conversazione, scavalcando l’uno o l’altro dei partecipanti: è esattamente quello che accade al signor Nelli. Egli assume alternativamente il ruolo di Principal e Respondent. Nel primo caso, Nelli non riferisce alcune informazioni all’amico, effettuando una selezione che procede secondo una valutazione arbitraria di quanto è rilevante e pertinente per il paziente: in questo modo, nel primo dialogo, il riferimento ad una sofferenza cardiaca viene tralasciato, impedendo al paziente (l’effettivo Respondent della comunicazione) di reagire e menzionare il suo difetto cardiaco, rallentando così la comunicazione; nel corso del secondo e del terzo dialogo, non vengono riferiti diversi particolari sulla malattia, inclusa la spiegazione sulle petecchie. Per quanto riguarda, invece, il ruolo di Respondent, accade ripetutamente che l’interprete risponda direttamente alle domande poste dal dottore, talvolta senza neppure riferire al paziente i contenuti dello scambio a due con il medico. In effetti, si ha complessivamente l’impressione che l’interprete chieda chiarimenti al dottore per curiosità ed interesse personale piuttosto che per fare un quadro completo all’amico e che, in alcuni momenti, ometta alcune informazioni per evitargli particolari inquietanti o ritenuti superflui. Egli opera come guida e rappresentante del signor Collins più che come mediatore linguistico. E’, tuttavia, opportuno aggiungere che, secondo alcune scuole di pensiero, l’interprete di comunità è anche advocate dell’utente per cui sta lavorando, come messo in rilievo da Roberts in “Community interpreting today and tomorrow. Il ruolo di rappresentante e difensore di uno straniero in condizioni svantaggiate non prescinde, però, dalla capacità di agire “on the basis of the social acceptability and cultural appropriateness” e “in terms of her knowledge of the social situation, of both participants, their needs and their relationships”. Si tratta di un’ulteriore prova che il vero interprete è, di necessità, un professionista altamente qualificato ed in grado di compiere scelte difficili e delicate, a differenza del signor Nelli. La definizione sopra riportata si rifà, infatti, alla definizione di interprete di comunità data dal Minister of Citizenship dello Stato dell’Ontario ed è, dunque, valida esclusivamente in un contesto ufficiale.

Una selezione delle informazioni, come quella operata dal nostro interprete, non dovrebbe prescindere dal rispetto dei ruoli comunicativi, anche se, nei nostri dialoghi, questo accade più volte. A questo proposito, è interessante notare che il signor Nelli “discrimina” solo il paziente: nella traduzione per il dottore, l’interprete non tralascia quasi mai i dettagli riferiti dall’amico, né si permette di operare una selezione dei contenuti secondo il proprio criterio di pertinenza. Questo avviene a causa della relazione di subordinazione dell’interprete stesso al dottore: sostituendosi, in parte, al paziente, è inevitabile il signor Nelli instauri con il dottore il rapporto di dipendenza normale per un paziente. In questo modo, però, si perde la giusta distanza dalle due parti.

Questo elemento è confermato dal fatto che l’interprete ricorra solo con il dottore a strategie di face-saving. Come specificato da Cambridge, per face si intende “the public self-image that everyone wants to preserve for themselves” e fa parte delle implicite regole di una normale comunicazione, soprattutto in un contesto formale e pubblico. Nel caso analizzato, tanto l’interprete quanto i dottori si trovano subordinati alle regole del face-saving. Ne è un esempio significativo la spiegazione frettolosa che l’interprete si trova costretto a trovare, nel primo dialogo, per giustificare il suo scambio a due con il paziente, particolarmente preoccupato da un dolore alla schiena che “gli sta dando parecchio fastidio negli ultimi giorni…”. Quell’informazione, in realtà non data dal paziente, ha la sola funzione di rimediare all’imbarazzo di essere stato colto in fallo. Reazioni del genere, per quanto istintive, potrebbero avere conseguenze pericolose, come l’inserimento di dati che devino il giudizio del dottore. Ancora una volta, bisogna essere piuttosto cauti nell’effettuare scelte simili. Tuttavia, l’interprete non sempre coglie le strategie di face-saving messe in atto dai dottori, che, essendo responsabili di un servizio al pubblico, tendono ad inserire elementi di cortesia e, talvolta, estraniazione dagli eventi, con lo scopo ben preciso di non rendersi antipatici al paziente.1 Ad esempio, alla fine del primo dialogo, il dottore assicura al paziente che troverà un suo collega disponibile ad occuparsi di lui. Agli occhi di un interprete inesperto, questa frase potrà sembrare una cortesia casuale, ma fa parte, in realtà, di una serie di elementi volti ad instaurare un buon rapporto con l’utente, influenzando positivamente la sua immagine degli operatori e preparando il terreno per una prestazione efficace ed umana. L’interprete, invece, non traduce nulla di tutto questo, né rende adeguatamente le formulazioni del secondo medico, che mette ripetutamente in evidenza la scelta lasciata al paziente. Dalla traduzione emerge, invece, l’obbligo a sottoporsi ad accertamenti e cure(v. tabella). Questi dettagli, per quanto sottili, sono di importanza fondamentale nel contesto dei servizi medici e sociali e fanno parte delle competenze necessarie per un’interpretazione con buon esito. Gli errori commessi da Nelli in questo ambito dipendono anche dalla sua ignoranza sullo svolgimento di un normale consulto medico e si uniscono a quei problemi legati alla totale inesperienza medica di cui si parlerà più avanti.

Bisogna, tuttavia, precisare che non è solo l’interprete a mancare di consapevolezza del proprio ruolo. Anche i dottori sembrano ignorare le convenzioni da adottare in caso di evento comunicativo interpretato e, deviati dalla relazione personale tra l’interprete ed il paziente, tendono a rivolgersi direttamente alla persona che parla la loro stessa lingua. Nel caso da noi ipotizzato, questa scelta non ha gravi ripercussioni sull’esito del trattamento: Nelli, comunque, starà vicino al paziente dall’inizio alla fine, come farebbe un parente in una situazione del genere, ed è principalmente per questo che il signor Collins, fiducioso nell’amico, non avverte nessuna lacuna nelle informazioni fornitegli. Tuttavia, il paziente viene effettivamente privato del margine di controllo della situazione che gli spetterebbe, cosa di cui i dottori, ignorando la lingua e le convenzioni in un contesto simile, non si accorgono minimamente. Inviano, anzi, segnali di sintonia con l’interprete, attraverso due elementi: non considerano anormali gli interventi diretti dell’interprete nella comunicazione (a parte, nel primo dialogo, lo scambio sulla malformazione congenita del paziente) ed effettuano subito un cambio di footing in terza persona singolare. Entrambi i dottori -ed il secondo in particolar modo- sembrano riconoscere nell’interprete il loro diretto interlocutore, non notando l’esclusione del paziente da una conversazione che lo riguarda in prima persona. Nel primo dialogo, il cambio da prima a terza persona singolare in riferimento al paziente è quasi automatico e perdura per tutto lo scambio. Chiedendo se i noduli sotto le dita erano stati mai notati, il dottore usa addirittura la seconda persona plurale, riconoscendo implicitamente l’esistenza di un terreno comune ad interprete a paziente e mettendo sullo stesso piano i dati forniti dall’uno e dall’altro. Nel secondo e nel terzo dialogo, il dottore si rivolge sempre all’interprete, assumendo, involontariamente, l’atteggiamento che si ha con il parente più stretto in una conversazione a due. Sono diversi gli elementi che confermano quest’ipotesi. E’ da notare, innanzitutto, la distanza creatasi tra dottore e paziente e dovuta, sostanzialmente, alla diversità linguistica: il medico parla sapendo di non essere capito dal signor Collins ed usa ripetutamente formule come “il paziente” o, anche più frequentemente “il suo amico”. Inoltre, è ancora più evidente che i dottori non percepiscono lo sbilanciamento nella comunicazione considerando l’uso dei “discorse management markers”, come vengono definiti da Tebble. Si tratta, per lo più, di parole o formule inserite all’inizio dell’enunciato, come “capisco” o “certo”, che segnalano il controllo del discorso da parte del parlante e la sua intesa con l’interlocutore. I dottori adoperano tali indicatori in più punti, dimostrando di essere perfettamente a loro agio nella comunicazione e di non aver fatto caso alla parziale esclusione del paziente.

In un contesto appena più formale, nulla di tutto questo sarebbe consentito: la presenza dell’interprete ha lo scopo di avvicinare dottore e paziente, non di allontanarli. A dimostrarlo è, ancora una volta, Roberts nello studio sopra menzionato: le tre funzioni fondamentali di un interprete di comunità sono “cultural brokering”, “linguistic interpreting”e, come già evidenziato “advocacy”. 4 L’interprete agisce, dunque, sempre in funzione delle esigenze del paziente, muovendosi tra cultura, lingua e tutela dell’utente. E’, dunque, auspicabile che anche il dottore si dimostri consapevole di tale necessità e si comporti di conseguenza, seguendo alcuni piccoli accorgimenti, come mantenere il contatto visivo con il paziente ed usare il più possibile la prima persona. Questi dettagli sono anche un aiuto per l’interprete, affinché mantenga la giusta indipendenza e consapevolezza della sua neutralità; al contrario, l’uso della terza persona in riferimento al paziente contribuisce a far sentire l’interprete interlocutore del dottore e riduce il suo grado di controllo della situazione.

Una parte della difficoltà incontrate dal signor Nelli è, invece, legata alla sua inesperienza in campo medico. La prima di queste è la mancanza della terminologia e dei contenuti specifici. L’interprete non solo è incapace di tradurre una serie di espressioni tecniche, ma spesso non riesce a capire di cosa si stia parlando. In caso di mancata comprensione, l’interprete è ovviamente autorizzato a chiedere spiegazioni, una strategia che il signor Nelli usa in più di un caso, ma senza riferire il chiarimento ottenuto all’amico. Come già evidenziato, sembra che alcune domande siano poste più per soddisfare la curiosità dell’interprete che per illustrare meglio la situazione al paziente. Dettagli che, ancora una volta, vengono ritenuti insignificanti o poco rilevanti al momento hanno, in realtà una grande importanza, anche perché conoscere la descrizione dei sintomi e della malattia potrebbe tornare utile al paziente nel corso di altri consulti in patria. In alcuni casi, il signor Nelli non chiede neppure un’adeguata spiegazione. A questo proposito, è significativo il punto del secondo dialogo in cui l’interprete, di fronte ad un numero considerevole di dati elencati dal dottore riguardo i sintomi del paziente, non si ferma a chiedere spiegazioni e traduce approssimativamente “velocità di eritreo-sedimentazione” o “noduli di Osler”. Un comportamento simile indica sia l’incapacità di controllare adeguatamente il flusso delle informazioni che l’inconsapevolezza della loro importanza. Tuttavia, come già messo in evidenza, non è l’unico caso in cui l’interprete aggira una difficoltà con traduzione zero o una versione diversa: la sua scarsa conoscenza della malattia gli impedisce, per esempio, di riconoscere l’alterazione del soffio cardiaco come sintomo di endocardite e, di conseguenza, non viene mai chiarito perché sia stato necessario analizzare gli elettrocardiogrammi precedenti del paziente. La sola competenza linguistica non è sufficiente ad agire correttamente. E’ indispensabile almeno un’infarinatura tecnica, che consenta all’interprete di identificare gli elementi più significativi ed informarsi sull’esatto equivalente nella lingua straniera. Va, però, detto che, nella nostra situazione, il grosso delle informazioni viene veicolato: Nelli si esprime usando, per lo più, lessico di base, una strategia che corrisponde al diverso registro usato nei colloqui medico-paziente in lingua inglese. Senza neppure, rendersene conto, l’interprete adatta la sua traduzione alla lingua e cultura di arrivo, anche se la sua scelta è dettata più che altro dall’incapacità di esprimersi in termini tecnici. Resta il fatto che l’interprete commette un errore grave, omettendo contenuti rilevanti per il paziente e non rendendo adeguatamente i segnali linguistici inviati dal dottore.

Si è già accennato a quelle strategie finalizzate all’instaurazione di un rapporto medico-paziente solidale ed umano. A queste vanno aggiunti le ripetute allusioni alla libertà del paziente di non seguire l’indicazione di terapia. Il momento della decisione sul ricovero è, sicuramente, il più delicato e lo dimostrano gli indicatori linguistici usati dal dottore: formule come “è preferibile” o “sconsiglio” stanno a significare che, per quanto autorevole, il parere del medico non è vincolante. La resa con “you’ll have to” non comunica al paziente questo stesso significato, cosa piuttosto rischiosa in termini legali. Trattandosi, come già specificato, di un servizio al pubblico, è indispensabile che l’utente venga informato sui propri diritti e doveri e le formulazioni scelte dal dottore vanno esattamente in questa direzione, oltre ad evitare un tono di comando che risulterebbe sgradevole. L’interprete, invece, è preoccupato proprio dall’eventualità che l’amico decida di non ricoverarsi, correndo un rischio alquanto alto, e, una volta di più, agisce secondo il proprio metro di valutazione. La poca consapevolezza delle convenzioni linguistiche adoperate in un consulto medico lo porta a commettere anche altre imprecisioni, per quanto più trascurabili: ad esempio, mentre risultano poco eleganti alcune scelte lessicali, come “undergo” in riferimento ad un’operazione chirurgica. Un ultimo elemento da mettere in rilievo è la scarsa conoscenza del normale svolgimento di un consulto medico. Per quanto le conoscenze di un interprete saranno sempre inferiori rispetto a quelle di uno specialista, è indispensabile una certa informazione riguardo le fasi di una visita ed il significato delle domande poste dal medico in un determinato momento del consulto. Nel primo dialogo, ad esempio, l’interprete neppure si accorge di non dare una risposta esauriente alla domanda del dottore sulla localizzazione e radiazione dei dolori del paziente. Non sapendo che questo quesito è prevedibile all’inizio della visita, il signor Nelli pone piuttosto l’accento sulla preoccupazione dell’amico, perché gli preme rassicurarlo. In seguito, dimentica di riferire alcuni dati riguardo la febbre e viene subito richiamato dal dottore, che ha, invece, bisogno dell’informazione omessa. Si tratta di smagliature che un interprete professionista potrebbe evitare con facilità.

In conclusione, le conoscenze richieste ad uno specialista della mediazione linguistica sono molteplici e potrebbero essere riassunte in quattro punti fondamentali: adeguata competenza culturale e linguistica in entrambe le lingue; dimestichezza con i contenuti tecnici della comunicazione (nel nostro caso, terminologia specifica riguardo la malattia e conoscenza della modalità di svolgimento di un consulto); cura della componente interpersonale della comunicazione; infine, consapevolezza dei diritti e doveri di tutti i partecipanti alla comunicazione, quasi comparabili ai firmatari di un contratto. E’ evidente che un compito tanto complesso deve essere affidato ad un professionista, considerando che il processo di diagnosi ed individuazione di trattamento dovrebbe procedere senza intoppi, come nella situazione ipotizzata, ma, nella realtà, non sempre è così.

GLOSSARY

|ANAEMIA |ANEMIA |

|ANTIBIOTIC |ANTIBIOTICO |

|ATRIUM |ATRIO |

|BACTERAEMIA |BATTERIEMIA |

|BACTERIUM |BATTERIO |

|BLOOD CULTURE |EMOCULTURA |

|CHEST X-RAY |RADIOGRAFIA TORACICA |

|CONGENITAL MALFORMATION |MALFORMAZIONE CONGENITA |

|DENTAL PLATE |PROTESI DENTALE |

|E111 FORM |E111 |

|ECHOCARDIOGRAPHY |ECOCARDIOGRAFIA |

|ELECTROCARDIOGRAM (ECG) |ELETTROCARDIOGRAMMA |

|ENDOCARDITIS |ENDOCARDITE |

|ENDOCARDIUM |ENDOCARDIO |

|ERYTROCYTE SEDIMENTATION RATE (ESR) |VELOCITA’ DI ERITRO-SEDIMENTAZIONE (VES) |

|FATIGUE |AFFATICAMENTO |

|HEART MURMUR |SOFFIO CARDIACO |

|HEART SEPTUM |SETTO CARDIACO |

|IMPLANT |IMPIANTO |

|INFECTION |INFEZIONE |

|LABORATORY (LAB) |LABORATORIO ANALISI |

|LOSS OF APPETITE |INAPPETENZA |

|MEDICAL REPORT |REFERTO |

|MITRAL VALVE |VALVOLA MITRALE |

|NIGHT SWEATS |SUDORE NOTTURNO |

|OSLER’S NODE |NODULO DI OSLER |

|PENICILLIN |PENICILLI NA |

|PETECHIA |PETECCHIA |

|STREPTOCOCCUS |STREPTOCOCCO |

|VENTRICLE |VENTRICOLO |

|VENTRICULAR SEPTAL DEFECT (VSD) |DIFETTO DEL SETTO INTERVENTRICOLARE |

|ANEMIA[ə'ni:mɪə] |ANEMIA |

|The condition of having less than the normal number of red blood cells or less than |Malattia del sangue (emo-patia) cratterizzata da impoverimento del numero di globuli |

|the normal quantity of hemoglobin in the blood. The oxygen-carrying capacity of the |rossi (oligo-citemia) o dell’emoglobina (oligo-cromemia) o, come nella maggior parte |

|blood is, therefore, decreased. |dei casi, di entrambi. |

|Source: |Fonte: |

| |Luigi Segatore, “Dizionario Medico”, Istituto Geografico DeAgostini |

|Context: |Contesto: |

|Of those suffering from anemia, 20 percent are women and 50 percent are children. |La carenza di ferro è la causa più comune di anemia sia in Italia che nel mondo. |

|Source: |Fonte: |

|health/disorders/anemia.html |saninforma.it |

|ANTIBIOTIC[ˌӕntɪbaɪ'ɒtɪks] |ANTIBIOTICO |

|A chemical substance produced by a microorganism which has the capacity, in dilute |Farmaco che uccide i germi patogeni o ne evita la moltiplicazione. |

|solution, to inhibit the growth of or to kill other microorganism. |Fonte: |

|Source: |“Dizionario italiano Sabatini Coletti”, Giunti Editore. |

| |Contesto: |

|Context: |Nella maggior parte dei paesi europei gli antibiotici sono tra i farmaci più |

|Most antibiotics are prescribed as a course of pills to be taken over a week or 10 |utilizzati, secondi solo ai comuni analgesici. |

|days. |Fonte: |

|Source: | |

| | |

|ATRIUM['eɪtrɪəm] pl. -TRIA [-trɪə] |ATRIO |

|One of the two smaller chambers of the heart. Each atrium consists of an open space |L'atrio è una cavità del cuore […]Nel cuore umano esistono due atri, destro e |

|with recessed walls. The plural of atrium is atria. |sinistro, separati tra loro dal setto interatriale. |

|Source: |Fonte: |

| | |

|Context: | |

|“The atria of the heart are also called the auricles (the Latin auricula means little |Contesto: |

|ear) because they resemble the floppy ears of a dog.” |“L'atrio destro comunica con il ventricolo destro attraverso la valvola tricuspide, |

|Source: |che impedisce al sangue il reflusso dal ventricolo.” |

| |Fonte: |

| | |

|BACTERAEMIA [bæktɪ'ri:mɪə] |BATTERIEMIA |

|The presence of live bacteria in the bloodstream. |Per batteriemia si intende la presenza di batteri nel sangue circolante. |

|Source: |Fonte: |

| |italmed.edraspa.it/approfondimenti |

|Context: |Contesto: |

|Bacteremia continues to be one of the main causes of mortality despite the existence |Il tasso medio di mortalità imputabile alla batteriemia è del 27% (14-38%) e |

|of numerous antimicrobial agents and an increase in means of support. |raggiunge il 35% in cure intensive. |

|Source: |Fonte: |

| |chuv.ch |

|BACTERIUM [bæk'tɪərɪəm] |BATTERIO |

|Bacteria (singular: bacterium) are a major group of living organisms. Most are |I batteri sono organismi procarioti unicellulari; possono essere distinti in |

|microscopic and unicellular, with a relatively simple cell structure lacking a cell |eubatteri (organismi fotosintetici) e gli archebatteri (batteri che vivono in |

|nucleus, and organelles such as mitochondria and chloroplasts. |ambienti inconsueti). |

|Source: | |

| |Fonte: |

|Context: | |

|Bacteria are the most abundant of all organisms |Contesto: |

|Source: |“Lo studio ha evidenziato che oltre un quarto dei batteri che causano infezioni […] |

| |sono resistenti ad uno o più antibiotici usati per curare tali malattie.” |

| |Fonte: |

| | |

| | |

| | |

|Collocation: |Collocazione: |

|Vegetation of bacteria |Vegetazione di batteri |

|BLOOD CULTURE[blʌd 'kʌltʃə(r)] |EMOCULTURA |

|A test designed to detect if microorganisms such as bacteria and fungi are present in |Mezzo di indagine microbiologica utilizzato in clinica per isolare e riconoscere |

|blood. |microrganismi patogeni presenti nel sangue |

|Source: |Fonte: |

| | |

|Context: |Contesto: |

|“…a series of 3 blood cultures is usually done before the result is considered |L'emocoltura costituisce un mezzo di grande utilità diagnostica nel campo delle |

|negative.” |malattie infettive |

|Source: |Fonte: |

| | |

|CHEST X-RAY [tʃest 'eksreɪ] |RADIOGRAFIA TORACICA |

|Commonly used to detect abnormalities in the lungs, but can also detect abnormalities |E’ un’indagine radiologica che utilizza le “radiazioni ionizzanti” per studiare le |

|in the heart, aorta, and the bones of the thoracic area. |strutture toraciche |

|Source: | |

| |Fonte: |

|Context: |radiologia/esami/torace.htm |

|Chest x rays are ordered for a wide variety of diagnostic purposes. | |

|Source: |Contesto: |

| |E’ consigliabile l’osservazione della spalla durante la radiografia toracica in |

| |quanto può contribuire a modificare il livello di distorsione |

| |Fonte: |

| |CATETERI-DI-GROSHONG-con-Port.htm |

|CONGENITAL MALFORMATION |MALFORMAZIONE CONGENITA |

|[kən'dʒenɪt(ə)l ˌmælfɔ:'meɪʃ(ə)n] |È così chiamata qualunque anormalità congenital di organi o regioni corporee per |

|A physical defect present in a baby at birth, irrespective of whether the defect is |aberrazione di sviluppo embrionario. |

|caused by a genetic factor or by prenatal events that are not genetic. In a |Fonte: |

|malformation, the development of a structure is arrested, delayed, or misdirected |Luigi Segatore, “Dizionario Medico”, Istituto Geografico DeAgostini |

|early in embryonic life and the effect is permanent. |Contesto: |

|Source: |In passato, la letalità delle infezioni nosocomiali da virus RS nei bambini |

| |colpiti da malformazione cardiaca congenita era almeno del 50%. |

|Context: | |

|Congenital malformations are now the leading cause of infant mortality (death) in the | |

|United States (and many other developed nations). | |

|Source: |Fonte: |

| |chuv.ch/swiss-noso/i54a1.htm. |

|DENTAL PLATE['dent(ə)l pleɪt] |PROTESI DENTALE |

|A partial or complete set of artificial teeth for either the upper or lower jaw. |La protesi dentale è un manufatto che ha lo scopo di sostituire parzialmente o |

|Source: |totalmente la dentatura originaria persa o compromessa per motivi funzionali e/o |

| |estetici. |

|Context: |Fonte: |

|Many dental plates are made of materials that are radiolucent. | |

|Source: |Contesto: |

| chi deve portare una protesi dentale totale o parziale, è fondamentale una buona |

|&dopt=Aabstract |igiene orale. |

|Synonyms: |Fonte: |

|Denture, prosthesis. |studio-dentistico-firenze.studipaoleschi.it/protesi_dentali.htm |

|E111-FORM [fɔ:m] |MODELLO E-111 |

|An E111 form is a document of proof entitling you to free or reduced emergency medical|E' un attestato relativo al diritto alle prestazioni sanitarie durante il soggiorno |

|treatment within the European Economic Area. |temporaneo in uno dei paesi dell'Unione Europea. Il modello E/111 ha lo scopo di |

| |dimostrare il diritto dell'assistito a beneficiare dell'assistenza sanitaria nei |

| |Paesi dell'Unione Europea o appartenenti allo Spazio Economico Europeo. |

| |Fonte: |

| | |

|Source: |Contesto: |

| |Il modello E/111 può essere utilizzato anche dai dializzati che si rechino all'estero|

|Context: |per temporaneo soggiorno. |

|All UK nationals are entitled to travel with an E111 form. |Fonte: |

| | |

|Source: | |

| | |

|ECHOCARDIOGRAPHY[ˌekəʊˌkɑ:dɪ'ɒgrəfɪ] |ECOCARDIOGRAFIA |

|Echocardiography is a diagnostic test which uses ultrasound waves to make images of |L'ecocardiografia è una metodica diagnostica che permette la visualizzazione diretta |

|the heart chambers, valves and surrounding structures. |delle strutture cardiache. Per l'ottenimento delle immagini viene sfruttata l'energia|

|Source: |legata agli ultrasuoni. |

| |Fonte: |

|Context: | |

|“In Tuscany and Umbria, Italy, about half of the prescriptions for echocardiography |Contesto: |

|can be considered inappropriate.” |“n questi pazienti l'ecocardiografia ha un ruolo essenziale nella fase di |

|Source: |definizione diagnostica.” |

|ncbi.nlm.entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve& |Fonte: |

|db=PubMed&list_uids=12116810&dopt=Abstract |mc/normativa/ GURS%20Parte%20I%20n_%204%20del%202002b.htm |

|ELECTROCARDIOGRAM (ECG) [ɪˌlektrəʊ'kɑːdɪəˌgræm] |ELETTROCARDIOGRAMMA |

|An electrocardiogram (ECG) is a test that records the electrical activity of the |L'ECG è il tracciato ottenuto registrando sulla superficie corporea i potenziali di |

|heart. ECG is used to measure the rate and regularity of heartbeats as well as the |un campo elettrico generato dal cuore. |

|size and position of the chambers, the presence of any damage to the heart, and the | |

|effects of drugs or devices used to regulate the heart (such as a pacemaker). | |

|Source: | |

| | |

|Context: | |

|“Before the ECG, tell your health care provider if you are taking any medications” |Fonte: |

|Source: | |

| |Contesto: |

| |L'ECG è fondamentale per lo studio delle aritmie e di numerose altre patologie |

| |cardiache |

| |Fonte: |

| | |

|ENDOCARDITIS [ˌendəʊkɑ:'daɪtɪs] |ENDOCARDITE |

|Endocarditis is an inflammation of the inside lining of the heart chambers and heart |Infiammazione dell’endocardio |

|valves (endocardium). | |

|Source: |Fonte: |

| Segatore, “Dizionario Medico”, Istituto Geografico DeAgostini |

|tentzSzadamzSzencyzSzarticlezSz001098zPzhtm | |

|Context: |Contesto: |

|Most people who develop endocarditis have underlying valvular heart disease. |Le forme più frequenti di endocardite sono di natura reumatica. |

|Source: | |

|: |

|tentzSzadamzSzencyzSzarticlezSz001098zPzhtm | |

|ENDOCARDIUM[ˌendəʊ'kɑ:dɪəm] |ENDOCARDIO |

|In the heart, the endocardium is the innermost layer of cells, embryologically and |sottile membrana trasparente che riveste la cavità del cuore. |

|biologically similar to the endothelium that lines blood vessels. | |

|Source: |Fonte: |

|encyclopedia. /wikipedia/e/en/endocardium.html | |

|Context: |Contesto: |

|“In addition, the endocardium is developed to form the cardiac valves, which maintain |“L'interno del cuore è rivestito di una membrana lucida chiamata endocardio…” |

|movement of blood through the cardiac chambers in series, and prevent back-flow.” | |

|Source: | |

|provet.co.uk /equinecardiology/5a57f51.htm |Fonte: |

| |abcparma.it/ilcuore.htm - 16k |

|ERYTROCYTE SEDIMENTATION RATE (ESR or ERS) |VELOCITA’ DI ERITRO-SEDIMENTAZIONE (VES) |

|[ɪ'rɪθrəʊˌsaɪt ˌsedɪmen'teɪʃ(ə)n reɪt] |Esprime la velocità con la quale i globuli rossi si depositano al fondo di una |

|The rate at which red blood cells settle in blood with anticoagulant; increased rates |provetta contenente sangue reso incoagulabile. Questa può essere alterata in numerose|

|are often associated with anemia or inflammatory states. |malattie infettive, infiammatorie, neoplastiche. |

|Source: | |

| |Fonte: |

|Context: | |

|The erythrocyte sedimentation rate (ESR) can be used to monitor inflammatory or |Contesto: |

|malignant disease. |“Un'accelerazione della velocità di sedimentazione indica la premessa di un processo |

| |infiammatorio o di una malattia in corso.” |

|Source: |Fonte: |

| | |

|FATIGUE [fə'ti:g] |AFFATICAMENTO |

|A condition characterized by a lessened capacity for work and reduced efficiency of |stato riconosciuto dalla persona,nel quale essa prova un forte e opprimente senso di |

|accomplishment, usually accompanied by a feeling of weariness and tiredness. Fatigue |esaurimento e una diminuita capacità di lavoro fisico e mentale che non sono |

|can be acute and come on suddenly or chronic and persist. |alleviati dal riposo. |

|Source: | |

| |Fonte: |

|Context: | |

|Finally, if you suffer from drop-dead fatigue, change your diet. |Contesto: |

|Source: |D’altro canto, la carenza di glicogeno comporta un affaticamento precoce |

|guides/health/headlines/ | |

|story.aspx?content_id=323778CE-8944-4637-9D89-D56A431B36A3 |Fonte: |

| |muscle-fitness.it/481.html |

|HEART MURMUR [hɑːt 'mɜːmə(r)] |SOFFIO CARDIACO |

|Murmurs are blowing, whooshing, or rasping sounds produced by turbulent blood flow |Un soffio è determinato dalla turbolenza del sangue che si ascolta con un particolare|

|through the heart valves or near the heart. |strumento detto fonendoscopio. |

|Source: |Fonte: |

| | |

|Context: |Contesto: |

|Murmurs can happen when a valve does not close tightly |“Il soffio cardiaco può essere innocente o patologico.” |

|Source: |Fonte: |

| | |

|HEART SEPTUM[hɑ:t 'septəm] |SETTO CARDIACO |

|The septum of the heart is the dividing wall between the right and left sides of the |Il setto è la parete all’interno del cuore che separa la parte destra da quella |

|heart. |sinistra. |

|Source: |Fonte: |

| | |

|Context: | |

|“The septum is a wall that separates the heart's left and right sides.” |Contesto: |

| |“Una delle cause di cianosi è data dalla presenza di fori presenti sul setto che |

|Source: |divide le camere cardiache.” |

|presenter.jhtml?identifier=11066 - 32k |Fonte: |

| | |

|IMPLANT['ɪmplɑːnt] |IMPIANTO |

|Something that is put into a person’s body in a medical operation. |Med. Inserimento di una struttura biologica(cartilagine, nervo, cornea) o |

|Source: |artificiale(elettrodi, metalli, resine). |

|Oxford Advanced Learners’ Dictionary |Fonte: |

|Context: |“Dizionario italiano Sabatini Coletti”, Giunti Editore |

|The implant is different than a bridge in that the implant is permanently attached |Contesto: |

|into your jaw. |A seconda delle situazioni e del modello di impianto l’intervento chirurgico vero e |

|Source: |proprio può essere effettuati in un solo tempo o in due tempi. |

| |Fonte: |

|Synonyms: | |

|Implantation. | |

|INFECTION[ɪn'fekʃ(ə)n] |INFEZIONE |

|The growth of a parasitic organism within the body. (A parasitic organism is one that |stato patologico provocato da agenti patogeni, quali batteri, miceti o virus, che |

|lives on or in another organism and draws its nourishment therefrom.) A person with an|penetrano nell’organismo e vi si moltiplicano dando luogo a manifestazioni cliniche |

|infection has another organism (a "germ") growing within him, drawing its nourishment |di vario tipo. |

|from the person. | |

|Source: | |

| |Fonte: |

|Context: | |

|The team found viral infections were common in newborns |Contesto: |

| |La cistite è un'infezione superficiale con un decorso benigno a condizione che venga |

|Source: |trattata efficacemente. |

| |Fonte: |

| |saninforma.it |

|LABORATORY (also LAB) [lə'bɒrətərɪ] |LABORATORIO ANALISI |

|a place equipped for experimental study in a science or for testing and analysis |Ambiente dotato di attrezzature per la ricerva scientifica e per particolari prove ed|

|Source: |esami |

| |Fonte: |

|Context: |Dizionario Italiano Sabatini Coletti, Giunti |

|lab technician draws a sample of blood from a vein in your arm and sends the |Contesto: |

|blood sample to the lab for analysis |“Presso il Laboratorio Analisi è in funzione una Sezione trasfusionale…” |

|Source: | |

|health/diabetes-lab-tests/DA00104 |Fonte: |

| | |

|LOSS OF APPETITE [lɒs əv 'æpɪˌtaɪt] |INAPPETENZA |

|This symptom describes a decreased or lack of appetite despite basic caloric needs. |Mancanza di appetito. |

|Source: | |

| |Fonte: |

|Context: |Luigi Segatore, “Dizionario Medico”, Istituto Geografico DeAgostini |

|Most people have experienced a temporary loss of appetite at some time |Contesto: |

|Source: |Un'inappetenza di breve periodo è un sintomo associato a numerose malattie, anche |

| |banali, come l’influenza. |

| |Fonte: |

| |sanihelp.msn.it/enciclopedia/scheda.php?ID=3696 |

|MEDICAL REPORT['medɪk(ə)l rɪpɔ:t] |REFERTO |

|A report of the results of a medical examination of a patient. |Il referto è l'atto scritto col quale il medico dichiara conformi a verità i |

| |risultati ottenuti dagli esami diagnostici, unitamente all'interpretazione clinica |

| |dei risultati stessi, in relazione al quadro clinico e all'anamnesi del paziente. |

|Source: |Fonte: |

| | |

|Context: |Contesto: |

|“The medical practitioner must record and certify the results of the medical |La cosa essenziale è che un referto sia comunque stilato e rilasciato alla paziente. |

|examination conducted on each applicant using the official medical report form.” | |

|Source: |Fonte: |

| | |

|MITRAL VALVE ['maɪtr(ə)l vælv] |VALVOLA MITRALE |

|One of the four valves of the heart, the mitral valve is situated between the left |La valvola bicuspide (o valvola mitrale) è un valvola cardiaca, che mette in |

|atrium and the left ventricle. It permits blood to flow one way: from the left atrium |comunicazione l'atrio sinistro con il ventricolo sinistro. […]La funzione di questa |

|into the left ventricle. |valvola è di impedire il reflusso del sangue nell'atrio sinistro nel momento della |

| |contrazione ventricolare. |

|Source: |Fonte: |

| | |

|Context: It is called "mitral" because it looks like a bishop's miter or headdress. |Contesto: |

| |La valvola mitralica puo' ammalarsi e divenire stenotica (cioe' non si apre |

| |abbastanza), insufficiente (cioe' il sangue torna indietro perche' non si chiude |

| |completamente) oppure si puo' avere una combinazione dei due difetti. |

|Source: |Fonte: |

| | |

|NIGHT SWEATS [naɪt swets] |SUDORE NOTTURNO |

|Severe hot flashes which occur at night and result in a drenching sweat. Night sweats |“…oltre al sudore fisiologico…vi sono anche sudori patologici, che…sono indici e spie|

|can have many different causes including medications, infections, and cancers. |di stati morbosi fisici (sudori notturni profusi…)…” |

|Source: |Fonte: |

| |Luigi Segatore, “Dizionario Medico”, Istituto Geografico DeAgostini |

|Context: |Contesto: |

|Symptoms include itching, fever, night sweats, and weight loss. |In seguito si aggiungono tra l’altro anche: disturbi all’udito e tinnito, disturbi |

| |alla vista e all’udito poco chiari, aumento o diminuzione di peso, sudori notturni. |

|Source: |Fonte: |

| | |

|OSLER’S NODE ['əʊzlə(r)z nəʊd] |NODULO DI OSLER |

|A diagnostic sign of bacterial infection of the heart (subacute bacterial |Noduli sottocutanei piccoli, rialzati, molli, a livello delle dita. |

|endocarditis). These are small (the size of split peas), tender, transient nodules in | |

|the pads of fingers and toes and the palms and soles. Named for the Canadian-born | |

|physician Sir William Osler (1849-1919). | |

| | |

|Source: | |

| | |

|Context: |Fonte: |

|“Symptoms: […]red, painful nodes in the pads of the fingers and toes (called Osler's | |

|nodes) |Contesto: |

|Source: |“…i noduli vascolari di Osler sono espressione di una vasculite necrotizzante dei |

| vasi su base immunologia.” |

|tentzSzadamzSzencyzSzarticlezSz001098zPzhtm |Fonte: |

| |http:/sicardiologia.it/congresso |

|PENICILLIN [penɪ'sɪlɪn] |PENICILLINA |

|The most famous of all antibiotics, named for the fungal mold Penicillium notatum from|Farm. Denominazione generica di diversi antibiotici estratti da funghi microscopici |

|which it is derived. Penicillin acts by destroying the cell wall of bacteria. |del genere Penicillio. |

|Source: | |

| | |

|Context: |Fonte: |

|One kind of penicillin usually may not be used in place of another. |“Dizionario italiano Sabatini Coletti”, Giunti Editore |

|Source: | |

| |Contesto: |

| |La penicillina naturale più usata in terapia è appunto la benzilpenicillina o |

| |penicillina G. |

| |Fonte: |

| | |

|PETECHIA [pɪ'ti:kɪə] pl. -IAE [-ɪi:] |PETECCHIA |

|Pinpoint flat round red spots under the skin surface |TS med., emorragia cutanea puntiforme a sede dermica |

|caused by intradermal hemorrhage (bleeding into the skin). Petechiae are red because | |

|they contain red blood that has leaked from the capillaries into | |

|the skin. Petechiae are quite tiny (less than 3 millimeters in diameter) and do not | |

|blanch when pressed upon. | |

|Source: | |

|Context: | |

|“The patient had symmetric linear groupings |Fonte: |

|of petechiae on his back but at no other site.” | |

|Source: | |

| |Contesto: |

| |“…in questo caso quello che viene riportato come “arrossamento” sarebbero in realtà |

| |petecchie” |

| |Fonte: |

| | |

|STREPTOCOCCUS [ˌstreptə'kɒkəs] pl. |STREPTOCOCCO |

|–COCCI [-'kɒkaɪ] |(anche STREPTOCOCCUS) |

|A round to ovoid, gram-positive, often pathogenic bacterium of the genus Streptococcus| |

|that occurs in pairs or chains, many species of which destroy red blood cells and |TS biol., batterio del genere Streptococco, caratterizzato da forma sferoidale od |

|cause various diseases in humans, including erysipelas, scarlet fever, and strep |ovoidale e solitamente disposto in catene di più elementi. |

|throat. | |

|Source: | |

|ic/streptococcus | |

|Context: |Fonte: |

|Though many people believe Streptococcus is a species and only causes strep throat, | |

|this is not true. |Contesto: |

|Source: |Il mal di gola o tonsillite è causato dal batterio Streptococcus pyogenes. |

|wiki/Streptococcus |Fonte: |

| | |

|VENTRICLE ['ventrɪk(ə)l] |VENTRICOLO |

|One of the two lower chambers of the heart. |Il ventricolo è una cavità del cuore […]Nel cuore umano esistono due ventricoli, |

| |destro e sinistro, aventi forma conoide con base superiore. Sono separati tra loro |

| |dal setto interventricolare |

|Source: |Fonte: |

| | |

|Context: |Contesto: |

|“Ventricles have thicker walls than the atria, and thus can create the higher |“I ventricoli comunicano con l'esterno tramite altri orifizi regolate da ulteriori |

|blood pressure.” |valvole.” |

|Source: | |

|en.wiki/Ventricle_(heart) - 13k |Fonte: |

| | |

|VENTRICULAR SEPTAL DEFECT (VSD) [ven'trɪkjʊlə(r) 'sept(ə)l dɪ'fekt] |DIFETTO DEL SETTO INTERVENTRICOLARE |

|Ventricular septal defect describes one or more holes in the muscular wall that |Il difetto interventricolare (DIV) è un foro nella parete che separa i due ventricoli|

|separates the right and left ventricles of the heart -- the most common congenital |(setto interventricolare) ed è la cardiopatia congenita più frequente venendo |

|(present from birth) heart defect. |riscontrata in oltre il 30% dei bambini cardiopatici. |

|Source: | |

|nlm.medlineplus/ency/article/001099.htm | |

|Context: |Fonte: |

|Surgical repair is not recommended for small VSDs. | |

| |Contesto: |

|Source: |Molte persone hanno un piccolo foro nel setto interventricolare e conducono una vità |

| |pressoché normale. |

| |Fonte: |

| | |

BIBLIOGRAFIA

Cambridge J (1999) “Information Loss in Bilingual Medical Interviews through an Untrained Interpreter”, in Mason I (ed), The Translator. Special Issue on Dialogue Interpreting, 5: 201-219

Kasper DL et al (2004) Harrison.-Principi di medicina interna, 15/ed, Milano, Mcgraw Hill Italia

Meyer B (2000) “Medical Interpreting: Some Salient Features”, in Garzone G and Viezzi M (eds) Interpreting in the 21st Century: Challenges and Opportunities, Amsterdam/Philadelphia, John Benjamins: 159-179 (17 D/I 0614)

Pöchhacker F and Kadric M (1999) “The Hospital Cleaner as Healthcare Interpreter: A Case Study”, in Mason I (ed), The Translator. Special Issue on Dialogue Interpreting, 5: 161-178

Roberts RP (1995) “Community Interpreting Today and Tomorrow”, in Carr SE, Roberts RP, Dufour A and Steyn D (eds) The Critical Link: Interpreters in the Community, Amsterdam/Philadelphia, John Benjamins: 7-26 (17 D/I 0346)

Tebble H (1999) “The Tenor of Consultant Physicians”, in Mason I (ed), The Translator. Special Issue on Dialogue Interpreting, 5: 179-200

DIZIONARI

“Grande dizionario della lingua inglese”, Ferdinando Picchi, Hoepli

“Oxford Advanced Learners’ Dictionary”, Oxford University Press

“Dizionario Medico”, Luigi Segatore, Istituto Geografico DeAgostini

“Dizionario Italiano Sabatini Coletti”, Giunti Editore

“Il Dizionario della Lingua Italiana”, Tullio De Mauro, Paravia

dictionary

SITOGRAFIA













guch-italia.it





abcparma.it



nlm.

saninforma.it

1 v. Tebble: “The ways in which the physician and patient negotiate their meanings, express their attitudes, judgements and appreciation and build up a level of solidarity are all linguistic strategies that medical interpreters need to identify.”

4 traducibili come “incentivo culturale”, “interpretazione linguistica” e “difesa degli interessi”

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